E Cammarere, le identità reiette di Di Gesto

E cammarere Di Gesto

E Cammarere, spettacolo di Fabio Di Gesto liberamente ispirato a “Le Serve” di Genet, chiude la IX edizione del Teatro alla Deriva, anche quest’anno ospitata dalle Terme Stufe di Nerone. La rassegna teatrale, ideata da Ernesto Colutta e Giovanni Meola, chiude i battenti insolitamente ad ottobre con l’intensa interpretazione di Francesca Morgante e Maria Claudia Pesapane.

E Cammarere di Di Gesto trasforma la zattera del laghetto circolare delle Stufe di Nerone in un tipico vascio napoletano, una buia tana affacciata su uno dei tanti vicoli dove la vita si svolge notte e giorno senza che i raggi del sole arrivino a scandirne il tempo. Due sorelle, due umili popolane, due donne sole consumano la loro misera esistenza in una dimensione di esclusione ed emarginazione. Nelle loro vesti si incarnano due esistenze reiette, due destini rifiutati da una comunità caotica e chiassosa che non si manifesta mai in scena, se non attraverso le ferine invettive delle protagoniste.

Le due sorelle, due esistente senza nome nè identità, si scambiano freneticamente i ruoli alternandosi nell’impersonare la padrona di casa dispotica e crudele e la sciagurata serva. Prende vita così un gioco crudele e sadico in cui l’identità della padrona, identificata in una scura pelliccia e una parrucca, passa di mano in mano tra le due sorelle in un vortice di ossessione e disperazione che le porterà all’autodistruzione.

Ma le due donne non sono veramente due cameriere e la padrona di casa è solo una presenza irreale, un feticcio che si manifesta a tratti negli sporadici attimi di lucidità delle due protagoniste a rimarcare la distanza di entrambi da uno status di emancipazione e accettazione sociale. L’immagine della padrona è dunque un podio, un traguardo che le due protagoniste anelano raggiungere; in quell’immagine sono racchiusi tutti segni di un’esistenza piena e viva, la femminilità, l’indipendenza, l’affermazione di sé, la sessualità e l’erotismo, una condizione che è totalmente preclusa alle due sorelle. La padrona è tutto ciò che le due sorelle non saranno mai, e questa crudele verità si accende ad intermittenza nel buio cieco delle loro coscienze interrompendo, e allo stesso tempo esasperando, il crudele gioco al massacro che le vede protagoniste.

Nella trasposizione di Di Gesto , E Cammarere, il testo di Jean Genet, pur conservando l’idea drammatica, è totalmente riscritto in un napoletano duro e ancestrale, una lingua densa di antichi detti e parole arcaiche che contribuiscono ad identificare la condizione sociale e culturale nella quale le protagoniste si dibattono. Una lingua fatta di parole e ritornelli che, con drammatica musicalità, scandiscono il tempo della follia accompagnando le protagoniste verso il tragico epilogo.

Fonte immagine: Comunicato Stampa Teatro alla Deriva

Altri articoli da non perdere
Don Felice Sciosciammocca creduto guaglione ‘e n’ anno | Recensione
Don Felice Sciosciammocca

Al Piccolo Bellini, dal 7 al 19 Gennaio, va in scena Don Felice Sciosciammocca creduto guaglione 'e n' anno di Antonio Petito Scopri di più

La Vendetta di Nirak di Maria Cristina Pizzuto | Recensione
La vendetta di Nirak di Maria Cristina Pizzuto | Recensione

La vendetta di Nirak, scritto da Maria Cristina Pizzuto  ed edito da PubMe collana policromia, unisce la trilogia delle avventure Scopri di più

Il rito di Ingmar Bergman, al Teatro di Napoli | Recensione
Il rito di Ingmar Bergman, al Teatro di Napoli | Recensione

Un grande ritorno, questa volta al Teatro San Ferdinando La stagione 2023/24 del Teatro di Napoli prosegue e presenta in Scopri di più

Ciarlatani, il racconto del fallimento al Teatro Argentina

Ciarlatani, spettacolo di Pablo Rémon, interpretato da Silvio Orlando, Francesca Botti, Francesco Brandi e Blu Yoshimi, è in scena dal Scopri di più

Le notti bianche alla Galleria Toledo | Recensione
Le notti bianche

Le notti bianche, di Elena C. Patacchini, ispirato all'omonima opera di Dostoevskij, scritta nel 1848, in scena alla Galleria Toledo Scopri di più

L’amore del cuore, dal capolavoro di Churchill | Recensione
L'amore del cuore, dal capolavoro di Churchill |Recensione

L’amore del cuore è il titolo del nuovo spettacolo al Piccolo Bellini di Napoli dal 3 all’8 maggio. La drammaturgia Scopri di più

A proposito di Rossella Siano

Napoletana di nascita e per vocazione. Appassionata di letteratura e scrittura nonostante la scelta di una professione molto poco poetica. Provo ad aggiungere poesia attraverso la condivisione di pensieri ed emozioni in queste pagine.

Vedi tutti gli articoli di Rossella Siano

Commenta