Il brutalismo a Praga e le sue perle

Le perle del brutalismo a Praga

Cemento, cemento e ancora cemento. Per di più non raffinato, grezzo e brutale!

Il Brutalismo è stato una corrente architettonica in voga dagli anni Cinquanta agli anni Settanta. Il nome deriva dal francese béton brut (in italiano cemento grezzo o cemento a vista), e indica il materiale usato nella costruzione di edifici che spiccano per la loro rudezza e spigolosità. Questo stile ha le sue radici nell’Unité d’Habitation di Le Corbusier, ma si evolve seguendo una traiettoria molto diversa. La mania per l’esaltazione del materiale grezzo, per la mancanza di intonaco e per le facciate insolitamente verticali si diffuse presto in Europa negli anni Cinquanta e soprattutto nei paesi oltre la cortina di ferro, oggi affascinanti mete di pellegrinaggio per gli amanti del brutalismo. Praga, capitale dell’allora Cecoslovacchia comunista, non ne fu immune. Oggi, molti di questi edifici non sono ben visti dagli abitanti perché li ricollegano al periodo comunista. Non mancano comunque i tentativi di fare rivalutare l’originalità alla base dell’architettura brutalista. In particolare il progetto Zupagrafika sta promuovendo con successo la rivalutazione del brutalismo.

Perle del brutalismo a Praga

Ecco per voi alcuni tra gli edifici brutalisti più significativi della capitale ceca:

1)Costruito a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, il complesso Transgas è situato in pieno centro città, accanto la famosa Piazza San Venceslao, ed è formato da tre edifici squadrati e dai colori cupi. Un sapiente compromesso tra cemento a vista e finestre che lo rendono un bell’esempio del brutalismo.

2)Di fronte il complesso Transgas troverete il Nuovo edificio del Museo Nazionale di Praga. Un tempo questo edificio ospitava la Borsa, mentre in un secondo momento fu sede di Radio Free Europe.  Adesso ospita alcune collezioni appartenenti al Museo Nazionale di Praga. Si tratta di una possente costruzione di cemento grigio a più livelli che domina la piazza sottostante. 

3)Nel centro della Città Vecchia di Praga si può trovare anche un altro edificio appartenente alla corrente del brutalismo. Si trova tra piazza della Repubblica e via Rybná. Si tratta forse del più classico degli edifici brutalisti, poco vetro e tanto cemento. Il centro commerciale Kotva è stato uno dei primi grandi centri commerciali della Cecoslovacchia. Lo si riconosce grazie alla sua particolare forma ad alveare. Adesso la sua facciata è piena di insegne luminose che ne coprono lo scheletro grezzo, ma con un po’ di immaginazione potrete anche voi riconoscere che, dietro ai negozi di moda e alle loro luci sterili risiede un cuore brutale.

4)L’edificio brutalista più controverso è sicuramente la Nová Scéna, ovvero la nuova scena del Teatro Nazionale di Praga. La sua costruzione risale agli anni Ottanta ed è forse uno dei progetti più originali e coraggiosi dell’architettura moderna. Il palazzo è composto da più di 4000 mattoni di vetro, che vanno a costituire questo edificio a forma di un grande parallelepipedo. La Nová Scéna attira tutta l’attenzione dei passanti su di sé, lasciando ben poco agli edifici neorinascimentali che lo circondano e trasformando di fatto uno spazio monotono a livello architettonico in un dialogo aperto tra vecchio e nuovo.

Immagine in evidenza: Wikimedia commons

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