“Contractions/Contrazioni” è lo spettacolo di Mike Bartlett andato in scena al Teatro Sannazaro di Napoli dal 3 al 5 Marzo, con Valentina Acca e Federica Sandrini. La recensione
“Contractions/Contrazioni” al Teatro Sannazaro di Napoli dal 3 al 5 Marzo: il cast
È intitolato “Contractions/Contrazioni” al Teatro Sannazaro di Napoli dal 3 al 5 Marzo: i rischi della carriera (al femminile).
Il testo dell’opera in questione, sofisticato e polemico, porta la firma del celebre drammaturgo inglese Mike Bartlett ed è tradotto poi da Monica Capuani.
La pièce “Contractions”, diretta da Francesco Saponaro vede sul palco solo le due attrici/protagoniste, oltre che antagoniste nella narrazione, Valentina Acca e Federica Sandrini, nei panni, rispettivamente: una (Valentina Acca) di una manager e donna in carriera, algida e senza scrupoli, dal nome non individuabile, probabilmente in quanto ininfluente (in realtà questa non costituirebbe affatto una coincidenza, considerati gli attributi impersonali ed asettici della figura suddetta); la seconda, invece, Federica Sandrini, assume le sembianze della dipendente Emma, soggiogata dall’azienda in ogni sua scelta e vittima di una vera e propria escalation progressiva di ingiustizie e di violenze psicologiche.
Insomma, uno scenario essenziale, l’ufficio di una importante multinazionale, fa da sfondo a questa vicenda che viene narrata attraverso il dialogo pressocché ininterrotto tra le due donne ( mostrato mediante quattordici scene/ fotogrammi che strizzano l’occhio al linguaggio e al ritmo cinematografico).
Il commento del regista Francesco Saponaro
All’interno delle note di regia, il regista Francesco Saponaro commenta riguardo la rappresentazione “Contractions”: «La precarietà è la nostra condizione esistenziale, un meccanismo che costringe non solo noi, ma tutte le persone, ad adattarsi. Inoltre, oggi, prestazione e competizione sfrenata sembrano essere i criteri fondamentali di giudizio sulle persone, criteri che connotano la condizione esistenziale di settori sempre più ampi della società nei quali spesso si determinano processi di individualizzazione, assenza di qualsiasi privacy, efficienza a tutti i costi, patologie, suicidi e in generale la sensazione di una sottrazione generalizzata del futuro. Come se fosse difficile vederlo, il futuro».
La trama dell’opera
Quindi, il plot sostanziale del dramma “Contractions/Contrazioni” ha come oggetto l’universo simbolico del lavoro odierno con tutte le limitazioni e le rinunce che oggi esso impone ed esige dall’individuo moderno. In effetti, non si chiede al lavoratore moderno, oggigiorno, soltanto di svolgere al meglio la propria professione secondo quelle che sono le proprie competenze, ma, avvolti, in un panorama distopico non troppo distante dal contesto attuale, si inizia a pretendere al soggetto il sacrificio di tutta una serie di dimensioni e di aspetti che esulano strettamente dall’ambito professionale e che, tuttavia, sono modi per tenerlo sotto controllo e in concreto, anche sotto gioco.
Il ruolo delle donne nell’ambito lavorativo e in “Contractions/Contrazioni”
La novità è che qui, in un settore avvezzo e abituale agli uomini, adesso, fanno la loro comparsa, per la prima volta, le donne, che al contrario di quanto alla tradizione piaccia pensare, non sono poi così diverse dai propri colleghi maschi, anzi, sono, se è possibile, forse, ancora più spietate e maggiormente determinate nell’inseguire i propri obiettivi e nella loro corsa frenetica verso il successo. Proprio l’animo femminile, con le sue proverbiali e consuete caratteristiche di accoglienza, arrendevolezza e disponibilità, viene qui, nella sede di questa rappresentazione nevrotica e provocatoria, ossia, in “Contractions/Contrazioni”, immolato e poi abbandonato, in nome di una, ormai, inqualificabile e utopica affermazione professionale.
Clelia Moscariello