Teoria di Krashen: come apprendere una lingua straniera

Teoria di Krashen

La Teoria di Krashen sull’acquisizione linguistica mostra una serie di principi importanti per lo studio delle lingue straniere e di come sarebbe più opportuno parlare di acquisizione naturale della lingua piuttosto che di apprendimento.

Chi è Stephen Krashen

Stephen D. Krashen è un illustre linguista e attivista statunitense che ha dato importanti contributi negli ambiti dell’apprendimento della seconda lingua, dell’educazione bilingue e della lettura. Krashen ha sviluppato diverse teorie, definite come ipotesi, tra cui: l’ipotesi acquisizione-insegnamento, ipotesi dell’input, ipotesi monitor, ipotesi del filtro affettivo e ipotesi dell’ordine naturale. Inoltre, secondo Krashen, il metodo più efficace per l’acquisizione delle lingue è di studio recente e consiste nella free voluntary reading (lettura libera volontaria), un potentissimo mezzo nelle lingue prime e seconde.

 Acquisizione-apprendimento delle lingue e input

La teoria di Krashen inizia con la distinzione tra questi due termini, spesso usati come sinonimi ma che hanno in realtà un significato differente.

Acquisizione: il processo di acquisizione di una lingua è spontaneo e naturale, ed è quello che il bambino segue per diventare competente nella propria lingua madre. In questo momento di acquisizione il ruolo dei genitori o di chi si prende cura del bambino è molto importante e in realtà il processo di acquisizione inizia già nel ventre materno, in cui il feto inizia ad abituarsi al ritmo della lingua della madre e al suono della voce della madre e di chi la circonda. Sin dai primi giorni di vita, i genitori utilizzano con il/la neonato/a un tipo di input modificato, chiamato babytalk, che è calibrato in base alle sue competenze naturali.

In realtà, il processo di acquisizione di una lingua può avvenire anche in età adulta, e questo è il caso in cui una persona si trovi in un contesto di lingua straniera ed è completamente immersa nella lingua, ricevendo una serie di input orali o scritti che sono quantitativamente e qualitativamente migliori rispetto al caso in cui l’apprendente si trovi immerso in un contesto dove domina la sua lingua madre e segua lezioni di lingua straniera.

Apprendimento: il processo di apprendimento è diverso, può avvenire sia con la propria lingua madre che con una lingua straniera. Nel momento in cui il bambino inizia a frequentare la scuola, grazie all’apprendimento guidato dell’insegnante, impara nuovi aspetti della lingua. Invece, durante il percorso di apprendimento della lingua straniera, gli input ricevuti durante le lezioni di lingua sono minori e qualitativamente scarsi, perché non rispecchiano la realtà della lingua e il modo in cui quest’ultima viene utilizzata nella vita reale.

Ovviamente, l’input a cui l’apprendente è sottoposto deve essere comprensibile e inserito nel corretto ordine, in modo che possa essere colto dagli studenti naturalmente e senza sforzi. Infatti, secondo Krashen, gli input dovrebbero seguire una formula precisa, ovvero “i+1”, dove più 1 si riferisce al livello di difficoltà dell’input che deve essere leggermente superiore rispetto alla propria conoscenza della lingua.

Secondo la teoria di Krashen, il processo di apprendimento di una lingua straniera dovrebbe somigliare di più ad un processo di acquisizione della lingua.

Teoria di Krashen: il monitor

Nella teoria di Krashen, lo studioso chiama monitor l’attitudine e la capacità di controllare la correttezza grammaticale nella lingua straniera. Il monitor deriva da due cose:

-la conoscenza della regola grammaticale e quindi la capacità di percepire l’errore;

-l’attitudine all’autocontrollo: il parlato può essere iperarticolato, tenendo sotto controllo la fluenza, oppure ipoarticolato, in cui non viene data importanza alla forma del parlato ma al contenuto del discorso.

Nella teoria di Krashen il monitor viene definito come una sorta di software che in maniera spontanea percepisce dov’è l’errore. Molti studiosi si sono chiesti se lo studio della grammatica in maniera esplicita potesse facilitare l’attivazione del monitor. Secondo Krashen non è così: si arriva a parlare bene una lingua solo tramite l’acquisizione implicita e quindi studiare la grammatica in maniera esplicita non stimola il monitor.

Teoria di Krashen: ipotesi del filtro affettivo

Secondo Krashen, durante il processo di acquisizione o di apprendimento della lingua, è presente nel parlante una sorta di filtro, definito affettivo, che può essere più alto o più basso a seconda delle emozioni dell’apprendente. Infatti, è più facile imparare una lingua e riuscire a produrre oralmente in quella lingua quando si è rilassati, perché il cervello quando è rilassato è ricettivo. Non è facile imparare una lingua quando si è invece tesi o ansiosi, perché gli ormoni dello stress influiscono sulla memoria non facendola essere produttiva.

Negli studenti il filtro affettivo è molto comune: uno studente con un filtro affettivo molto alto, una scarsa motivazione alla lingua, stato d’ansia elevato, non imparerà la lingua con facilità. Uno studente che ha invece un filtro affettivo basso, alta motivazione verso l’apprendimento della lingua riuscirà ad apprendere con più facilità.

Teoria di Krashen: ipotesi dell’ordine naturale

Nella teoria di Krashen l’ipotesi dell’ordine naturale spiega che vengono insegnati sempre gli aspetti della lingua che vanno dal più semplice al più complesso. Come per la formula “input+1”, gli stimoli a cui l’apprendente è esposto vanno di pari passo, lo studente arriva al concetto successivo facendo delle supposizioni in maniera naturale. Ogni passo è quindi calibrato in modo che l’informazione nuova possa essere integrata alle informazioni precedenti, perché allo studente sono già stati dati gli strumenti per comprenderli.

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons (Ivillanueva25)

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