Sir Winston Leonard Spencer Churchill è senza dubbio una delle figure chiave del XX secolo. Vincitore del Nobel per la letteratura nel 1953, il politico inglese è passato alla storia per il suo ruolo determinante nella vittoria alleata durante la Seconda Guerra Mondiale. Il suo percorso politico è durato oltre mezzo secolo, un arco di tempo in cui ha dimostrato eccezionali capacità oratorie, infiammando i cuori di chi combatteva il regime nazista e ridando coraggio alla Resistenza europea.
Indice dei contenuti
Le date chiave di Winston Churchill
Data | Evento fondamentale |
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1874 | Nascita a Blenheim Palace, Oxfordshire. |
1904 | Prima elezione come deputato in Parlamento. |
1940 | Diventa Primo Ministro del Regno Unito all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. |
1945 | Partecipa alla Conferenza di Yalta e perde le elezioni dopo la vittoria. |
1946 | Pronuncia il celebre discorso sulla “Cortina di Ferro”. |
1951 | Viene rieletto Primo Ministro. |
1953 | Vince il Premio Nobel per la Letteratura. |
1965 | Morte a Londra all’età di 90 anni. |
La carriera politica: ascesa, cadute e ritorni
Winston Spencer Churchill nasce nel 1874 in Oxfordshire da una famiglia aristocratica, discendente dei Duchi di Marlborough. Fin da giovane manifesta una grande ambizione, diventando ufficiale di cavalleria e prestando servizio in India e in Sudan. La sua ascesa politica inizia nel 1906 come sottosegretario alle Colonie, per poi diventare Ministro del Commercio e Lord dell’Ammiragliato. La sua carriera subisce una battuta d’arresto durante la Prima Guerra Mondiale a causa del fallimento della spedizione nei Dardanelli del 1915. Nonostante alcuni successi, come durante il suo mandato da Ministro delle Colonie, la sua figura rimane controversa, arrivando inizialmente ad apprezzare Mussolini come oppositore del comunismo, per poi criticarlo aspramente dopo l’alleanza con Adolf Hitler.
Il ruolo nella seconda guerra mondiale
Negli anni ’30 Churchill è una delle poche voci a opporsi fermamente alle mire espansionistiche della Germania nazista. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel maggio del 1940, assume la carica di Primo Ministro del Regno Unito. I suoi discorsi e le trasmissioni radiofoniche sono decisivi nel sostenere la Resistenza del Regno Unito e il morale della popolazione, soprattutto nel difficile periodo del 1940-1941, quando la Gran Bretagna si trova a combattere da sola contro la minaccia nazista. Churchill guida il Regno Unito per l’intero conflitto, diventando uno dei principali artefici del nuovo assetto mondiale insieme a Stalin e Roosevelt.
Il dopoguerra e la “cortina di ferro”
Nonostante la vittoria nella guerra, il suo partito viene sconfitto alle elezioni del 1945. Il popolo britannico, esausto dal conflitto, desiderava le riforme sociali radicali promesse dal Partito Laburista, preferendole alla guida di un leader bellico. Churchill diventa così leader dell’opposizione e, in un celebre discorso tenuto a Fulton, nel Missouri, nel 1946, conia l’espressione “cortina di ferro” per descrivere la divisione dell’Europa, segnando simbolicamente l’inizio della Guerra Fredda. Torna a ricoprire la carica di Primo Ministro nel 1951, ritirandosi dalla vita politica nel 1955 a causa di problemi di salute, tra cui diversi ictus e una depressione che lui stesso definiva “il suo cane nero”.
Le frasi e le citazioni più celebri
Winston Churchill è ricordato anche per il suo spirito arguto e le sue frasi memorabili, che riflettono la sua determinazione e la sua visione del mondo. Tra le più famose si ricordano:
- “Non ho nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore.” (Dal suo primo discorso da Primo Ministro, 1940).
- “Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale: ciò che conta è il coraggio di andare avanti.”
- “Un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità; un ottimista vede l’opportunità in ogni difficoltà.”
- “Se stai attraversando l’inferno, continua a camminare.”
L’eredità controversa di un leader
Passato alla storia come “il grande statista che cambiò le sorti dell’Europa”, Churchill fu anche un grande bevitore e fumatore accanito. La sua forte personalità lo rese un leader indubbiamente contraddittorio: fu un sostenitore della superiorità dell’impero britannico e alcune sue idee sono oggi considerate inaccettabili. Ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura non come romanziere, ma per la sua maestria nella descrizione storica e biografica, come dimostrato nella sua monumentale opera “La Seconda Guerra Mondiale”. Analizzando la sua figura, troviamo spunti positivi ma anche lati oscuri, mascherati in parte dal suo ruolo decisivo nella vittoria contro il nazifascismo.
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 01/09/2025