Quinto Sereno Sammonico e il Liber Medicinalis: medicina e poesia

Quinto Sereno Sammonico e il Liber medicinalis

Quinto Sereno Sammonico è una figura affascinante della cultura romana del II-III secolo d.C. Autore del Liber Medicinalis, un singolare poema didascalico che unisce la medicina alla poesia, Sereno Sammonico si colloca in un contesto in cui l’interesse per la farmacologia era in forte crescita e la letteratura latina cercava nuove forme espressive.

Quinto Sereno Sammonico in sintesi

Profilo Descrizione
Periodo storico Età dei Severi (fine II – inizio III secolo d.C.)
Ruolo Erudito, medico, poeta e precettore imperiale.
Opera principale Liber Medicinalis (o De medicina praecepta saluberrima).
Contributo più famoso Prima attestazione scritta della formula magica “abracadabra”.

Chi era Quinto Sereno Sammonico: un erudito nell’età dei Severi

Le informazioni sulla vita di Quinto Sereno Sammonico sono scarse. Le fonti antiche, in particolare gli Scriptores Historiae Augustae, distinguono due personaggi omonimi, probabilmente padre e figlio. Il padre, vissuto al tempo dell’imperatore Settimio Severo, fu un dotto studioso, assassinato per ordine di Caracalla. Il figlio sarebbe stato precettore di Gordiano II, al quale avrebbe lasciato in eredità la ricca biblioteca paterna.

Quinto Sereno Sammonico visse durante l’età dei Severi, un periodo caratterizzato da instabilità ma anche da un notevole fervore culturale. A partire dal II secolo d.C., Roma divenne un centro di attrazione per molti eruditi greci, che portarono con sé i progressi della medicina. Sorsero scuole mediche e si sviluppò una letteratura farmacologica in lingua latina, un contesto ben descritto anche dalle fonti della U.S. National Library of Medicine.

Il Liber Medicinalis: un ricettario medico in versi

Struttura e contenuto dell’opera

Il Liber Medicinalis è un poema didascalico in esametri, composto da 1115 versi suddivisi in capitoli, che raccoglie rimedi della farmacopea romana per diverse malattie, presentati secondo l’ordine tradizionale “dalla testa ai piedi” (a capite ad calcem). L’opera, consultabile nella sua versione manoscritta presso la World Digital Library, si inserisce in una tradizione di ricettari medici particolarmente fiorente a partire dal I secolo d.C.

La versificazione della materia medica

Ciò che distingue il Liber Medicinalis è la scelta di versificare la materia medica. In ambito greco, esistevano già testi farmacologici in versi, come quelli di Nicandro di Colofone. In ambito latino, un precedente autorevole era il *De medicamine faciei foeminae* di Ovidio, un poemetto sui cosmetici femminili.

Medicina scientifica e popolare nel Liber Medicinalis

Nonostante l’intento letterario prevalga su quello scientifico, Sereno Sammonico sottolinea più volte la sua esperienza empirica. Descrive, ad esempio, una splenectomia, un’operazione di asportazione della milza, dimostrando una certa conoscenza delle pratiche del tempo. Tuttavia, il Liber Medicinalis attinge ampiamente alla tradizione della medicina popolare, basata sull’uso di erbe, amuleti e formule magiche.

L’abracadabra: la prima attestazione della formula magica

Nel Liber Medicinalis si trova la prima attestazione scritta della formula magica abracadabra, prescritta come amuleto da indossare al collo, scritto su un papiro in forma di triangolo rovesciato, per curare la febbre semiterzana (una forma di malaria).

L’eredità di Quinto Sereno Sammonico

Il Liber Medicinalis, trascurato nell’antichità, conobbe una rinnovata fortuna a partire dal IX secolo, quando Carlo Magno ne commissionò una trascrizione. L’opera di Sereno Sammonico rappresenta un interessante esempio di sintesi tra poesia didascalica, letteratura medica e cultura popolare, testimoniando i cambiamenti di un’epoca di transizione.

[Fonte immagine in evidenza tratta dal sito Wikipedia]

Articolo aggiornato il: 07/09/2025

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A proposito di Adele Migliozzi

Laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico, coltivo una grande passione per la scrittura e la comunicazione. Vivo in provincia di Caserta e sono annodata al mio paesello da un profondo legame, dedicandomi con un gruppo di amici alla ricerca, analisi e tutela degli antichi testi dialettali della tradizione locale.

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