Film romantici: 5 invecchiati malissimo

Film Romantici: 5 invecchiati malissimo

Film romantici: i cinque cult invecchiati malissimo. 5 cult che ad oggi non sono da rivedere sotto un’altra luce.

Fin da quando siamo piccoli cresciamo circondati, alcuni più di altri, dal mondo di Hollywood che volente o nolente ci coinvolge attraverso le sue mille storie d’amore, raccontate nei film romantici, le quali diventano parte integrante della nostra vita segnando così tappe importanti come l’adolescenza, facendoci – forse – illudere che quel tipo di amore mostrato sullo schermo, sia oltre che sano, anche ciò a cui possiamo o dobbiamo aspirare.

Crescendo, però, ci si rende conto che, riguardando alcuni di questi cult, essi non sono altro che un mostrare tutto ciò che in realtà non solo non è lecito in una relazione o frequentazione, ma che è anche ciò di più sbagliato si possa incontrare.

Alcuni di questi film romantici sono davvero invecchiati malissimo, anche se sono considerati vere e proprie pietre miliari, per alcuni addirittura corrispondono ai propri film preferiti o ai comfort movies da guardare e riguardare centinaia di volte e, nonostante questa non sia una cosa totalmente negativa, l’importante è imparare a distinguere ciò che è sano da ciò che non lo è.

Comportamenti negativi, conditi con le più famose red flag e con del malsano machismo che mai guasta in una trama mal costruita, fanno di questi film sì pietre miliari, ma di un’epoca che per fortuna stiamo tutt’oggi cercando di decostruire a favore di dimostrazioni positive anche sullo schermo.

Ma quali sono questi film romantici da analizzare e rivedere sotto la lente giusta? Scopriamolo insieme.

Attenzione: questo articolo contiene spoiler!

1) Grease (1978)

Il cult per eccellenza delle storie d’amore. Il musical che ha bene o male influenzato decine di generazioni con la sua travolgente storia d’amore tra due liceali appartenenti a due classi sociali diverse e che cercano di ovviare a queste discrepanze nel segno dell’amore. Vista così, questa storia, può davvero rappresentare qualcosa di positivo e lasciarci l’insegnamento classico de’ “L’amore vince su tutto” o che “Non bisogna giudicare un libro dalla copertina”, ma la verità è un’altra. 

Dalla magistrale interpretazione di John Travolta e Olivia Newton John, viene descritta una parabola amorosa non proprio sana e ben proporzionata. Per iniziare, il rapporto tra i due viene instaurato in una situazione lontana dalla realtà di tutti i giorni: essi si conoscono in vacanza dove il personaggio maschile, Danny, è immerso in una situazione temporanea, ma nonostante ciò veritiera o quasi: egli è infatti sé stesso o finge talmente bene di essere qualcun altro, a tal punto che quando Sandy lo rivede a scuola, non solo non lo riconosce, ma è visibilmente scioccata dal personaggio che gli si para davanti.

Vi è inoltre tutto il discorso del “branco” maschile a cui, per prender parte, bisogna rispettare delle regole non scritte, le quali corrispondono più o meno al:

  • Trattare le donne in maniera fredda e distaccata, non lasciandosi coinvolgere emotivamente, che per loro corrisponde proporzionalmente ed automaticamente a modificare il loro essere macho, un qualcosa che mina la loro natura di uomo bruto; 
  • Vestirsi in maniera alternativa, provocatoria, non amalgamandosi ai dogmi, non solo scolastici, ma sociali, con il fine di dimostrare che loro sono la forza bruta maschile e che loro sono addirittura sopra la legge e nessuno, neanche i professori e gli operatori scolastici, può impedirglielo;
  • Girare costantemente in, appunto, “branco”, accettando di allontanarsi solo per capatine sessuali ed assolutamente non amorose;
  • Impedire a loro stessi di sviluppare sentimenti, i quali sono visti come uno sviluppo troppo “femminile” nella loro personalità. Infatti i personaggi maschili che rendono palesi i loro sentimenti per le compagne di classe sono raffigurati come “sfigati”, insieme a tutti gli altri che si concentrano sul curare il proprio intelletto a discapito della propria apparenza.

Insomma un vero e proprio concentrato di maschilismo e forza patriarcale che, allo stesso modo, appartiene anche alle donne di questo come di molti altri film romantici. Eh sì, perché anche le donne possono essere maschiliste.

Un esempio lampante è Rizzo, donna che mostra la sua forza a discapito dei suoi sentimenti, ponendosi anch’essa allo stesso livello dei ragazzi di questo film, formando a sua volta un gruppo (le Pink Ladies) che, nonostante indossino il rosa, fanno di tutto per demonizzare il proprio essere femminile, utilizzando sé stesse solo come una estensione del proprio corpo, che altro non è che una attrattiva per gli uomini.

Si concentrano in tutto e per tutto sul rapporto con gli uomini, a discapito dell’educazione scolastica; curano il loro aspetto, ma quelle che si curano troppo, sperimentano o vogliono un attimo distinguersi dagli standard che gli sono stati imposti, vengono denigrate; soprattutto coloro che vogliono costruirsi un futuro, concentrandosi sulla propria crescita personale, ugualmente a come succede per la controparte maschile, sono considerate sfigate.

Ma la parte più eclatante del film, nonché la parte più amata dai fan è il finale: i due protagonisti cambiano i loro modi di essere e di fare, nonché i loro vestiti per arrivare a conquistare l’altro. Questa è una enorme red flag che, ad oggi, rappresenta uno dei più grandi temi su cui decine e decine di femministe concentrano il proprio lavoro: modificare sé stessi in ogni aspetto, limitandosi o arrivando a fingere ciò che non si è, per il bene dell’altro o per amore è una cosa malsana, tossica e assolutamente da non fare.

Senza contare che, tutti i personaggi del film, compresa Rizzo che alla fine crede di essere incinta, ma che per fortuna poi scoprirà che si trattava solo di un ritardo, sono tutti minorenni e che, talvolta, hanno anche flirt con adulti.

Fonte: Wikipedia

2) Love Actually (2003)

Uno dei film romantici d’eccellenza dell’inizio del Ventunesimo secolo, che segue le storie d’amore – o quasi – di alcuni personaggi i quali, verso metà film, capiamo essere tutti collegati tra loro attraverso un intreccio incredibilmente interessante. 
Molte di queste storie si pongono automaticamente in una cattiva luce, consapevoli di essere storie d’amore impossibili o sbagliate, ma ci sono un paio di situazioni davvero inaccettabili.

  • Il personaggio di Natalie, incredibilmente positivo e genuino, viene costantemente preso di mira per il suo “peso”, nonostante sia un peso normalissimo, ma con una costituzione diversa da quella delle modelle di Victoria Secret;
  • Il personaggio di Mark, che ha segnato la storia del cinema con la sua “emozionante dichiarazione d’amore” sull’uscio della porta della sua amata attraverso cartelloni scritti a mano e su cui egli si dichiara in tutto il suo sentimento, è, probabilmente, uno dei personaggi più vigliacchi e falsi mai costruiti. L’amico, o peggio, il miglior amico che non vorresti mai avere accanto. La persona che, si presenta sull’uscio della porta della sua amata, la quale vive felicemente con suo marito e che deve sorbirsi attenzioni indesiderate dallo stesso uomo che suo marito ritiene il proprio amico fidato. Tutta la scena è davvero difficile da digerire, un momento in cui lei deve arrivare anche a mentire al marito, dicendogli che alla porta c’è un coro natalizio, mentre invece c’è Mark che inizia il suo show. Una scena davvero davvero orribile.
Film Romantici: 5 invecchiati malissimo
Fonte: Wikipedia

3) Mai stata baciata (1999)

Avete presente quando c’è quel momento nella vita in cui tutte le ragazzine adolescenti iniziano a prendere cotte per ragazzi più grandi della propria età? È un passaggio naturale della vita, anche perché l’adolescenza è l’inizio del proprio sviluppo fisico, nonché ormonale, ed in questo caso vi è una linea da non oltrepassare, la quale è abbastanza evidente: minorenni con adulti è un reato perseguibile dalla legge, nonché un qualcosa di disgustoso. Ecco che questo, più degli altri film romantici degli anni ‘90, ci pone questo esatto reato su un piatto d’argento.

Una donna “sfigata” e “bruttina”, interpretata da Drew Barrymore, secondo i suoi colleghi, palesemente fuori dal suo tempo e lontana dalla mondanità perché sceglie la cultura e i propri hobby a discapito di uscite mondane e di vestire in maniera socialmente accettabile per la sua età, viene presa di mira da un probabile licenziamento se non inizia a scrivere articoli in linea con il giornale per cui lavora. Infatti il pubblico, secondo il caporedattore, vuole gli scandali e le cose losche, non la cultura, la poesia e le cose che interessano solo ai “secchioni occhialuti”.

Ed ecco che, sulla soglia del licenziamento, Jody la protagonista, viene assunta per quello che, se non portato a termine correttamente, potrebbe essere il suo ultimo incarico: scrivere un articolo sui liceali del suo tempo. Un articolo inedito sulla vita dei liceali, su come si costituisce un gruppetto, quali sono questi gruppetti e come sopravvivere alle mode e ai bulli. 

Jody, impacciata donna che sembra non aver mai messo piede fuori di casa, entra sotto copertura in questa scuola e, fin da subito inizia a ripercorrere la sua vita studentesca, circondandosi di amici matematici e facendo cose da palese “sfigata”. Tutto ciò porta il suo giornale a crocifiggerla, vietandole di farlo: lei deve essere come le ragazzine popolari, svestirsi il più possibile e iniziare a comportarsi come loro. Jody non sa farlo e guadagna la sua popolarità solo quando anche suo fratello, fingendosi adolescente, entra nella scuola per vincere una borsa di studio ed inseguire il suo sogno di divenire giocatore di baseball.

Jody, che ricordiamo si sta fingendo una studentessa, dunque minorenne, è ammaliata dal suo professore di letteratura affascinante ed adulto. Riesce a sopravvivere degnamente a questo anno scolastico, arrivando al ballo dove tutti i castelli tirati su da bugie cascano. Jody, arrabbiata per un gesto scorretto del gruppo dei “popolari” a discapito di una sua amica, che fa parte anch’essa del gruppo degli “sfigati matematici”, confessa tutto. A quel punto escono fuori tutti i problemi di questo film:

  • Il professore, invaghito di una minorenne, si arrabbia e deluso fugge, letteralmente, scomparendo. Invece di gioire alla scoperta che il suo interesse amoroso non è una minorenne, ma bensì una persona adulta con cui poter progettare una vita all’insegna della legalità, egli non si fa più vivo, decidendo di trasferirsi con la sua ex pur di fuggire da tutte quelle giustificabilissime bugie.
  • Il fratello di Jody, che si era avvicinato ad una minorenne con cui ha intrapreso una vera e propria relazione, viene a sua volta smascherato dalle sue bugie, rivelando anch’egli di essere un adulto, tra l’altro sotto falso nome.
  • Il team del giornale, spettatore di tutti gli eventi, grazie ad una telecamera installata in una spilla data a Jody, non solo si gode lo spettacolo con tanto di popcorn, ma giudica il tutto totalmente normale e giustificabile.
  • Alla fine del film, Jody, finalmente cambiata, con tanto di pettinatura, make up e vestiti “alla moda”, si riduce a dover richiedere un incontro con il professore, attraverso il suo articolo finalmente pubblicato, in cui confessa tutte le sue intenzioni e le motivazioni del giornale, si scusa di aver mentito – che è una cosa lecita e plausibile – ma si abbassa a dover elemosinare il suo primo bacio da quell’uomo di cui si era invaghita e che si era, inizialmente, dimostrato così maturo ed intelligente.

Ovviamente il lieto fine ha un sapore un po’ amaro e un nonsoché di illegale.

Film Romantici: 5 invecchiati malissimo
Fonte: Wikipedia

4) Amore a prima svista (2001)

Questo è uno dei film romantici di cui l’analisi di ciò che non va, può essere chiaramente descritta anche dalla sola visione del trailer e, per cui, bastano pochissime e concise righe per descriverlo. Un uomo, che giudica le donne solo dal loro aspetto fisico, viene posto sotto una ipnosi, che lo farà innamorare di una donna grassa, che lui vedrà e percepirà come magra.

Insomma, un indescrivibile racconto sessista, misogino e grassofobico, sul come la visione degli uomini sia sfalsata e che, forse, solo con un sortilegio essa potrà “cambiare”, nell’intento di far capire loro che non importa ciò che una persona indossa per taglia, cosa una persona mangia o come una persona si percepisce, per innamorarsi ci vuole ben altro che l’aspetto fisico.

Tutto il film è condito di sketch “simpaticissimi” in cui si sottolinea che no, la bellissima e magrissima Gwyneth Paltrow, non è come la vediamo attraverso gli occhi di Jack Black, bensì è una taglia forte che porta intimo sexy della sua taglia e che quando si tuffa a bomba alza un’onda anomala solo perché è grassa.

Fonte: Wikipedia

5) Prima o poi mi sposo (2001)

Uno dei film romantici  più sognatori di sempre, simbolo inizialmente di empowerment femminile, di una donna che sa cosa vuole e non ci rinuncerebbe per nulla al mondo, neppure per l’amore che prova, nei confronti di un uomo che, dopo tanti anni, le ha fatto nuovamente il battere il cuore. Ma è davvero tutto così positivo? No.

Questo film è ricco di spunti di un cinema che vuole le donne come esseri persi, pronte ad essere salvate da qualsiasi uomo le si pari loro davanti, con il fine di non morire sole, tristi e zitelle. E poco importa se quest’uomo è viscido, bugiardo, sentimentalmente immaturo e non consapevole che ad ogni azione corrisponda una reazione, la donna dovrà per forza cedere alle sue emozioni, perché altrimenti non avrebbe alcun futuro davanti a sé.

Dunque la nostra protagonista, Mary interpretata dalla stupenda Jennifer Lopez, è sì una donna risoluta, bravissima nel suo lavoro, da cui trae la maggior parte della sua soddisfazione, ma è, nonostante ciò, presa di mira dalla sua famiglia (suo padre), ma anche da chiunque le sia vicino, che vuole a tutti i costi vederla sposata ad un brav’uomo, possibilmente italiano, che la prenda in protezione, da cosa non si sa.

Mary viene descritta come una donna impacciata, riguardo alla sua vita sentimentale, probabilmente perché ha un passato non facile e perché la sua vita è stata segnata da un amore andato in frantumi: un uomo che, nel momento più importante della sua vita, ossia il loro matrimonio, ha ben pensato di tradirla, con la sua damigella d’onore. Quindi si direbbe che è abbastanza plausibile il volersi tirar fuori dalla scena amorosa, concentrandosi solo su sé stesse.

Per “fortuna” sua, attraverso un incontro in tipico stile Hollywoodiano, crede di incontrare l’uomo della sua vita, che le salva la vita. Peccato che quest’uomo abbia un matrimonio in corso, matrimonio che proprio la nostra Mary, organizzatrice di matrimoni, dovrà gestire.

Tutto viene reso, una volta scoperta la verità, normale e lecito: il tradimento di lui, il fatto che lei dica giustamente ciò che pensa del finto matrimonio tra i due, destinato ovviamente a fallire, il fatto che lui la offenda deliberatamente dopo queste sue affermazioni. Ma per fortuna l’uomo in questione ha il volto di Matthew McConaughey, quindi tutto viene perdonato e messo alle spalle.

Mary viene inizialmente costretta al matrimonio con un uomo italiano, molto lontano da ciò che è lei, ineducato, impacciato, rumoroso, poco elegante, ma tutto ciò è doveroso, pur di non “morire da sola”, triste e sconsolata. Per qualche motivo, forse un senso di colpa nel padre di Mary, il matrimonio viene fermato. Il lieto fine ci viene, dunque, servito quando anche il protagonista maschile annulla il matrimonio, esattamente come Mary aveva previsto, e i due finalmente si incontrano e senza dirsi molto, si baciano.

Questo film ha sicuramente un potenziale importante, peccato che viene eclissato dal solito plot che vuole le donne come sottomesse e deboli, nonostante un vissuto duramente costruito e sofferto. Questi film romantici, come tutti i film non tratti da storie vere, sono solo mera finzione e, quindi, possiamo comunque goderci le storie senza mettere troppi “puntini sulle i”, ma si può anche dire che chiunque crescendo non riesca più a separare la finzione dalla realtà, soprattutto se questa finzione descrive episodi ed atteggiamenti maschilisti, sessisti, grassofobici, limitatori di carriera e/o di vita sociale che, molto spesso, soprattutto a noi donne, ci ricordano in maniera palpabile una realtà davvero vissuta.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

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