Popolazioni amerindie: la loro diversità culturale

popolazioni amerindie: la diversità culturale delle Americhe

“Popolazioni amerindie”, “popolazioni indigene”, “nativi americani”, “indios“, “popolazioni preispaniche”, “indigeni americani” sono tutte nomenclature ed espressioni che si riferiscono alle popolazioni del continente americano prima della sua relativa scoperta  e prima della sua colonizzazione e dominazione da parte degli europei, precisamente, spagnoli e portoghesi. 

L’espressione “popolazioni amerindie” nasce dall’abbreviazione di “Indiano americano” poiché la terra che Colombo scoprì nel lontano 1492, inizialmente, si riteneva fosse l’India (o, almeno, qualche territorio asiatico). Inoltre, si ha una terminologia così amplia e fitta poiché le varie dominazioni, ma anche i vari paesi europei, hanno definito le popolazioni amerindie in svariati modi e la questione circa la terminologia è in continua discussione; infatti, ad esempio, espressioni come “amerindi” (abbreviazione di “popolazioni amerindie”) o indios, che in un primo momento indicavano le popolazioni pure di nativi americani escludendo i meticci e i coloni, sono, attualmente, in disuso poiché si ritiene che vengano utilizzate in maniera dispregiativa, razzista, xenofoba, come se si volesse -attraverso l’uso del linguaggio- continuare a sminuire e sottovalutare i popoli di origine e discendenza indigena. Inoltre, tutta questa ampia denominazione e terminologia è unificante, un elemento omologante: non tiene conto delle differenze. Ciò perché, ad esempio, la definizione “popolazioni amerindie” racchiude in sé una quantità di culture, tradizioni, usi, costumi e lingue estremamente abbondante; non esiste una sola popolazione amerindia, ne esistono diverse. 

In America Centrale e Meridionale le popolazioni amerindie si organizzarono in civiltà, istituzioni e strutture estremamente complesse e ricche. In queste zone, ad esempio, ritroviamo la civiltà Maya e quella Atzeca (in Messico, precisamente), o gli Incas (nel territorio andino); invece, altre aree erano costituite da popolazioni nomadi o seminomadi, nella maggior parte dei casi (come in quasi tutta l’America del Nord). Attualmente, le popolazioni amerindie occupano ancora oggi gran parte delle aree del Sud America, insieme ai “meticci” (definiti da secoli “mestizos“) ovvero gruppi etnici per i quali a livello internazionale e mondiale vi si sta anche discutendo una importante questione circa i diritti all’autodeterminazione; invece, negli USA o in Canada, le popolazioni amerindie sono riscontrabili in numero estremamente esiguo, costituiscono una reale minoranza etnica.

A seguire vi si elencano le caratteristiche principali delle popolazioni amerindie: 

  • I Maya, forse civiltà più famosa delle popolazioni amerindie, erano estremamente legati alla religione: la loro vita era, infatti, influenzata da quello che veniva interpretato come il volere delle divinità da loro venerate. I Maya erano politeisti e rendevano omaggi e veneravano divinità che avevano a che fare con gli aspetti più o meno pratici della vita comune. I Maya, inoltre, avevano una suddivisione della vita post-morte in paradiso ed inferno, che dipendeva anche dalla collocazione sociale; quindi, in definitiva, credevano anche nella continuità della vita dopo la morte. Inoltre, nonostante a quanto si creda solitamente, i Maya erano una civiltà prospera ed estremamente avanzata, e contrariamente a ciò che indica la loro fervida ed ardente credenza, devozione e superstizione, essa era anche una civiltà fondata sullo studio dell’astronomia, cosmologia, cosmogonia, astrologia ed, infine, avevano anche una propria e peculiare scrittura.
  • Gli Atzechi, o mexica, erano una delle popolazioni amerindie che si distingueva da tutte le altre per il loro spiccato senso religioso e di devozione: molte erano le festività  ricorrenti che celebravano, ma soprattutto duravano anche per lunghi periodi in cui era solito condurre cerimonili, riti, preghiere, processioni, sacrifici animali e umani (infatti, la morte era assolutamente necessaria per l’arrivo della vita), canti, danze. Inoltre, questa era una società amerindiana fondata sull’ordine gerarchico in caste; infatti, i principali attori sociali erano i sacerdoti, che detenevano il potere spirituale. 
  • Gli Inca erano abili ed esperti costruttori ed architetti. Essi creavano: ponti, templi, centri urbani, piramidi (ad esempio, Machu Picchu), luoghi di culto, santuari. Anche questa era una società gerarchica, come la precedente, ed era suddivisa per aree. In più, oltre all’arte della costruzione, gli Inca erano davvero molto capaci nell’agricoltura, nella medicina, nello sciamanismo e nell’arte dell’oreficeria.

Grazie alla cospicua presenza dei popoli amerindi in territorio americano, la cultura e le tradizioni delle popolazioni amerindie sono da un lato protette per la loro specificità, ma sono anche tramandate e, ancora oggi, sono mezzi espressivi ed identitari. Esempio lampante è la presenza di tantissime lingue indigene (tutte protette), come: il maya, il quechua, l’aymara, il guaranì etc. 

Fonte immagine: Wikipedia.

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