“Ehi prof! Posso venire la prossima volta?” di Paolo Caiazzo al Teatro Acacia | Recensione |

“Ehi prof! Posso venire la prossima volta?” di Paolo Caiazzo al Teatro Acacia di Napoli: un riso amaro sulla nostra società contemporanea

La commedia “Ehi prof! Posso venire la prossima volta?” scritta, diretta e interpretata da Paolo Caiazzo, dal 16 al 19 Febbraio al Teatro Acacia

Le origini e la storia di “Ehi prof”

La commedia “Ehi prof! Posso venire la prossima volta?” scritta, diretta e interpretata da Paolo Caiazzo, è stata rappresentata dal 16 al 19 Febbraio al Teatro Acacia di Napoli.  

La pièce, suddivisa in due atti, ha avuto la fortuna di pregiarsi di un cast d’eccezione, che comprendeva, tra gli altri, Daniela Ioia (nel ruolo della moglie), Giovanni Allocca (nei panni del cognato), Lucienne Perreca (che interpreta la figlia), Daniele Ciniglio (che presta il volto al fidanzato della figlia), Mery Esposito (che impersona la vicina di casa). A questi interpreti si aggiunge poi il gruppo di ragazzi di “Quelli della Dad” con Giuseppe Arena, Francesca Luna Barone, Claudia Caiazzo, Davide Cariello, Anthony Dylan Ciliberti, Antonella Montanino, Nicola Pavese, Michela Tammaro, Alex Tura, Alessia Urraro.

Ehi prof” e la sua trama

Il plot dello spettacolo “Ehi prof! Posso venire la prossima volta?”, senza voler spoilerare troppo, costituisce una riflessione agrodolce sulla pandemia e sui suoi effetti scombussolanti, per non dire sconquassanti, su quelle che erano state, fino a quel momento, le consuetudini dell’uomo moderno, e sul suo impatto devastante e destabilizzante sull’animo umano.

“Quelli della Dad”

È stato il successo del format web “Quelli della Dad” ad ispirare, in seguito, l’opera teatrale; il format in questione, tra l’altro, era stato diffuso in Internet proprio dal regista stesso, nei tempi immediatamente successivi al verificarsi della pandemia, quando il mondo era stato messo in crisi da una emergenza sanitaria, che aveva minato l’equilibrio personale di ognuno di noi. Nel programma, Paolo Caiazzo interpretava Vittorio De Stefano, un docente di filosofia, con i suoi allievi, forzati a seguire la lezione in DAD.

“Ehi prof! Posso venire la prossima volta?” racconta, quindi, un disagio contemporaneo, quello della pandemia, con la convivenza forzata e con le altre problematiche, che potevano renderci migliori. E invece «adesso teniamo più cazzimma di prima», commenta con un riso amaro, il prof Vittorio De Stefano, interpretato da Caiazzo.  La condizione di emergenza sanitaria, in effetti, ci ha fatto diventare ancora più “cattivi” e ci ha reso maggiormente “assettati di vendetta”.

I mostri sacri della commedia

Ma lo spettacolo “Ehi prof” non intende emettere giudizi sentenziosi e sommari in modo semplicistico e sommario, piuttosto esortare a dare il meglio di noi, se finora questo non ci è riuscito appieno. Ci sono citazioni e rimandi ai mostri sacri della tradizione della commedia italiana, e l’ultima frase, quella ossia che ha il compito di chiudere la rappresentazione, pronunciata proprio dal prof., alias Paolo Caiazzo, dichiara convinta che probabilmente siamo ancora in tempo a raddrizzare il tiro e a tentare di rivedere il tutto: «Non solo Adda’ passa’ a nuttat’ ma una volta passata dobbiamo imparare a vivere intensamente la giornata successiva».

Grande e insuperabile Paolo Caiazzo, sia nelle vesti di regista, che di autore e di attore, e assolutamente magistrale, inoltre, l’interpretazione dell’intero cast per una esibizione di “Ehi prof” che tra una risata e l’altra, lascia spazio indubbiamente a più di una riflessione sulla nostra società odierna.

Clelia Moscariello

A proposito di Clelia Moscariello

Clelia Moscariello nasce il 13 aprile nel 1981 a Napoli. Nel 1999 consegue la maturità presso il Liceo Classico Vittorio Emanuele II della stessa città e nel 2008 ottiene la Laurea in Scienze della Comunicazione con il massimo dei voti: 110/110 con lode. Appassionata di musica, cinema, moda, estetica e scrittura creativa, nel 2008 ottiene il diploma di consulente letterario e redattrice di case editrici da qui lavorerà fino a diventare giornalista pubblicista e collabora con le testate Periodico italiano magazine (www.periodicoitalianomagazine.it), Laici (Laici.it), “Il Giornale del ricordo” (www.ilgiornaledelricordo.it), “Il quotidiano nazionale indipendente L’Italiano news” ( https://www.litalianonews.it/), “Pink magazine Italia”, (https://pinkmagazineitalia.it/), "Eroica Fenice" (https://www.eroicafenice.com/)“Leggere: tutti”" (https://leggeretutti.eu/) ed il blog “Border Liber” (https://www.borderliber.it/) . Nel 2010 pubblica con Davide Zedda La Riflessione la prima silloge di poesie e racconti intitolata “L’ultima notte da falena”. Nel 2017 esce la sua seconda raccolta di poesie intitolata “Questa primavera” per Irda Edizioni. A luglio 2018 esce la raccolta di ballate, “Battiti”, per le Mezzelane Casa Editrice. A novembre 2021 esce la sua nuova raccolta di ballate e racconti, intitolata “Io non amo le rose”, pubblicata dalla “Pav Edizioni”. Attualmente, oltre al suo lavoro di giornalista, Clelia Moscariello collabora con diverse agenzie pubblicitarie ed editoriali come copywriter, tra le quali la DotGhost. Dal 2018 si dedica come autrice, blogger e come social manager alla sua pagina social “Psico Baci” riguardante le citazioni letterarie e la fotografia d’autore e al blog ad essa collegato: https://frasifamose.online/. È recente il suo esordio come conduttrice radiofonica presso diverse web radio, tra le quali “Radioattiva” ed “Extraradio”. Di recente, infine, ha conseguito una certificazione di recente in web marketing ed in social media marketing presso la scuola di Milano Digital Coach e collabora con il progetto “Amori.4.0” nel team di professionisti come giornalista e scrittrice, specializzata nelle tematiche di consapevolezza ed empowerment femminile, di mainstreaming di genere, di abbattimento degli stereotipi riguardanti l’educazione e di sensibilizzazione culturale relativa all’essere donna.

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