Viaggi astrali. Cosa sono, come indurli e cultura

Viaggi astrali

In un periodo di chiusure e restrizioni fisiche e mentali, in un periodo di paure, psicosi, ansie e depressioni incalzanti, il desiderio di evasione diviene più concreto, urgente e necessario, per riconquistare serenità e benessere arenati. A tal riguardo, sempre più diffusi e praticati risultano essere i viaggi astrali. Ma cosa sono esattamente i viaggi astrali?

Conosciuti anche più comunemente come “esperienza extracorporea” o OBE (Out of Body Experience), i viaggi astrali sono una pratica per cui, in maniera involontaria o indotta, una persona può uscire con la propria anima o coscienza fuori dal corpo, per recarsi in altri luoghi ambiti e agognati.

L’idea dei viaggi astrali sembra ridonare quel senso di benessere psicofisico che lockdown e dittature mentali stanno spegnendo, infondendo quel senso di claustrofobia non solo fisico, ma anche (e soprattutto) mentale.

Concetti chiave dei viaggi astrali

Concetto Spiegazione in breve
Viaggio Astrale (OBE) Esperienza in cui la coscienza o anima sembra separarsi dal corpo fisico.
Sogno Lucido Essere coscienti di stare sognando e poter controllare il sogno. È un fenomeno onirico.
Corpo Astrale Il “veicolo” immateriale (anima o coscienza) che si separa dal corpo fisico durante l’OBE.
Cordone d’Argento Il legame energetico che, secondo la tradizione esoterica, unisce il corpo astrale a quello fisico.

OBE (Out of Body Experience): cos’è l’esperienza extracorporea

I viaggi astrali non vanno confusi con i “sogni lucidi”, ovvero l’onironautica, in quanto è questa una pratica che mira a mantenere il controllo della coscienza durante il sogno, potendo anche modificarlo a piacimento. Tali vengono riconosciuti in tutta la loro validità dalla comunità scientifica.

Esperienza un po’ diversa invece quella dei viaggi astrali, detti anche “OBE” (dall’inglese Out of Body Experience) o esperienze extracorporee, con la cui espressione si intende l’uscita cosciente dell’individuo dal corpo fisico, usando come veicolo il “corpo astrale”, ossia l’anima o coscienza. Il viaggio è cosciente, in quanto la persona che lo sperimenta se ne rende conto, pur avvenendo senza induzioni e volontà. È un’esperienza più diffusa di quanto si possa pensare: numerose sono le persone che sperimentano queste “evasioni dalla realtà”, talvolta poi interrotte bruscamente dalla paura o dal fatto di sperimentarle spontaneamente, senza preparazione, esercizio e volontà.

Corpo astrale e corpo fisico: due entità essenziali

I viaggi astrali avvengono mediante il corpo astrale, immateriale e più sottile a livello energetico rispetto al corpo fisico. Tale corpo non si identifica solo con l’anima di una persona, in quanto occupa lo spazio interno di questa, ma anche quello esterno, producendo la cosiddetta “aura”, che esiste oltre il corpo fisico.

Corpo astrale e corpo fisico sono entrambi essenziali all’individuo: con il secondo si esprime il proprio stato d’animo attraverso gesti e movimenti fisici; con il primo si esprimono emozioni, sentimenti e passioni attraverso i colori dell’aura. Il termine “astrale” rimanda spesso alle stelle e agli astri. In realtà deriva da “piano astrale”, una dimensione appunto intangibile, che esula dai cinque sensi dell’essere umano. È un mondo non percepito dall’uomo nello stato di veglia quotidiano e per entrarne davvero in contatto occorre trovarsi in determinate condizioni.

Il cordone d’argento: il legame tra anima e corpo

Quando il corpo astrale viaggia, resta unito al fisico da un “cordone d’argento”, citato spesso nei libri che affrontano tale tematica, ritenuto elemento di unione fra anima e corpo.

Come riconoscere un viaggio astrale: sintomi ed esperienze comuni

Ognuno può sperimentare viaggi astrali in maniera diversa. Tuttavia è possibile individuare alcuni sintomi caratteristici. Tra questi, la sensazione tipica del precipitare nel vuoto, seguita da un brusco risveglio. Talvolta può accadere invece di sentirsi risucchiati da una forza invisibile, sensazione altrettanto intensa. Altri sintomi sperimentati sono legati alla paralisi corporea, che determina l’immobilità del corpo nonostante ci si senta svegli. Alcune esperienze riportano in tal senso il ricordo di veder fluttuare se stessi sopra se stessi, in una sorta di “sdoppiamento”.

I viaggi astrali sono pericolosi? Miti e realtà

Una delle domande più comuni riguarda la sicurezza di questa pratica. È importante distinguere tra i miti esoterici e i possibili rischi psicologici. Secondo la tradizione spirituale, il viaggio astrale non è pericoloso: il “cordone d’argento” è considerato infrangibile e garantisce sempre il ritorno al corpo fisico. Tuttavia, esistono dei pericoli psicologici da non sottovalutare, specialmente per i principianti o per individui fragili. La paura intensa, generata da sensazioni come la paralisi del sonno o la percezione di presenze, può causare ansia. Inoltre, per alcune persone potrebbe diventare difficile distinguere chiaramente tra l’esperienza extracorporea e la realtà quotidiana. Per questo è consigliabile approcciare la pratica con equilibrio e preparazione.

Guida pratica: come indurre un viaggio astrale

Se in alcuni casi gli OBE si presentano durante il sonno in maniera più o meno spontanea, in altri casi, sempre spontaneamente, possono verificarsi in seguito a incidenti o eventi traumatici, oppure, per induzione, durante pratiche di meditazione o in stato di trance.

Durante il sonno corpo astrale e corpo fisico combaciano. Quando subentra la fase REM, ossia quella in cui si sogna, il legame tra i due corpi diminuisce, ponendo le basi per il verificarsi dei viaggi astrali.

Ma è possibile indurre i viaggi astrali? Quali sono le tecniche adoperabili?

Ebbene, le tecniche consigliate per indurre gli OBE sono innumerevoli e personalizzabili a seconda del metodo più confacente alla propria inclinazione e personalità. Solitamente viene consigliato di sdraiarsi a letto, rilassarsi completamente, evitando però l’addormentamento della mente.

Meditazione e rilassamento: le basi per i viaggi astrali

A tal proposito possono tornare utili la “tecnica della ripetizione” – consistente nel ripetere frasi mirate, ad esempio “ora faccio un viaggio astrale”, “adesso esco dal corpo”, e così via – o la “tecnica del suono” – consistente nel focalizzare l’attenzione sul rumore che è possibile udire in completo silenzio (ciascuno lo percepisce o avverte in maniera differente), e concentrandosi per aumentarne l’intensità.
L’ostacolo maggiore per chi intenda sperimentare gli OBE sta nella paura iniziale, superabile man mano prendendo consapevolezza di ciò che accade senza lasciarsi intimorire, e imparando così a lasciarsi progressivamente andare.

A ogni modo, due sono le condizioni fondamentali che occorre creare per tentare di sperimentare i viaggi astrali: la meditazione e il rilassamento. Di seguito alcuni semplici passaggi usati per praticarli:

  • Scegliere un ambiente silenzioso e semibuio
  • Sedersi sul tappetino a gambe incrociate (o sdraiarsi)
  • Respirare in modo profondo e regolare
  • Calmare la mente e allontanare i pensieri negativi e preoccupanti
  • Ora, immaginarsi in un luogo dove piacerebbe essere, ad esempio montagna, spiaggia, lago o un ambiente particolarmente bramato, ecc.
  • Visualizzare quel luogo, guardarsi intorno il più possibile e sentirsi realmente lì.

Quando ci si sente pronti, approfondire il respiro, muovere la testa, le mani, i piedi e poi aprire gli occhi.

È possibile iniziare la pratica per dieci minuti magari, e pian piano dilatare i tempi. Se dopo aver seguito i passaggi indicati si è riusciti nell’intento di sperimentare un viaggio astrale, ci si accorge immediatamente di ciò, in quanto sussiste una notevole differenza tra “visualizzare” e “vedere”: nel visualizzare un’immagine, si pensa ad essa, è una scelta e in qualsiasi momento è possibile modificarla; nel vedere una o più immagini, queste scorrono effettivamente davanti agli occhi. Il vedere implica tutta una serie di percezioni, come il sentire e il toccare. Se si immagina di vedere una spiaggia, con il mare che lambisce i piedi, si sentirà effettivamente il suono del mare sul bagnasciuga e persino il vento sul viso; percependo tutte queste sensazioni, si sarà davvero lì su quella spiaggia.

Viaggi astrali nella storia e nelle culture

La pratica dei viaggi astrali non è certamente recente, ma risale alle tribù sciamaniche, già in epoche remote, pervase da un misticismo tribale, magico e animista. Raccolte intorno alla figura del “saggio”, appunto lo sciamano, che si serviva di alcune pratiche rituali per raggiungere uno stato di trance o estasi, che consentisse la possibilità di recarsi in una dimensione ultraterrena, comunicando con gli dèi o con gli spiriti. Tra le pratiche rituali eseguite, si menzionano la danza o l’uso di erbe psicotrope.

Gli Huicholes e l’uso del Peyote nei viaggi astrali

In particolare, gli indiani nativi americani del Messico, gli Huicholes, utilizzavano una particolare pianta allucinogena, un cactus senza spine chiamato “Peyote”, il cui importante principio attivo è la mescalina, molecola psichedelica, che ne favorisce l’utilizzo tradizionale come componente essenziale per alcuni riti religiosi o appunto altre pratiche, quali la meditazione, l’onironautica e terapia psichedelica, allo scopo di “ricercare se stessi”.

A differenza della “medianità”, in cui generalmente sono le anime dei defunti a entrare nel corpo della persona, usandola come proprio strumento di espressione – un po’ come accade a Oda Mae Brown nel famosissimo cult Ghost -, i viaggi astrali implicano che sia lo sciamano a muoversi verso gli esseri sovrannaturali.

Anche in Occidente si fa spesso menzione dei “viaggi dell’anima”, capace questa di liberarsi dei legami con il corpo. Ciò in particolare nelle scuole iniziatiche, dove lo scopo di tale esperienza è acquisire certezza di una realtà spirituale e della sopravvivenza di sé dopo la morte.

Cosa dice la scienza sulle esperienze extracorporee?

Dal punto di vista scientifico, i viaggi astrali non sono considerati un fenomeno paranormale, ma un’esperienza psicologica e neurologica. Gli scienziati spiegano le OBE come un tipo di allucinazione complessa che avviene in uno stato di coscienza alterato, spesso al confine tra veglia e sonno. Fenomeni come la paralisi del sonno sono strettamente correlati a queste sensazioni. Studi neurologici hanno identificato un’area del cervello, la giunzione temporo-parietale (TPJ), la cui stimolazione può indurre artificialmente la sensazione di “uscire dal corpo”. Questo suggerisce che le OBE siano il risultato di una momentanea “confusione” del cervello nel processare la propria posizione nello spazio.

Viaggi astrali: tra scetticismo, benefici e “piccole morti”

In realtà i viaggi astrali sono ancora adombrati da scetticismo, in quanto attualmente non supportati da ricerche e validità scientifiche.

Ma se gestiti con attenzione e mente aperta, i viaggi astrali sembrano offrire a chi li sperimenta una prospettiva diversa sul sé. Probabilmente alla fine non si riuscirà a trasportare la coscienza o anima in un’altra dimensione o in altri luoghi. Tuttavia, con studio, pratica e perseveranza, si potrebbe offrire alla mente quella calma e benessere di cui, soprattutto oggi, si ha tanta necessità. Inoltre i viaggi astrali vengono anche definiti come “piccole morti”, perché costituiscono un “assaggio”, uno squarcio di ciò che accadrà dopo che il corpo fisico sarà dichiarato clinicamente morto. Visti in quest’ottica dunque, i viaggi astrali costituirebbero una preparazione dell’individuo al momento della propria morte fisica, ossia al viaggio finale.

Foto di: Pixabay

Articolo aggiornato il: 01/09/2025

Altri articoli da non perdere
Mito di Eurinome: il racconto pelasgico della creazione
Il mito di Eurinome: cosa racconta?

La mitologia greca da sempre affascina con il suo noto mito della creazione. Tuttavia, il poeta e studioso Robert Graves Scopri di più

Prima mutazione consonantica: la legge essenziale del germanico
Prima mutazione consonantica: la legge essenziale del germanico

Con il termine protogermanico si intende la fase ricostruita della lingua ancestrale delle popolazioni germaniche, sviluppatasi come ramo dell'indoeuropeo. L'elemento Scopri di più

4 Crime Podcast italiani assolutamente da ascoltare
Crime Podcast italiani

I crime podcast italiani ci portano sulla scena del crimine, oltre il confine del macabro, tra indagini, sospetti e terribili Scopri di più

Tradizioni di Natale in Europa, le 8 più particolari
Tradizioni di Natale in Europa, le 5 più particolari

Il Natale è per molti la festa più attesa dell’anno, e ognuno festeggia secondo quelle che sono le tradizioni del Scopri di più

Zibaldone di Giacomo Leopardi: analisi e temi
zibaldone di leopardi

Dall’estate 1817 Leopardi annota sul quaderno appunti e pensieri di natura diversa, successivamente raccolti e pubblicati con il titolo "Lo Scopri di più

Giocasta: il mito tra sogno, memoria e innovazione
Giocasta: il mito tra sogno, memoria e innovazione

Il mito di Giocasta. L'attualità del mito Quante volte ci è capitato di sentire nomi come Edipo, Giocasta e tanti Scopri di più

A proposito di Emilia Cirillo

Vedi tutti gli articoli di Emilia Cirillo

Commenta