Racconti piccanti, 4 da leggere assolutamente

racconti erotici

Nella storia della letteratura esistono cassetti che in pochi hanno il coraggio di aprire. Uno di questi è quello più controverso e malizioso: il cassetto dei racconti piccanti. Storie licenziose, osteggiate a lungo dal buoncostume ma capaci di svelare, con ironia e arguzia, le ipocrisie della società. Immergiamoci tra i racconti piccanti più belli e divertenti di tutti i tempi.

Un viaggio nei racconti piccanti: autori e opere chiave

Autore e periodo Opera rappresentativa
Guglielmo IX d’Aquitania (XII sec.) La canzone del gatto rosso
Giovanni Boccaccio (XIV sec.) Decameron (Novella IX, 2)
Poggio Bracciolini (XV sec.) Facezie (Novella 169)
Pietro Aretino (XVI sec.) Sonetti lussuriosi
Stefano Benni (XX sec.) Il pornosabato dello Splendor

La nostra selezione di racconti piccanti

La canzone del gatto rosso – Guglielmo IX

Capostipite della lirica trobadorica, Guglielmo IX fu un poeta irriverente e dedito ai piaceri carnali. In questa canzone si finge muto per sedurre due nobildonne, Agnese ed Ermessenda, che per metterlo alla prova gli scatenano addosso un gatto inferocito. Superata la prova, il poeta si vanta delle sue prodezze amatorie: Tanto le fottei come ora sentirete:/centottantotto volte.

La Badessa e le brache del prete – Giovanni Boccaccio

Il Decameron è una miniera di racconti piccanti. In questa spassosa novella, una giovane suora viene scoperta in compagnia di un amante. Convocata dalla Badessa per essere punita, si accorge che la superiora, nella fretta di interrompere il suo incontro galante con un prete, ha indossato le brache di lui al posto del velo. Smascherata l’ipocrisia, la Badessa concede a tutte le suore di accogliere i propri amanti. Un racconto ripreso anche da Pier Paolo Pasolini nel suo film del 1971.

Il monaco che infilò il membro nel buco di una tavoletta – Poggio Bracciolini

Nelle sue Facezie, l’umanista Poggio Bracciolini non risparmia l’ambiente clericale. In questa novella, un monaco lussurioso, per vincere le paure di una fanciulla, interpone una tavoletta di legno forata tra sé e lei. Ma sul più bello, l’erezione lo fa incastrare nel buco, costringendolo a una fuga tragicomica e a rivelare a tutto il paese la sua avventura.

Il pornosabato dello Splendor – Stefano Benni

Un salto nella modernità con uno dei racconti più geniali di Stefano Benni, da Il bar sotto il mare. Nel paesino di Sompazzo, l’apertura del cinema Splendor porta con sé il “pornosabato”. La proiezione a luci rosse viene interrotta dall’irruzione del parroco, ma tutto cambia quando per errore viene proiettato un cinegiornale sulla vittoria di Fausto Coppi. Il prete, dimenticando ogni moralismo, si lancia in un tifo sfrenato, in un finale surreale che celebra la passione in tutte le sue forme.

Disamina finale: una storia di trasgressione e satira sociale

I racconti piccanti sono un genere letterario antico quanto l’umanità, che affonda le radici in un terreno di trasgressione e critica sociale. A differenza della pornografia, utilizzano l’erotismo come strumento per esplorare il desiderio e le ipocrisie della società.

Dal Rinascimento all’Illuminismo

È con il Rinascimento che il genere fiorisce, grazie ad autori come Pietro Aretino, noto per i suoi Sonetti lussuriosi. La sua penna corrosiva usava l’erotismo come critica al potere ecclesiastico. Nel XVIII secolo, l’Illuminismo e il libertinismo portano a una nuova stagione di splendore, con autori come il Marchese de Sade che esplorano gli aspetti più oscuri del desiderio.

La tradizione orientale e il XX secolo

Anche la letteratura orientale ha i suoi capolavori, come il celebre Kama Sutra, un trattato che va ben oltre le posizioni sessuali, esplorando l’arte di vivere. Nel XX secolo, autori come Henry Miller con Tropico del Cancro continuano a sfidare la censura, sdoganando la rappresentazione della sessualità. In conclusione, i racconti piccanti non sono semplici storie di sesso, ma un prezioso termometro culturale che ci permette di comprendere l’evoluzione della morale e del desiderio.

Fonte immagine copertina: Designed by Rawpixel.com

Articolo aggiornato il: 21/09/2025

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A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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