Il silenzio grande torna in scena al Teatro Diana

Il Silenzio grande

Dopo lo straordinario successo di pubblico nella stagione teatrale 2019/20, torna al teatro Diana di Napoli “Il silenzio grande”, di Alessandro Gassman e Maurizio de Giovanni

Dopo il successo di Mettici la mano, Maurizio de Giovanni torna al teatro Diana di Napoli dall’8 al 19 dicembre riproponendo la sua prima commedia, Il silenzio grande,  con la regia di Alessandro Gassman e con Massimiliano Gallo nel ruolo del protagonista, Valerio Primic, uno scrittore di grande fama che affronta il cosiddetto “blocco dello scrittore” chiuso nella sua vastissima biblioteca, sfuggendo allo sguardo e al giudizio della moglie Rose (Stefania Rocca) e dei figli (Jacopo Sorbini e Paola Senatore), con la sola compagnia dei suoi libri, amici di una vita, e importunato costantemente dall’anziana governante Bettina (Antonella Morea), una donna pragmatica che non ne comprende forse il linguaggio forbito, ma che meglio di chiunque altro comprende il linguaggio universale dell’animo umano. 
Un cast eccellente che racconta una storia potentissima, che nasce da una conversazione tra Maurizio de Giovanni e Alessandro Gassman sul set della serie I bastardi di Pizzofalcone, della quale Gassman è protagonista nel ruolo del Commissario Lojacono assieme a Massimiliano Gallo, nel ruolo del Vicequestore Palma. Dallo spettacolo è stato tratto l’omonimo film, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2021.

Gassmann chiese a Maurizio De Giovanni  di scrivere un testo teatrale partendo dall’idea di un padre importante ed anche ingombrante, come quello che lui ha avuto. E in un certo senso rispecchia anche la mia storia personale, essendo   anch’io figlio di un papà celebre come Nunzio Gallo.” racconta Massimiliano Gallo a proposito della genesi dell’opera.
La pièce indaga i rapporti familiari ed il modo in cui essi si evolvono all’interno dello spazio che quasi ne diventa la concretizzazione: la casa, testimone degli anni che passano, degli eventi che si susseguono, della vita che scorre. La grande biblioteca di Primic è un luogo accessibile a lui soltanto: è il luogo dello studio e del lavoro, ma è anche la fortezza inespugnabile, dove i libri costituiscono il muro invalicabile che allontana, inesorabilmente, Primic dalla sua famiglia, libri ordinati non per genere o per autore, ma “per omogeneità emotiva”, un criterio non intelligibile che rende quel luogo segreto l’anima più intima del grande appartamento e, al contempo, un elemento del tutto estraneo ad esso, inaccessibile a tutti fuorché al suo abitante.
Valerio Primic è un padre ingombrante, quello che si teme di deludere, col quale non ci si misura per non uscire sconfitti dal confronto, ma da parte del quale, nel profondo del cuore, non si aspetta che un cenno di approvazione.
Il suo nome lo precede, ogni suo romanzo sembra avere una verità segreta da rivelare, eppure l’uomo, diverso dallo scrittore, che invece si identifica totalmente soltanto in questo ruolo, sembra non avere più nulla da dire alla sua famiglia, nulla da condividere con gli estranei con i quali abita: è il silenzio grande, formato da tanti silenzi più piccoli, nati dalle parole non dette, dalle conversazioni mai affrontate, dalle occasioni perdute, dai segreti nascosti troppo a lungo, fino a farli diventare pesanti come macigni, in grado di colpire e ferire come proiettili. 

Una commedia magistralmente interpretata, affascinante, intensa e vera, con inaspettato finale dolce-amaro, degno dei migliori noir del suo autore. Il silenzio grande è una pièce di spessore, un vero classico contemporaneo.

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A proposito di Giorgia D'Alessandro

Laureata in Filologia Moderna alla Federico II, docente di Lettere e vera e propria lettrice compulsiva, coltivo da sempre una passione smodata per la parola scritta.

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