La scienza che studia l’origine del sistema solare è la cosmogonia. Oggi abbiamo numerose prove osservative dell’esistenza di sistemi planetari esterni al nostro e si ritiene che la formazione di un sistema di pianeti sia un normale sottoprodotto della nascita di una stella.
I primi tentativi di spiegare l’origine del sistema solare risalgono al XVII secolo, quando il sistema eliocentrico era largamente accettato grazie alle osservazioni di Galileo e alla scoperta di Keplero delle tre leggi che regolano il moto dei pianeti.
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Teorie sull’origine del sistema solare: dal passato al presente
Il pensiero scientifico ha proposto diversi modelli nel corso dei secoli. Ecco una sintesi delle teorie più importanti.
Teoria (autore e anno) | Teoria e limiti |
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Ipotesi dei vortici (Cartesio, 1644) | Il Sole e i pianeti si formarono da vortici in un fluido primordiale. (Superata, priva di base fisica). |
Ipotesi della nebulosa (Kant, 1755 / Laplace, 1796) | Il sistema si è formato da un disco di gas e polveri in rotazione. (Base delle teorie moderne). |
Teoria mareale (Jeans, 1900 ca.) | I pianeti si formarono da materia strappata al Sole dal passaggio di un’altra stella. (Smentita, evento troppo improbabile). |
Modello standard odierno | Evoluzione dell’ipotesi di Kant, basata sul collasso gravitazionale di una nebulosa solare. (Supportata da numerose prove). |
Le prime ipotesi sull’origine del sistema solare
Uno dei primi tentativi di spiegare l’origine del sistema solare fu fatto da Cartesio nel 1644. La materia primordiale sarebbe stata un fluido in rotazione e la maggior parte di essa si sarebbe accumulata al centro formando un gran vortice centrale che avrebbe dato origine al Sole. Altri vortici minori avrebbero dato origine ai pianeti. Malgrado questa spiegazione abbia rilevanza solo dal punto di vista storico, è interessante in quanto ipotizza un’origine comune per il Sole e i pianeti.
Nel 1755, Immanuel Kant propose che il sistema solare si sia formato da condensazioni in un disco ruotante. L’idea centrale, su cui si basano anche le moderne teorie, è l’esistenza di una nebulosa solare a forma di disco, suggerita dal fatto che tutti i pianeti orbitano su piani quasi coincidenti con il piano dell’eclittica e nello stesso senso antiorario.

Nel 1796, Pierre Simon de Laplace cercò di spiegare perché pochi grandi pianeti ruotino in orbite quasi circolari. Secondo lo studioso, la forza centrifuga separerebbe la materia in anelli concentrici, da cui poi si formerebbero i pianeti.
James Jeans, agli inizi del XX secolo, sostenne la teoria mareale, secondo la quale i pianeti si sarebbero formati da gas strappato al Sole dal passaggio ravvicinato di un’altra stella, teoria oggi contraddetta da numerose osservazioni.
Il modello standard: l’ipotesi della nebulosa solare
Il modello ad oggi ritenuto valido è chiamato ipotesi della nebulosa solare. Come descritto in dettaglio da agenzie spaziali come la NASA, questa teoria descrive come il sistema solare si sia formato circa 4,6 miliardi di anni fa dal collasso gravitazionale di una grande nube di gas e polveri. Una perturbazione esterna, come l’esplosione di una supernova, innescò il collasso di una porzione di questa nube, causando la formazione di un disco di materia rotante attorno a un centro di massa in via di formazione, chiamato protostella.
Le 5 fasi della formazione del sistema solare
Il processo descritto dal modello standard può essere suddiviso in cinque fasi principali:
- Collasso della nebulosa: Una porzione di una nube interstellare di gas e polveri inizia a contrarsi sotto la propria gravità, appiattendosi e formando un disco rotante, il disco protoplanetario, con una protostella al centro.
- Formazione dei planetesimi: All’interno del disco, le particelle di polvere si scontrano e si aggregano, formando prima granuli e poi corpi rocciosi più grandi, delle dimensioni di un chilometro, chiamati planetesimi.
- Nascita dei protopianeti: I planetesimi continuano a scontrarsi e a fondersi attraverso un processo chiamato accrescimento. La loro crescente attrazione gravitazionale permette loro di catturare più materiale, formando corpi delle dimensioni di un pianeta, i protopianeti.
- Formazione dei pianeti: Nelle regioni interne del sistema solare, più calde, si formano i pianeti terrestri (rocciosi). Nelle regioni esterne, più fredde, i protopianeti più massicci raggiungono dimensioni tali da attrarre enormi quantità di gas (idrogeno ed elio) dalla nebulosa circostante, diventando giganti gassosi come Giove e Saturno.
- Accensione del Sole e pulizia finale: Al centro del disco, la pressione e la temperatura nella protostella aumentano fino a innescare la fusione nucleare. Nasce così il Sole, la cui intensa radiazione e il vento solare spazzano via il gas e le polveri residue dal sistema, ponendo fine alla fase principale della formazione planetaria e lasciando il sistema solare come lo conosciamo oggi.
Nel corso di milioni di anni, i pianeti, le lune, gli asteroidi e le comete continuarono a interagire gravitazionalmente, stabilizzandosi nelle orbite attuali.
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 05/09/2025