Racconti di Lovecraft: i 5 più iconici

I 5 racconti più iconici di H.P. Lovecraft

Howard Phillips Lovecraft, spesso riferito come H.P. Lovecraft, è considerato nella storia della letteratura come uno dei precursori della letteratura della fantascienza ed esponente di riferimento della letteratura weird, un genere che amalgama in sé elementi dello sci-fi e dei racconti dell’orrore. In molti dei suoi racconti, romanzi e poesie sono presenti temi che intercorrono spesso tra un’opera e un’altra, tra i quali: la ricerca disperata di una verità che porta spesso alla follia o alla morte; un pessimistico destino dell’uomo deciso da entità che agiscono oltre la comprensione umana; i sogni che possono avere un valore profetico per i personaggi oppure possono essere una tortura psicologica che li porta alla pazzia.

I 5 racconti più iconici di H.P. Lovecraft: guida al cosmicismo e all’orrore cosmico

Howard Phillips Lovecraft (1890-1937) è stato uno scrittore statunitense, considerato uno dei maggiori autori di letteratura horror del XX secolo. Le sue opere, caratterizzate da un’atmosfera cupa, misteriosa e da un senso di terrore cosmico, hanno influenzato profondamente la cultura popolare, ispirando scrittori, registi, musicisti e creatori di videogiochi.

Chi era H.P. Lovecraft? Il pioniere dell’orrore cosmico

Amata soprattutto dai posteri, dopo la sua morte, la figura di Lovecraft è stata però soggetta a controversie varie per alcune sue caratteristiche e pensieri che appoggiavano il fascismo, critiche al manifesto comunista di Marx e una forte componente razzista presente nei suoi racconti. Nonostante tutti i suoi difetti, i racconti più iconici di Lovecraft hanno forgiato ciò che è oggi la letteratura dell’orrore per eccellenza, ispirando anche molti autori e artisti contemporanei come Stephen King e Neil Gaiman.
Al centro dell’opera di Lovecraft c’è il concetto di “cosmicismo“, una filosofia che sottolinea l’insignificanza dell’umanità di fronte all’immensità e all’indifferenza dell’universo. Nei suoi racconti, l’uomo è una creatura fragile e vulnerabile, esposta a forze oscure e incomprensibili che sfuggono al suo controllo.

I 5 racconti fondamentali di Lovecraft

1. Il richiamo di Cthulhu (The Call of Cthulhu)

Il primo della lista dei racconti di Lovecraft più iconici è il più famoso di tutti, facente parte del famoso Ciclo di Cthulhu, una serie di racconti incentrati maggiormente sulle creature innominabili di questa bizzarra cosmogonia; la più famosa di queste è proprio Cthulhu. Questo racconto è diviso in tre sezioni (L’orrore d’argilla, il racconto dell’ispettore Legrasse e La follia che viene dal mare) e parte da una cornice esterna, in cui si leggono le vicende di Francis Thurston che riscopre una serie di diari e documenti del suo prozio George Gammell Angell, un linguista che stava indagando su un culto bizzarro e inquietante. Tra artisti con incubi strani, sette nel cuore delle paludi di New Orleans e statuette di una creatura dalla testa di piovra, Thurston si ritrova in Norvegia dove rinviene dalla moglie di un marinaio scomparso il testamento di quest’ultimo, scoprendo che la nave del marinaio aveva raggiunto la città morta di R’lyeh e avevano per sbaglio risvegliato la stessa creatura raffigurata nelle statuette: Cthulhu. Una volta letto il manoscritto, però, Thurston si rende conto di aver ottenuto troppe informazioni su questo culto, e intuisce che qualcuno o qualcosa, prima o poi, sarebbe venuto a perseguitarlo.
Pubblicato nel 1928, “Il Richiamo di Cthulhu” è il racconto che introduce il personaggio di Cthulhu, una delle creature più iconiche del pantheon lovecraftiano. Cthulhu è un essere mostruoso, di dimensioni colossali, con una testa di piovra, un corpo scaglioso e ali di drago. Dorme nella città sommersa di R’lyeh, in attesa del momento in cui le stelle saranno allineate e potrà risorgere per dominare la Terra.

2. Il modello di Pickman (Pickman’s Model)

Questo racconto è narrato da un certo Thurber che, scrivendo al suo amico Eliot, racconta di come ha conosciuto il pittore Richard Upton Pickman e di come si sia allontanato da lui. In un tono forsennato e sul punto di impazzire, Thurber racconta al lettore e a Eliot come i suoi quadri, tra i quali il più famoso Demone che divora i cadaveri, siano caratterizzate da un realismo inquietante e macabro, come se si assistesse ad una delle tele nere di Goya, ma di un impatto molto più spiazzante e di una vitalità innaturale per un quadro. Continuando il racconto, Thurber venne invitato nello studio di Pickman dall’artista stesso ad ammirare altri dei suoi quadri, uno più raccapricciante dell’altro. Da lì Thurber rubò una fotografia dallo studio di Pickman e realizzò il segreto dei suoi quadri: la foto raffigurava il pittore che dipingeva il suo modello, la stessa creatura che appariva nelle tele, un mostro in carne e ossa.
Il Modello di Pickman” (1927) è un racconto che esplora il tema dell’arte come specchio della realtà, anche nelle sue forme più oscure e disturbanti. Pickman, il pittore protagonista, è un artista geniale ma maledetto, capace di rappresentare l’orrore con un realismo sconvolgente. Questo è uno dei racconti più iconici di Lovecraft a raggiungere un discreto successo, ma ai giorni nostri venne messo sotto una nuova luce e versione grazie al riadattamento da parte di Guillermo del Toro nella sua serie tv Netflix The Cabinet of Curiosities, dove gli dedicò un episodio riprendendo parte degli avvenimenti.

3. L’orrore di Dunwich (The Dunwich Horror)

In una fantomatica cittadina del Massachusetts di nome Dunwich, nasce una coppia di gemelli, figli di una divinità di nome Yog-sothoth. Il primo gemello, Wilbur Whateley viene cresciuto dal nonno, colui che ha allestito il rituale per la nascita dei due piccoli; il secondo, che ha l’aspetto informe e grottesco del padre, viene fatto crescere di nascosto in una zona occultata del fienile di famiglia, dandogli da mangiare il bestiame. Alla morte del nonno, lui chiede a Wilbur di completare un rituale che avrebbe richiamato sulla terra il loro padre, la cui formula si trova in un libro custodito nell’Università di Arkham: il Necronomicon. Nel tentativo di rubare questo libro, Wilbur viene ucciso da un cane che lo attacca in un modo brutale e ciò, dopo un po’ di tempo, fa risvegliare la bestia, suo gemello, che si nascondeva nel fienile, che ritrovato senza nessuno che gli desse da mangiare si libera e scatena il panico nella cittadina di Dunwich. Il dottor Armitage, il bibliotecario dell’università che custodiva il Necronomicon, si reca nella cittadina e riesce a lanciare un incantesimo tramite il libro che fa scacciare via l’orrenda creatura, senza che essa, prima di sparire, lanci un grido di aiuto a suo padre, la divinità Yog-sothoth.
L’Orrore di Dunwich” (1929) è uno dei racconti più lunghi e complessi di Lovecraft, e uno dei più rappresentativi del Ciclo di Cthulhu. La storia mescola elementi di orrore gotico, fantascienza e folklore locale, creando un’atmosfera di crescente tensione e terrore. Si tratta di uno dei racconti di H.P. Lovecraft più iconici, insieme al Modello di Pickman, ad aver ricevuto un adattamento cinematografico: nel 1970 uscì un film intitolato “Le vergini di Dunwich” diretto da Daniel Harrel.

4. Dagon

Tra i racconti più iconici di Lovecraft e tra le sue creature più conosciute, Dagon è quella più riconosciuta dal bestiario dopo Cthulhu. Questa storia narra delle disavventure del protagonista ignoto che, durante la Prima Guerra Mondiale, venne catturato nell’Oceano Pacifico da un incrociatore tedesco, ma data la scarsa intelligenza dei suoi rapitori, riuscì facilmente a scappare in mare con dei viveri. Alla deriva delle acque di quell’immenso oceano, si risvegliò in un’isola sconosciuta, piena di fango e carcasse di pesci putrefatti, notando anche l’assenza di uccelli marini che avrebbero potuto mangiare il pesce che si trovava sull’isola. Non era un paradiso immacolato, era più un paesaggio infernale quello che gli parve agli occhi, ma la cosa più inusuale dell’isola, in un crepaccio dal quale si trovava l’acqua dell’oceano, era la presenza di uno strano e gigantesco monolito, sul quale c’erano dei particolari bassorilievi indecifrabili che in qualche modo rimandavano al mare, e una creatura immensa, che dalle acque si levava verso il monolito, aggrappandosi. Questa creatura, Dagon, apparsa agli occhi del protagonista in tutta la sua grottesca magnificenza, fece impazzire quest’ultimo, che iniziò a ridere ed a cantare a squarciagola; in qualche modo il protagonista riuscì anche a tornare a casa, risvegliandosi in un ospedale di San Francisco con ricordi sbiaditi del suo viaggio. Dal momento in cui vide quella creatura, il protagonista iniziò ad avere incubi ricorrenti su di essa, trovando una momentanea pace solo nella morfina e la soluzione finale nel suicidio, buttandosi dalla finestra.
Dagon” (1919) è uno dei primi racconti di Lovecraft a presentare elementi che sarebbero diventati tipici della sua narrativa: l’orrore cosmico, le creature mostruose provenienti da abissi insondabili, la follia come conseguenza dell’incontro con l’ignoto.

5. I gatti di Ulthar (The Cats of Ulthar)

Si conclude questa lista dei racconti più iconici di Lovecraft con una delle storie che rivelano un suo lato insolito. I lettori di questo autore sono spesso spettatori di un Lovecraft che nelle sue pagine mostra un mondo oscuro e criptico, i cui misteri possono portare alla follia ogni persona che li svela; ma pochi sanno che Lovecraft era un amante dei gatti. Un amore per i felini che, pur adottandone uno, non lo ferma dallo scrivere un racconto raccapricciante sul villaggio di Ulthar e sui suoi assassini di gatti. In questo fittizio villaggio viveva una coppia di coniugi che si divertivano a uccidere i gatti, sia domestici che selvatici, e le persone del luogo erano troppo spaventate per ribellarsi. Un giorno arriva nella cittadina una carovana di zingari, di cui uno dei bambini, un orfano, aveva come unico familiare un gattino nero, il quale fu subito bersaglio degli assassini, che in pochi giorni lo fecero sparire. Il bambino, venuto a sapere della storia dei coniugi, si mise allora a pregare in una lingua incomprensibile, creando così un temporale le cui nuvole avevano delle forme anormali e grottesche, spingendo così la carovana ad andarsene dalla città. Da quel momento ogni gatto del villaggio sparì, portando gli abitanti ad additare gli zingari e i coniugi; i cittadini notarono solo il giorno dopo che tutti i gatti ritornarono nelle proprie case, più paffuti e soddisfatti. Qualche giorno dopo gli abitanti si accorsero anche che nella casa dei coniugi non venne accesa più alcuna luce, e nell’investigarla trovarono due scheletri interamente spolpati dalle loro carni e organi. Gli abitanti del villaggio, quindi, decisero di istituire una legge che vietasse di uccidere i gatti, che pare portino rancore verso gli assassini della loro razza.
I Gatti di Ulthar” (1920) è un racconto breve ma suggestivo, che si discosta in parte dai temi tipici di Lovecraft, pur mantenendo un’atmosfera inquietante e misteriosa. La storia è una sorta di favola nera, con un finale che lascia spazio all’interpretazione.

L’eredità di Lovecraft: influenza sulla cultura popolare

L’opera di Lovecraft ha avuto un impatto enorme sulla cultura popolare, influenzando non solo la letteratura horror e fantascientifica, ma anche il cinema, i fumetti, i videogiochi e la musica. Il suo immaginario, popolato di creature mostruose, divinità aliene e orrori cosmici, è diventato un punto di riferimento per gli appassionati del genere.

Conclusione: Un viaggio da brividi

Se vuoi iniziare a leggere questo autore, ti consigliamo di iniziare con questi racconti!

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

Altri articoli da non perdere
La letteratura tra Oriente e Occidente: gli europei e il buddismo
La letteratura tra Oriente e Occidente: gli europei e il buddismo

Oriente e Occidente sono due realtà che si contrappongono da sempre. Basti pensare a I Persiani di Eschilo o ad Scopri di più

I romanzi di Leo Perutz tra Praga e Vienna
Leo Perutz

  I romanzi di Leo Perutz tra Praga e Vienna Leo Perutz è uno scrittore ebraico- praghese vissuto tra i Scopri di più

Eduard Limonov: chi è stato
Eduard Limonov: chi è stato

Eduard Limonov: biografia di un personaggio controverso tra letteratura e politica In Russia esistono figure politiche che portano con sé Scopri di più

Ulisse di James Joyce: tra mito e realtà | analisi
Ulisse di James Joyce: tra mito e realtà

Ulisse di James Joyce è considerato uno dei romanzi più importanti del Novecento e della letteratura moderna. L’autore era uno Scopri di più

Le figure dell’editoria: dal testo al libro, tra gusto e valore
Le figure dell'editoria: dal testo al libro, tra gusto e valore

Dalla lettura alla produzione, fino alla pubblicazione: dietro a ogni libro pubblicato si nascondono tante fasi e tante figure dell'editoria Scopri di più

Poesia della fonte di Cucchi: il ruolo del ricordo | Analisi
Poesia della fonte di Cucchi: il ruolo del ricordo | analisi

Poesia della fonte di Cucchi è un libro del 1993 che presenta vari spunti tematici, dal rapporto padre-figlio, al recupero Scopri di più

A proposito di Fabio Cioffi

Vedi tutti gli articoli di Fabio Cioffi

Commenta