Tanizaki Jun’ichirō è uno degli autori più famosi della letteratura giapponese. Pur non essendo uno scrittore criptico come Kawabata o Mishima, le sue opere sono piuttosto complesse e variegate sia nello stile che per i temi, e il sesso è uno degli elementi principali in molte di esse. Scopriamo qualcosa di più sullo scrittore che si è autoproclamato ‘akumashugisha’ (diabolista), ovvero un uomo dedito a ciò che è diabolico e perverso.
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Biografia di Tanizaki
Tanizaki Jun’ichirō è nato nel 1886 ed è cresciuto nella città di Tokyo, per questo è definito ‘Edokko’ (Figlio di Edo). Da giovane studiò letteratura classica, appassionandosi a Fujiwara Teika e all’Ugetsu Monogatari di Ueda Akinari. Successivamente si iscrisse all’Università Imperiale ma, pur essendo brillante, preferì uno stile di vita decadente. Dopo il terremoto del Kantō del 1923 si trasferì nel Kansai, una regione dove la tradizione giapponese era ancora fortissima, e ciò influenzò profondamente le sue opere. La sua vita sentimentale fu complessa: dopo due matrimoni falliti, trovò la felicità con la terza moglie, Matsuko. Secondo gli studiosi, la sua scrittura ha attraversato varie fasi: una giovanile legata a Tokyo, una di fascinazione per la cultura occidentale e infine una di recupero delle tradizioni giapponesi, come approfondito da fonti accademiche quali l’Enciclopedia Treccani.
I temi principali della sua letteratura
La produzione di Tanizaki è attraversata da alcune ossessioni tematiche ricorrenti. La più celebre è la figura della donna crudele e dominatrice (akujo), una femme fatale capace di soggiogare l’uomo. A questo si legano il masochismo, il feticismo (in particolare per i piedi femminili) e una ricerca del piacere che sconfina nel perverso. Un altro grande tema è il conflitto e la sintesi tra la cultura tradizionale giapponese, con la sua estetica dell’ombra e della discrezione, e la modernità occidentale, vista inizialmente con fascinazione e poi con disincanto.
Opera (anno) | Tema centrale e importanza |
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Il tatuaggio (1910) | Opera d’esordio che contiene già i temi della femme fatale (akujo), del feticismo e della sottomissione maschile |
L’amore di uno sciocco (1924) | Confronto tra cultura occidentale e giapponese, attraverso la figura di Naomi che sovverte il ruolo di creatura del suo “Pigmalione” |
Libro d’ombra (1931) | Saggio fondamentale che teorizza l’estetica giapponese basata sull’ombra e la penombra in contrapposizione alla cultura “luminosa” dell’Occidente |
Neve sottile (1943-48) | Capolavoro monumentale che descrive la lenta decadenza di una famiglia tradizionale del Kansai, privo di elementi erotici espliciti |
Tanizaki, le 8 opere più significative
1. Il tatuaggio (Shisei), 1910
Opera di esordio, questo racconto breve parla di un tatuatore, Seikichi, che desidera tatuare la propria anima sulla pelle di una donna bellissima. Trovata la donna perfetta, le tatua un ragno sulla schiena, risvegliando in lei la sua natura di akujo. Contiene già tutti gli elementi cardine della sua poetica.
2. L’amore di uno sciocco (Chijin no ai), 1924
Scritto dopo il trasferimento a Yokohama, mostra la fascinazione per l’Occidente. Il protagonista, Jōji, cresce la giovane Naomi per farne la donna ideale, ma lei si rivela una femme fatale che lo domina. Il romanzo è una metafora dell’infatuazione per una cultura occidentale che si dimostra essere una fantasia.
3. A ognuno il suo (Tade kū mushi), 1928
Quest’opera segna il passaggio alla riscoperta della tradizione. Il protagonista Kaname, che vive un rapporto amorale con la moglie, rimane affascinato dalla compagna del suocero, incarnazione della donna tradizionale del Kansai. Qui Tanizaki mette in discussione gli ideali occidentali.
4. Storia segreta del signore di Busho (Bushukō Hiwa), 1935
Esempio del suo periodo dedicato al romanzo storico. L’opera è fitta di scene epiche e crudeli, mescolando fatti storici e invenzione. Il protagonista, fin da bambino, è testimone di scene macabre e affascinanti, come quella di giovani donne che acconciano le teste decapitate dei guerrieri.
5. Neve sottile (Sasame Yuki), 1943-48
Considerata una delle sue opere più apprezzate, è quasi priva di elementi sessuali ed è stata paragonata al Genji Monogatari. Narra con ritmo lento la vita quotidiana e la ricerca di un marito per una delle quattro sorelle di una famiglia del Kansai. Fu censurato dal governo militare perché mostrava un mondo di bellezza quotidiana in contrasto con lo sforzo bellico.
6. La chiave (Kagi), 1956
Attraverso i diari incrociati di un marito e una moglie, il romanzo esplora un complesso gioco erotico basato sulla gelosia e sulla manipolazione. Il marito cerca di stimolare la propria virilità spingendo la moglie tra le braccia di un altro uomo, ma il gioco gli sarà fatale.
7. Il ponte sospeso dei sogni (Yume no ukihashi), 1959
Romanzo breve che esplora un legame ossessivo e quasi incestuoso tra un ragazzo e la sua matrigna, i cui ricordi si confondono con quelli della madre biologica defunta. Un’opera che approfondisce il tema della memoria e del desiderio.
8. Diario di un vecchio pazzo (Fūten rōjin nikki), 1961
L’ultimo romanzo di Tanizaki. Un vecchio prossimo alla morte nutre una passione erotica per la nuora, sognando che i piedi della donna calpestino la sua tomba. In quest’opera ritornano i temi giovanili del feticismo e della donna crudele.
Come avrete notato dalle trame e dai temi delle sue opere, Tanizaki è uno scrittore controverso e particolare che ha contribuito a rendere variegata la letteratura giapponese moderna, nonostante i numerosi tentativi di censura governativi.
Fonte immagine: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 08/09/2025