Proverbi dei nativi americani: i 5 più suggestivi

proverbi dei nativi americani

I nativi americani, detti erroneamente e volgarmente indiani, sono le popolazioni autoctone che abitavano il Nuovo Mondo nel momento in cui gli europei vi si stanziarono. I territori presi di mira dagli occidentali, infatti, non rappresentavano un vacuum, ma erano abitati da popolazioni che gli europei scopriranno essere profondamente diverse a livello sociale ed etico rispetto a loro. Questa diversità non potrà che portare all’inevitabile scontro, scontro che vedrà il massacro (alcuni storici parlano addirittura di genocidio) delle popolazioni native. Lo scontro tra europei e nativi americani era sostanzialmente di stampo ideologico: si trattava, infatti, di due culture troppo diverse per entrare in contatto e dialogare. L’espressione della cultura e della complessa visione della vita indigena è stata espressa tramite diversi medium culturali, e i proverbi sono uno di questi. Dopo aver offerto una prima visione generale della cultura nativo americana, proponiamo di seguito cinque dei più suggestivi ed esplicativi proverbi dei nativi americani. 

I nativi americani o “indiani d’America” erano popolazioni che vivevano profondamente in contatto con la natura, ed avevano con quest’ultima un rapporto simbiotico. Dalla natura si traeva l’alimentazione e quindi il sostentamento; sempre attraverso il mondo naturale si manifestava il divino chiamato “Grande Spirito” o anche “Grande mistero”. I nativi privilegiavano una vita semplice e non materialistica, realtà che non tardò a scontrarsi con quella europea che vedeva nella natura, ad esempio, non solo il mezzo attraverso cui arricchirsi, ma anche una sfida personale. È infatti attraverso la conquista della wilderness (letteralmente “natura selvaggia”) che il maschio bianco occidentale manifesta la sua mascolinità. Di contro, per i nativi americani la natura non andava sfruttata e, molto similmente alla loro concezione di lavoro, bisognava farne ricorso solo nel momento del bisogno.
Differentemente dalla cultura europea (che non tarderà molto a sterminare i nativi che andavano contro i loro piani espansionistici e perché troppo diversi da loro), la cultura nativa americana era incentrata sulla tolleranza e sul rispetto reciproco. La prima passava per l’accettazione delle diversità dell’altro, il secondo si basava sulla condivisione e sulla mutualità. Nella società nativa americana, infatti, differentemente da quella americana, non esisteva la proprietà privata e la condivisione non faceva altro che rafforzare il senso di comunità, di relazione e di stretta cooperazione fra le tribù.
Per la società nativa tutto ciò che ci circonda, azione o non azione, è parte di un progetto universale più grande, al quale l’essere umano non può che lasciarsi andare. Da qui la concezione relativistica e non schematizzata del tempo: le cose accadono nel momento esatto in cui devono accadere.
Infine, incisiva per i nativi americani era l’importanza data al silenzio e alla parola che doveva essere usata solo quando davvero ne si abbisognava. Il peso dato alla parola si evince anche dal fatto che la società nativa americana era una società che si basava sull’oralità e non sulla scrittura. Era quindi la parola, trasmessa di generazione in generazione, a contribuire alla costruzione delle fondamenta culturali e sociali della realtà nativa.

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I proverbi dei nativi americani: l’interpretazione

  • “Andiamo avanti e ci trasformiamo in ciò che pensiamo’”
    Fra i proverbi dei nativi americani, questo è esplicativo dell’importanza che gli indigeni davano al pensiero che, esattamente come la parola, è così potente da poter cambiare la realtà circostante e gli esiti della nostra vita, soprattutto le nostre azioni. Noi siamo ciò che pensiamo e, molto spesso, le nostre convinzioni possono cambiare l’arco della nostra vita e il tipo di scelte che decidiamo di fare.
  • “La rana non si ingozza mai di tutta l’acqua dello stagno in cui vive”
    Questo proverbio sposa perfettamente la non volontà dei nativi americani di sfruttare la natura il più del necessario. Quest’ultima, così come il lavoro, deve essere qualcosa di mirato soltanto al proprio sostentamento.
  • “La terra è madre e deve essere rispettata”
    Con questo proverbio i nativi americani sottolineano l’importanza della natura, madre di tutte le cose, fonte primaria di sostentamento ed espressione del ‘’Grande Spirito’’.
  • “Ci vogliono mille voci per raccontare una sola storia”
    Questo proverbio, invece, non solo sottolinea l’importanza delle “mille voci” e quindi della comunità che plasma la storia, ma sottolinea al tempo stesso anche l’incisività della parola e della trasmissione orale, capaci di tramandare di generazione in generazione la cultura e la storia nativo americana.
  • “L’umanità non ha intessuto la rete della vita. Siamo solo un filo dentro di essa. Qualunque cosa facciamo all’interno di questa rete, la facciamo a noi stessi, perché tutte le cose sono collegate”
    L’interconnessione di tutte le cose è uno degli elementi fondanti della cultura nativo americana; ogni nostra azione è accompagnata da una conseguenza non solo per noi ma anche per tutte le altre entità con cui siamo interconnessi. Questa visione è anche accompagnata dalla convinzione che gli esseri umani non sono i tessitori della “rete della vita”, piuttosto non sono altro che macchioline all’interno di un grande progetto universale voluto dalle divinità.

Fonte dell’immagine in evidenza: Pixabay

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