Sacramenti ortodossi e cattolici: analogie e differenze

Sacramenti: cosa cambia tra ortodossi e cattolici?

I sacramenti, conosciuti come “misteri” nella tradizione orientale, sono i riti sacri attraverso cui Dio dona la sua grazia invisibile ai fedeli. Sia la Chiesa Cattolica che la Chiesa Ortodossa ne riconoscono sette, istituiti da Cristo stesso. Le divergenze nel modo di celebrarli e interpretarli, emerse principalmente dopo il Grande Scisma del 1054, rappresentano espressioni diverse di una fede radicata nel mistero della salvezza.

Questa guida analizza ogni sacramento, evidenziando le differenze teologiche e pratiche in modo chiaro e completo.

Le differenze in una tabella comparativa

La tabella seguente offre una sintesi immediata delle principali distinzioni nella pratica sacramentale tra le due Chiese.

Sacramento Confronto tra Chiesa Cattolica e Ortodossa
Battesimo Cattolica: Per infusione, l’acqua viene versata sul capo.

Ortodossa: Per triplice immersione completa del corpo.

Cresima (Crismazione) Cattolica: Celebrata separatamente dal Battesimo, in età della ragione, dal Vescovo.

Ortodossa: Celebrata subito dopo il Battesimo, anche sui neonati, dal Sacerdote.

Eucaristia (Comunione) Cattolica: Si usa pane azzimo. Il cuore del rito sono le parole di Cristo.

Ortodossa: Si usa pane fermentato. Il cuore del rito è l’epiclesi (invocazione dello Spirito Santo).

Penitenza (Confessione) Cattolica: Il sacerdote assolve i peccati “in persona Christi”. Spesso si usa il confessionale.

Ortodossa: Il sacerdote è un testimone che intercede per il perdono. Non si usa il confessionale.

Unzione degli Infermi Cattolica: Riservata a malati gravi, anziani o persone in pericolo di vita.

Ortodossa: Amministrata anche per guarigione spirituale non legata a un pericolo di vita imminente.

Ordine Sacro Cattolica: Il celibato è obbligatorio per i sacerdoti di rito latino.

Ortodossa: I preti possono sposarsi prima dell’ordinazione. I Vescovi devono essere celibi.

Matrimonio Cattolica: Assolutamente indissolubile.

Ortodossa: Il divorzio è concesso in alcuni casi per “economia” pastorale.

I sacramenti dell’iniziazione cristiana: battesimo, cresima ed eucaristia

Questi tre sacramenti segnano l’ingresso pieno di una persona nella vita della Chiesa.

Battesimo

È la porta d’accesso alla comunità cristiana. La differenza più evidente è la modalità: il battesimo ortodosso prevede una triplice immersione completa del corpo nell’acqua, a simboleggiare la morte al peccato e la risurrezione con Cristo e in onore della Trinità. Quello cattolico avviene solitamente per infusione, ovvero versando l’acqua benedetta per tre volte sul capo.

Cresima (Crismazione)

Nella Chiesa ortodossa, questo sacramento è chiamato Crismazione e viene conferito dal sacerdote subito dopo il battesimo, anche ai neonati, insieme alla prima Comunione. I tre sacramenti formano un’unica celebrazione di “iniziazione cristiana”, sottolineando l’unità del mistero. Per questo rito si usa il Myron, un olio consacrato dal Patriarca. Nella Chiesa cattolica, la Cresima è conferita dal Vescovo (o un suo delegato) in un momento separato, solitamente durante l’adolescenza, per confermare con maturità la fede ricevuta nel battesimo.

Eucaristia

È il sacramento che nutre il legame del fedele con Cristo. La prima differenza visibile è nel pane: azzimo (non lievitato) per i cattolici, a memoria dell’ultima cena pasquale ebraica; lievitato per gli ortodossi, a simbolo di Cristo risorto, vita nuova. La differenza teologica risiede nel momento della transustanziazione:

  • Per i cattolici, avviene con la pronuncia delle parole di Cristo: “Questo è il mio corpo…”.
  • Per gli ortodossi, avviene durante l’epiclesi, una solenne invocazione con cui il sacerdote chiede al Padre di inviare lo Spirito Santo per trasformare il pane e il vino nel Corpo e Sangue di Cristo.

Nella prassi, la comunione ortodossa viene distribuita sotto le due specie (pane e vino insieme) con un cucchiaino liturgico.

I sacramenti di guarigione: penitenza e unzione degli infermi

Penitenza (Confessione)

Nella confessione ortodossa non esiste il confessionale. Il fedele si pone in piedi di fronte a un’icona di Cristo, con il sacerdote (il “padre spirituale”) al suo fianco come testimone e guida. Il sacerdote pone la sua stola (epitrachelion) sul capo del penitente e recita una preghiera invocando il perdono di Dio. L’accento è posto sulla riconciliazione e sulla guida spirituale. Per i cattolici, il sacerdote agisce “in persona Christi Capitis” (nella persona di Cristo Capo) e ha il potere, conferitogli da Cristo, di rimettere i peccati con la formula “Io ti assolvo…”.

Unzione degli Infermi

In entrambe le Chiese è un sacramento di conforto e guarigione fisica e spirituale per i malati. Nella Chiesa Cattolica, per secoli è stata conosciuta come “estrema unzione” e riservata ai moribondi. Oggi è amministrata a chiunque affronti una malattia seria o un’età avanzata. Nella pratica ortodossa, questo sacramento (chiamato Euchelaion, “olio della preghiera”) ha sempre mantenuto un chiaro scopo di guarigione per corpo e anima e può essere amministrato anche a chi soffre di un profondo disagio spirituale, non necessariamente legato a una malattia fisica grave.

I sacramenti al servizio della comunità: ordine e matrimonio

Ordine Sacro

La differenza più nota riguarda il celibato. Nella Chiesa ortodossa, gli uomini sposati possono essere ordinati diaconi e sacerdoti (ma non possono sposarsi dopo l’ordinazione). I Vescovi, invece, vengono scelti esclusivamente tra i monaci celibi (archimandriti). Nella Chiesa cattolica di rito latino, il celibato è un requisito per tutti e tre i gradi dell’ordine (diaconato, presbiterato, episcopato), con l’eccezione dei diaconi permanenti, che possono essere uomini sposati.

Matrimonio

Mentre la Chiesa Cattolica considera il vincolo matrimoniale sacramentale assolutamente indissolubile, la Chiesa Ortodossa ammette il divorzio e le seconde nozze in determinate circostanze (come l’adulterio o l’abbandono). Questo non è visto come un ideale, ma come un atto di “oikonomia” (economia o clemenza pastorale) verso la fragilità umana. Un elemento centrale della cerimonia nuziale ortodossa è l’incoronazione degli sposi, un rito suggestivo che simboleggia la loro unione come “re e regina” della loro famiglia, la “chiesa domestica”.

La validità reciproca dei sacramenti

Questo è un punto centrale del dialogo ecumenico. La Chiesa cattolica, in virtù della successione apostolica ininterrotta e di una teologia sacramentale condivisa, riconosce la validità di tutti i sette sacramenti della Chiesa ortodossa. Un fedele cattolico, in circostanze eccezionali (es. impossibilità di trovare un prete cattolico) e con il permesso del proprio Vescovo, può ricevere i sacramenti della Penitenza, Eucaristia e Unzione da un ministro ortodosso.

La posizione della Chiesa ortodossa è più variegata. In generale, è più restrittiva e la maggior parte delle Chiese ortodosse non ammette i non-ortodossi ai propri sacramenti (pratica della comunione chiusa), non riconoscendo formalmente la validità dei sacramenti amministrati al di fuori della piena comunione con l’Ortodossia.

Per quanto riguarda la Chiesa anglicana, la Chiesa Cattolica, a seguito dello scisma del 1534 e della successiva interruzione della successione apostolica, non considera valide le ordinazioni anglicane, e di conseguenza nemmeno i sacramenti che dipendono da un sacerdozio valido.

Consigli pratici e contatti utili

Se desideri partecipare a una funzione o approfondire la conoscenza di una delle due tradizioni, ecco alcuni consigli pratici.

Consigli dei fedeli local:

  • Abbigliamento: In entrambe le Chiese, è consigliato un abbigliamento sobrio e rispettoso. Nelle chiese ortodosse, le donne spesso indossano un velo o un foulard sul capo.
  • Postura: Nelle chiese ortodosse si sta generalmente in piedi per gran parte della liturgia, come segno di rispetto e prontezza. Ci sono poche panche, usate principalmente da anziani e persone con difficoltà.
  • Segno della croce: Gli ortodossi si segnano diversamente dai cattolici (prima la spalla destra, poi la sinistra) e lo fanno molto più di frequente durante la liturgia.

Per informazioni dirette, puoi rivolgerti alle sedi diocesane. Ecco alcuni contatti di riferimento in Italia:

Tradizione Cattolica (Roma) Tradizione Ortodossa (Venezia)
Diocesi di Roma
Piazza San Giovanni in Laterano, 6
00184 Roma RM
Telefono: 06 698861
Sito web ufficiale
Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia
Castello 3422, Campo dei Greci
30122 Venezia VE
Telefono: 041 5239569
Sito web ufficiale

Domande frequenti (FAQ)

Perché i sacramenti sono sette?
Il numero sette non è elencato esplicitamente nella Bibbia, ma è stato definito nel tempo da entrambe le Chiese. Questo numero ha un forte valore simbolico nella tradizione biblica, indicando pienezza e perfezione. La formalizzazione è avvenuta nei Concili di Lione (per i cattolici) e consolidata nel Concilio di Trento, mentre per gli ortodossi la definizione è stata graduale e confermata nei sinodi successivi.

Un cattolico può fare la comunione in una chiesa ortodossa?
Secondo il diritto canonico cattolico (can. 844 §2), è teoricamente possibile in casi di “grave necessità” e con il permesso del Vescovo, a patto che si manifesti la fede cattolica riguardo a questo sacramento. In pratica, la Chiesa Ortodossa generalmente non lo permette, è sempre buona norma chiedere al sacerdote locale per evitare situazioni spiacevoli.

Cosa significa “Filioque”?
Il “Filioque” (in latino “e dal Figlio”) è una parola aggiunta dalla Chiesa latina al Credo niceno-costantinopolitano per affermare che lo Spirito Santo procede dal Padre “e dal Figlio”. La Chiesa Ortodossa non ha accettato questa aggiunta, sostenendo che lo Spirito Santo procede unicamente dal Padre. Questa divergenza teologica è una delle cause storiche dello scisma e riflette una diversa comprensione della Santissima Trinità.

Le differenze sono un ostacolo insormontabile all’unità?
Le differenze liturgiche e teologiche sono importanti, ma il dialogo ecumenico tra il Papa e i Patriarchi ortodossi, specialmente il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, continua a lavorare per superare le divisioni storiche. L’obiettivo condiviso è la ricerca della piena comunione, rispettando le legittime diversità delle tradizioni.

Fonte immagine: Pixabay

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