Religione islamica: i 5 pilastri, storia e curiosità

Al giorno d’oggi quando si sente la parola Islam si tende sempre a pensare soltanto alle attività terroristiche che negli ultimi anni il califfato dell’Isis ha inflitto ai paesi occidentali. La religione islamica (o religione musulmana) è invece tutt’altro e comprende diverse sfaccettature degne di essere conosciute.

L’Islam è la seconda religione più professata al mondo, con 1,7 miliardi di fedeli che rappresentano il 23% della popolazione mondiale. Inoltre, secondo le ultime statistiche e ricerche degli enti internazionali, il tasso di crescita di questo culto è particolarmente alto e significativo. Com’è ben noto, la concentrazione maggiore dei seguaci di Maometto è nei paesi del Medio Oriente.

La religione islamica (religione musulmana) – particolarmente rigida e severa – impone ai suoi fedeli 5 pilastri, ovvero 5 doveri assolutamente obbligatori per ogni musulmano.

Quali sono i 5 precetti della fede islamica?

  • la preghiera canonica da effettuate 5 volte al giorno rivolti verso La Mecca (ṣalāt)
  • il digiuno dall’alba al tramonto durante il mese del Ramadan (Ṣawm ramaḍān)
  • il pellegrinaggio a La Mecca da compiere almeno una volta nella vita (ajj)
  • una testimonianza di fede con cui si va a sancire la propria adesione al credo musulmano ( shahāda)
  • un versamento in denaro per rendere lecita la propria ricchezza (zakāt)

Il culto dell’Islam e, quindi, della religione islamica trova le sue fondamento nel Testo Sacro del Corano che, secondo i fedeli, sarebbe stato dettato parola per parola da Dio al loro profeta Maometto.

Maometto, storia del profeta

Maometto è stato un religioso, profeta e leader politico arabo che visse nella penisola arabica nel VII secolo d.C. È considerato il fondatore dell’Islam e il principale profeta della religione musulmana.

Maometto nasce a La Mecca nel 571 d.C. e cresce in una famiglia di commercianti. A 40 anni, durante un periodo di meditazione solitaria nella caverna di Hira, riceve la prima rivelazione divina attraverso l’arcangelo Gabriele. Questa rivelazione dà inizio alla sua missione di predicare l’Islam e di diffondere il messaggio di Dio.

Maometto inizia a predicare l’Islam a La Mecca, ma incontra opposizione e persecuzione da parte dei meccani, che temono che il suo messaggio minacci la loro fede e il loro modo di vita. Nel 622 d.C., Maometto fuga con i suoi seguaci a Medina, dove fonda la prima comunità islamica. Questo evento, noto come l’Hijra, segna l’inizio dell’era islamica.

Durante gli anni successivi, Maometto guida le truppe islamiche in numerose battaglie contro i meccani e altri nemici, espandendo l’influenza dell’Islam in tutta la penisola arabica. Nel 630 d.C., Maometto riesce a riconciliarsi con i meccani e a conquistare La Mecca senza combattere, convertendo gran parte della città all’Islam.

Maometto muore nel 632 d.C. a Medina, lasciando una comunità islamica forte e unita. La sua vita e il suo messaggio hanno avuto un’enorme influenza sulla storia del mondo e continuano a essere oggetto di profondo rispetto e venerazione per i musulmani di tutto il mondo.

Corano, quali sono i precetti più importanti?

Il Corano è il testo sacro della religione islamica, che contiene i precetti e le rivelazioni divine ricevute da Maometto durante la sua vita. I precetti più importanti del Corano sono i seguenti:

  1. L’unicità di Dio: Il Corano insegna che Dio è l’unico e l’assoluto, e che non ci sono altri dei o divinità. Inoltre, Dio è onnipotente, onnipresente e onnisciente.

  2. L’importanza della preghiera e dell’adorazione: Il Corano enfatizza l’importanza della preghiera e dell’adorazione come mezzo per avvicinarsi a Dio e per ringraziarlo per i suoi doni. I musulmani devono pregare cinque volte al giorno, rivolgendosi a Dio con parole di lode e di gratitudine.

  3. Il ruolo della fede e della sottomissione a Dio: Il Corano insegna che la fede nell’unicità di Dio e la sottomissione ai suoi voleri sono fondamentali per la vita spirituale dei musulmani.

  4. Il dovere di fare il bene e di evitare il male: Il Corano incoraggia i musulmani a fare il bene e a evitare il male, sia nei loro rapporti con gli altri che con se stessi.

  5. L’importanza della carità e dell’aiuto ai bisognosi: Il Corano insegna che i musulmani devono essere generosi e aiutare i bisognosi, sia attraverso l’assistenza finanziaria che attraverso il sostegno morale e spirituale.

  6. L’importanza della famiglia e delle relazioni sociali: Il Corano incoraggia i musulmani a costruire relazioni solide e durature con la famiglia e gli amici, e a comportarsi in modo giusto e rispettoso nei loro confronti.

Cos’è il Ramadan secondo la religione islamica?

Il Ramadan è il nono mese del calendario islamico e uno dei cinque pilastri dell’Islam. Durante il Ramadan, i musulmani osservano il digiuno dall’alba fino al tramonto, astenendosi dal mangiare, dal bere e dai rapporti sessuali durante il giorno. Il digiuno durante il Ramadan è visto come un modo per purificare il corpo e la mente e per avvicinarsi a Dio attraverso la disciplina e la rinuncia ai piaceri mondani.

Il Ramadan. secondo la religione islamica, è anche un periodo di intensa preghiera e di lettura del Corano. I musulmani si riuniscono in moschee e in altri luoghi di culto per pregare insieme e per ascoltare letture del Corano.

Alla fine del Ramadan, i musulmani celebrano la festa del Eid al-Fitr, che segna la fine del digiuno e l’inizio di un nuovo mese. Durante la festa, i musulmani indossano abiti nuovi, si scambiano regali e si riuniscono per pregare e festeggiare insieme.

Il Ramadan è un momento importante per i musulmani di tutto il mondo, poiché rappresenta un periodo di riflessione spirituale, di solidarietà e di rinnovamento della fede.

A cosa serve il velo secondo la religione islamica?

Il velo islamico, o hijab, è un indumento che copre la testa e il collo delle donne musulmane e che può variare dal semplice foulard alle vere e proprie burqa, ovvero indumenti che coprono anche il viso.

Il velo islamico viene indossato da molte donne musulmane in diverse parti del mondo come espressione della loro fede e come segno di rispetto verso Dio e verso gli altri. Il velo viene visto come un modo per proteggere la modestia e la dignità delle donne e per evitare che siano oggetto di tentazione o di approcci indesiderati.

Inoltre, il velo islamico rappresenta un simbolo di unità e di appartenenza alla comunità musulmana. Molti credono che indossare il velo rappresenti un modo per mostrare rispetto verso le proprie radici culturali e per promuovere la coesione e l’identità comunitaria.

Kaʿba, la pietra Nera

La Kaʿba, nota anche come la Pietra Nera, è una costruzione cubica situata all’interno della Moschea di Al-Haram a La Mecca, in Arabia Saudita. La Kaʿba è considerata il luogo più sacro dell’Islam e il punto di riferimento per l’orientamento delle preghiere dei musulmani di tutto il mondo.

Secondo la tradizione islamica, la Kaʿba è stata costruita da Abramo e da suo figlio Ismaele come luogo di adorazione di Dio. La Pietra Nera, che si trova all’interno della Kaʿba, è considerata un dono di Dio e viene venerata dai musulmani come simbolo della presenza divina.

Ogni anno, migliaia di fedeli musulmani effettuano il pellegrinaggio alla Kaʿba, noto come il Hajj, per pregare e per fare offerte al luogo sacro. Il Hajj è uno dei cinque pilastri dell’Islam e rappresenta una delle più importanti pratiche spirituali della religione.

Aspetti sociali e contemporanei dell’Islam

Nel contesto odierno, l’Islam affronta sfide e riflessioni profonde riguardo a questioni sociali e diritti civili, cercando di adattarsi e rispondere a tematiche di grande rilevanza quali il ruolo della donna, l’integrazione in società sempre più multiculturali e la tutela dei diritti umani. Tradizionalmente, l’Islam ha posto un forte accento sulla giustizia sociale, la compassione e il rispetto reciproco tra individui, principi che continuano a orientare il pensiero e la pratica di molti fedeli. Tuttavia, le interpretazioni dei testi sacri e le applicazioni dei precetti religiosi possono variare sensibilmente a seconda del contesto geografico, culturale e giuridico in cui i credenti vivono, generando dibattiti su temi come l’uguaglianza di genere e la partecipazione alla vita pubblica. Nei paesi occidentali, in particolare, la comunità musulmana si trova spesso a confrontarsi con la necessità di coniugare la propria identità religiosa con i valori di società democratiche e laiche, dando vita a un processo di integrazione che, pur nelle sue complessità, arricchisce il tessuto sociale e culturale di entrambe le realtà.

L’influenza culturale e artistica dell’Islam

L’Islam ha lasciato un’impronta indelebile su molteplici espressioni culturali e artistiche, dal periodo medievale fino ai giorni nostri. L’architettura islamica, con i suoi caratteristici minareti, le cupole imponenti e gli intricati arabeschi, rappresenta una delle forme più riconoscibili di quest’influenza, manifestandosi nelle moschee e in edifici che ancora oggi affascinano per la loro bellezza e complessità. Oltre all’architettura, l’Islam ha contribuito alla diffusione della calligrafia, elevandola a vera e propria forma d’arte. La calligrafia araba, in particolare, è stata utilizzata non solo per decorare testi sacri come il Corano, ma anche per ornare oggetti, pareti e manoscritti, diventando un elemento distintivo dell’estetica islamica. Questi elementi artistici non solo testimoniano la ricchezza culturale dell’Islam, ma riflettono anche il profondo legame tra fede e bellezza, dove l’arte diviene espressione di devozione e riflessione spirituale.

4 differenze fondamentali fra cristianesimo e religione islamica

Ci sono diverse differenze fondamentali tra il cristianesimo e l’islamismo, due delle religioni monoteiste più diffuse al mondo. Ecco alcune delle principali differenze:

  1. Dio: I cristiani e gli islamici hanno una comprensione leggermente diversa di Dio. I cristiani credono in un Dio trino, costituito da Padre, Figlio e Spirito Santo, mentre gli islamici credono in un Dio unico e assoluto, senza trinità.

  2. Gesù: I cristiani considerano Gesù il Figlio di Dio e il salvatore del mondo, mentre gli islamici lo considerano un profeta importante ma non il Figlio di Dio.

  3. Il Corano e la Bibbia: Il Corano è il testo sacro dell’Islam, mentre la Bibbia è il testo sacro del cristianesimo. I cristiani credono che la Bibbia sia ispirata da Dio e che contenga la verità ultima, mentre gli islamici credono che il Corano sia la parola di Dio rivelata a Maometto.

  4. Preghiera: I cristiani e gli islamici hanno modi leggermente diversi di pregare. I cristiani spesso pregano in modo individuale o in piccoli gruppi, mentre gli islamici pregano in modo collettivo in moschee o in altri luoghi di culto.

Qual è il giorno di festa per i musulmani?

Religione islamica (religione musulmana), peculiarità e curiosità 

Fra le peculiarità di questo credo ci sono diverse proibizioni, fra cui quella di non festeggiare il proprio compleanno, considerata dai musulmani un’usanza tipicamente cristiana e quindi da condannare.

Agli uomini è anche vietato indossare accessori d’oro, come anelli e collanine.

Ugualmente, l’ascolto della musica è considerato un peccato e quindi assolutamente vietato.

Allo stesso modo, la cremazione dei defunti non è ammessa.

Non è ben visto chiunque possegga un cane e gli conceda di vivere all’interno della propria abitazione, fatta eccezione per quelli da caccia o da pastore.

Sempre per quanto riguarda gli animali, molto interessante è anche la considerazioni degli islamici nei confronti dei gatti. I piccoli felini infatti sono gli unici animali a cui è permesso accedere addirittura alle moschee. Sembra che queste particolari forme di tutela trovino origine in Maometto, che era molto legato ad una gattina bianca di nome Muezza che lo seguiva ovunque. Il Profeta infatti amava moltissimo quest’animale. Per tutte queste ragioni, anche la legge islamica prevede pene molto severe nei confronti di chi commette maltrattamenti e violenze sui gatti.

Al lato opposto invece, per quanto riguarda gli obblighi, i fedeli dell’Islam devono fare beneficenza ma non in maniera eccessiva. L’obiettivo è aiutare le persone più bisognose senza però alterare il loro status iniziale e rendere i poveri a pari livello dei ricchi.

Le festività celebrate e non celebrate nell’Islam

L’Islam celebra principalmente due feste: l’Eid al-Fitr e l’Eid al-Adha. L’Eid al-Fitr, noto come “festa della rottura del digiuno,” segna la fine del Ramadan e prevede momenti di preghiera, condivisione e donazioni ai meno fortunati. L’Eid al-Adha, o “festa del sacrificio,” commemora la prova di fede di Abramo, con il sacrificio rituale di un animale il cui ricavato viene in parte donato ai bisognosi. A differenza di altre tradizioni religiose, l’Islam non celebra il Capodanno né la Pasqua come festa religiosa, sebbene alcuni musulmani possano riconoscerlo come inizio dell’anno civile. Festività come il Natale non rientrano tra le celebrazioni islamiche, ma in contesti multiculturali alcuni musulmani vi partecipano in modo rispettoso, senza implicazioni religiose, come segno di rispetto verso amici e colleghi di altre fedi.

Il velo e il diritto islamico

Il velo, nelle sue varie forme come hijab, niqab e burqa, è un elemento distintivo per molte donne musulmane e ha radici profonde nel diritto islamico, anche se le interpretazioni variano tra culture e scuole di pensiero. Il Corano incoraggia la modestia sia per uomini che per donne, ma non specifica dettagli rigorosi su come questa debba essere espressa. Il velo è quindi una pratica adottata per motivi di modestia e identità, ma il suo uso e le modalità dipendono da fattori personali, culturali e giuridici. In alcuni paesi a maggioranza musulmana, il diritto islamico (sharia) prevede l’obbligo del velo per le donne in spazi pubblici, mentre in altri paesi è una scelta individuale. La questione è tuttora oggetto di dibattiti, soprattutto riguardo alla libertà di scelta e all’identità culturale.

Sunniti e Sciiti: le principali correnti dell’Islam

L’Islam è diviso principalmente in due grandi correnti: sunnita e sciita, nate a seguito di una disputa sulla successione del Profeta Maometto. I sunniti, la maggioranza dei musulmani, ritengono che la guida della comunità islamica (umma) dovesse andare a un califfo eletto per consenso, basandosi sui quattro califfi ben guidati che succedettero al Profeta. Gli sciiti, invece, credono che il legittimo successore di Maometto fosse Ali, cugino e genero del Profeta, e che la guida dovesse rimanere all’interno della famiglia del Profeta. Questa divergenza ha portato a differenze teologiche, culturali e giuridiche, oltre che a pratiche religiose distinte, ma entrambe le correnti condividono i fondamenti dell’Islam, come il Corano e i cinque pilastri.

 

Fonte immagine: Wikipedia 

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A proposito di Federica Squillante

Classe 1993, nata a Sarno in provincia di Salerno. Amo il mare, la pizza ed un buon piatto di pasta al pomodoro. La costiera amalfitana è il mio posto felice, soprattutto la piccola e splendida Cetara. Sono del segno della bilancia, non mi arrabbio quasi mai ma cambio umore continuamente. Sogno da sempre di fare della scrittura il mio lavoro e per questo all’università ho deciso di studiare comunicazione: prima la triennale al campus di Fisciano e poi la magistrale a Bologna. Nel rosso e dotto capoluogo emiliano ho scoperto nuovi sapori e colori, ho imparato ad apprezzare i tortellini in brodo e a vivere in città. Sono un’inguaribile romantica e una femminista convinta. Ho sempre con me un buon libro nel mio inseparabile zainetto nero. Pagherei oro per stringere la mano a Luciano De Crescenzo e Andrea Camilleri. Seguo troppe serie tv ma nonostante ciò continuo a cercarne sempre di nuove. Meredith Grey è la mia persona.

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