Tommaso d’Aquino: chi è ed il suo pensiero

Tommaso d'Aquino: chi è ed il suo pensiero

Tommaso d’Aquino viene considerato come la più grande figura dell’Europa del XIII secolo, in particolare in due campi di studio: la filosofia e la teologia. 

Come Dante e Michelangelo, anche Tommaso d’Aquino prende ispirazione dall’antichità, in particolare da Aristotele, e costruisce qualcosa di completamente nuovo e mai visto.
Visto tramite una lente teologica, Tommaso è stato spesso considerato come il vertice della tradizione cristiana. Invece, analizzato in qualità di filosofo, è una figura fondamentale al pensiero moderno.
Infatti, i suoi sforzi per una rielaborazione sistematica dell’aristotelismo hanno rimodellato la filosofia occidentale e hanno provocato anche molte dispute intellettuali tra vari filosofi medievale e moderni.

Ma chi era precisamente Tommaso D’Aquino?

Vita e opere

Tommaso d’Aquino nasce nei pressi di Aquino, a metà strada tra Roma e Napoli, intorno al 1225. Era il più giovane di nove figli e sin dall’adolescenza, durante i suoi studi a Napoli, si fece molto influenzare molto dai Domenicani, un ordine di sacerdoti di recente fondazione che si dedicava alla predicazione a all’apprendimento. Una volta entrato nell’Ordine all’età di diciannove anni, venne mandato a Parigi per ulteriori studi in veste di frate domenicano. Ci trascorse ben tre anni, studiando filosofia, e venne poi inviato nel 1248 a Colonia, sotto la supervisione di Alberto Magno, domenicano più anziano che si rivelò essere il mentore ideale per il giovane Tommaso.

In un solo ventennio di attività letteraria, Tommaso d’Aquino ha lasciato dietro di sé numerose opere molto importanti, a prova del fatto che, a differenza di altri filosofi medievali, quasi tutto ciò che ha scritto è sopravvissuto ed è stato maniacalmente curato e tradotto in tantissime altre lingue moderne. 

Di lui abbiamo ben cinque categorie di opere: trattati teologici enciclopedici, come la Summa theologiae e la Summa contra gentiles; questioni disputate, come le Questioni sulla verità; opere brevi, chiamate Opuscula; commenti ad Aristotele ed altri testi filosofici; infine commenti biblici.

Il pensiero

Il suo personaggio risultò molto influente proprio grazie alle sue capacità riflessive che spesso si sono dimostrate molto convincenti e persuasive. Per esempio possiamo vedere la sua concezione di Dio

Ritiene che la ragione naturale ed oggettiva possa dimostrare l’esistenza di Dio. Il primo passo consiste nel dimostrare che, per ogni cosa del mondo mutevole che ci circonda, esiste una causa prima in virtù della quale tutte le altre cose hanno una loro comprovata esistenza.
Descrive tutto questo nei suoi tanti discussi “cinque modi” di dimostrare l’esistenza di Dio in cui lui termina tutte le sue argomentazioni con l’affermazione: «questo è ciò che tutti chiamano Dio».

Inoltre, passando ad un piano strettamente più filosofico, un altro argomento che Tommaso d’Aquino prende e sviscera completamente in ogni suo aspetto è quello legato al potere della percezione.
Il filosofo accetta la convenzionale lista dei cinque sensi (vista, udito, olfatto, gusto e tatto ) e sostiene che arriviamo a questo elenco di cinque elementi perché sono proprio questi sensi che fanno “impressione” direttamente sul nostro corpo.
Secondo Tommaso però, esistono anche altri sensi che non possono essere sentiti dall’esterno, ma sono un qualcosa di molto più intimo e soprattutto completamente scollegati con i cinque sopraelencati: i cosiddetti sensi interni.

In particolare sono quattro: il senso comune, l’immaginazione, il potere estimativo e la memoria.
Tra questi, quello più importanti per l’Aquinate è il primo, il senso comune, perché è quello che ci permette di fare giudizi sensoriali “cross-modali” (ovvero creare associazioni tra elementi appartenenti a sfere completamente diverse, come associare suoni acuti ad oggetti di piccole dimensioni) e ci permette quindi di differenziarci maggiormente dalla sfera animale. Tutti  e quattro i sensi interni sono riccamente coinvolti nell’attività cognitiva umana, il che significa che cervello, pur non coincidendo con il potere dell’intelletto, svolge un ruolo critico nella cognizione.

Tommaso d’Aquino fu riconosciuto come una figura straordinaria sia per le sue conquiste intellettuali, sia per la sua santità conseguita a posteriori. L’immenso numero di manoscritti sopravvissuti e l’ampio raggio della sua influenza testimoniano il primo aspetto. Per quanto riguarda il secondo invece, la sua morte avvenuta a Fossanova sancì definitivamente la sua venerazione e venne perciò riconosciuto come “Santo” dalla Chiesa Cattolica e, nel 1567, riconosciuto anche come Dottore della Chiesa, titolo importantissimo conferito solo a quelle personalità religiosi che hanno dimostrato particolare doti di illuminazione sulla loro dottrina di competenza.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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A proposito di Bassano Vincenzo

Laureato in Lingue e Culture Comparate presso l'Università L'Orientale di Napoli. Attualmente laureando magistrale in lingua e letteratura giapponese. Grande appassionato di cinema, videogiochi, anime e fumetti.

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