Manya y fuerça, la Sicilia incontra la Spagna alla Galleria Abatellis

Manya y fuerça

Manya y fuerça/Ingegno e forza è la nuova mostra dedicata allo stretto legame storico-culturale tra la Spagna e la Sicilia

«Andare per la Spagna è, per un siciliano, un continuo insorgere della memoria storica, un continuo affiorare di legami, di corrispondenze, di “cristallizzatori” con qualcosa di simile a una ritrovata fraternità. Basti pensare  allo splendido dominio degli arabi che Spagna e Sicilia ebbero in comune e che ancora accende parole e fantasia. I viceré, gli avidi e infausti viceré della Sicilia spagnola, non sono soltanto parte della storia siciliana, ma anche con i lori nomi, con le cose che da loro hanno preso il nome, della nostra. La via Maqueda, la piazza Villena, la via duca d’Ossuna. La storia è diventata toponomastica, la toponomastica memoria individuale.»

Con queste parole dello scrittore Leonardo Sciascia, la Galleria regionale della Sicilia Palazzo Abatellis, il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana e l’Istituto Cervantes di Palermo hanno inaugurato la mostra  Manya y fuerça/Ingegno e forza. Spagna e Sicilia a Palazzo Abatellis il giorno martedì 18 luglio. La realizzazione della rassegna ha visto la partecipazione della Direttrice ad interim della pinacoteca Maria Maddalena De Luca e del direttore dell’istituto culturale Juan Carlos Reche Cala assieme alla Funzionaria storica dell’arte Valeria Sola, al Segretario di direzione e archivio fotografico Salvatore Pagano, alla Responsabile delle attività culturali Marialaura Cascio, al docente ordinario di Storia dell’Architettura dell’Università di Palermo Marco Rosario Nobile e alla Escuela Española de Historia y Arquelogia en Roma-CSIC (EEHAR).

La Spagna e la Sicilia, la storia di due floride realtà del Mediterraneo tra Basso Medioevo e XVI secolo

Lo scopo della mostra Manya y fuerça (che prende il nome dal motto che si trova sul portale d’ingresso del polo museale), allestita nell’ambito della Presidenza spagnola del Consiglio dell’Unione Europea, vuole celebrare la storia comune dei due popoli mediterranei.

Le città di Palermo, Catania, Messina, Ragusa e Siracusa hanno conosciuto un lungo periodo di dominazione spagnola. Per raccontare questa storia secolare bisogna partire dal 1282 con l’arrivo della dinastia aragonese sull’isola e la successiva riunificazione con il resto del Mezzogiorno durante il regno di Alfonso V (conosciuto come Alfonso I per i sudditi italiani). Nel 1498, in seguito alla morte del sovrano Ferrante, l‘Italia meridionale divenne oggetto di contesa tra gli spagnoli e i francesi, dal momento che quest’ultimi (guidati da Carlo VIII) ritenevano di dover rioccupare il territorio degli avi angioini. La contesa divise i due regni tra il XVI e il XVII secolo; però, dopo la Guerra di Successione spagnola, l’isola della Trinacria si ritrovò prima nelle mani austriache e poi in quelle di Carlo  di Borbone (prima di divenire sovrano di Spagna). Ma la storia non è solo il racconto di guerre e di uomini di potere, a ciò si aggiunge anche l’economia e la cultura. Come affermato nel dépliant che illustra lo scopo dell’allestimento di Manya y fuerça, gli iberici e i siciliani seppero intrattenere rapporti di integrazione e di condivisione di un patrimonio comune oltre a quelli di sudditanza.

Manya y fuerça/Ingegno e forza, quali sono le opere esposte per la mostra? 

La mostra comprende un percorso di opere che testimoniano il legame artistico-culturale fra la Spagna, la Sicilia e la città di Palermo. Tra le opere facenti parte della mostra abbiamo il Busto di gentildonna Eleonora d’Aragona di Francesco Laurana (realizzato tra il 1489-1491), il Trionfo della Morte (realizzato da un gruppo di pittori anonimi, influenzati dai colleghi spagnoli e fiamminghi e risalente al XV secolo), l’Incoronazione della Vergine di Riccardo Quartararo (fine del XV secolo), la Disputa di San Tommaso di Mario Laurito (opera del 1522-23). Infine, tre opere di illustri pittori spagnoli: Jusepe de Ribera con il San Paolo Eremita (realizzato nel 1639) e Sant’Agostino (del 1613-1616) e Jaume Serra con l’Ultima Cena (1360-70 circa). 

Manya y fuerça/Ingegno e forza sarà visitabile fino al giorno domenica 31 dicembre

Fonte immagine: Pagina ufficiale Facebook Istituto Cervantes di Palermo

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024 e iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 25 gennaio 2021. Sono cresciuto con i programmi educativi di Piero e Alberto Angela, i quali mi hanno trasmesso l'amore per il sapere, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la storia, il cinema, la filosofia e il teatro assieme alle altre espressioni artistiche.

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