Leggende napulitane al Teatro TRAM | Recensione

leggende napulitane

A Puteca de’ e leggende napulitane è andato in scena al Teatro TRAM dal 15 al 18 dicembre con la regia di Diego Sommaripa. Sul palcoscenico Vittorio Passaro, Diletta Acanfora, Laura Pagliara, Vincenzo Lettieri e Christian Chiummariello. Munaciello, Maria la Rossa la strega di Port’Alba, Colapesce e la Regina Giovanna raccontano di sé sul palco del Teatro TRAM.

Le leggende napulitane prendono vita e si raccontano in chiave moderna, con un tocco originale, significativo e profondo, emozionante e talvolta sarcastico riuscendo ad abbattere persino la quarta parete travolgendo il pubblico.

Il racconto si svolge in una piccola puteca, ambientazione che ha giocato un ruolo fondamentale per lo svolgimento delle varie leggende: lo scopo degli oggetti di scena è funzionale e originale. Grazie al supporto degli attori si animano e assumono una doppia natura: una fune di salvataggio diventa un semplice filo per il bucato; une veste lunga e ampia funge da rete da pesca; il tavolo di legno diventa un letto matrimoniale dove la Regina Giovanna consumerà i suoi piaceri.

Le luci della puteca che volutamente si spengono, un simpatico cantastorie con la maschera di pulcinella, giochi di prestigio ed esibizioni circensi ci lasciano addentrare nella scatola magica delle leggende napulitane.

«Le maledizioni esistono solo dentro di noi e non importa se non sei come gli altri vogliono che tu sia, e solo quando l’avrai capito la maledizione verrà spezzata per davvero».

Tema ricorrente è la maledizione: il Munaciello, Maria la Rossa, Colapesce e la Regina Giovanna, non sono altro che vittime della malalingua, e in ognuna di queste leggende scorre della verità, che per quanto lontane dal nostro presente in realtà ci apparterranno sempre.

‘A puteca de’ e leggende napulitane ha tanto da insegnarci: il fondamento della vita è l’equilibrio «immagina che c’è una scala enorme al centro di questo palcoscenico, ai lati non ci sono appigli, e tu provi a salire, ma cadere è naturale molto più che arrivare in cima… Allora eccoti qui, al centro di questa scala, ti buttano avanti e indietro, ai lati, vogliono farti cadere…».

Lo spettacolo insegna questo: la vita ci mette di fronte degli ostacoli, e in molti di questi si insinua la malvagità a cui bisogna stare attenti. Cadrai, ma l’importante è ripartire — che sia dal primo gradino di una scala o nel mezzo — e non lasciare che siano gli altri a decidere per te.

Immagine in evidenza: Teatro TRAM

A proposito di Simona Cimmino

Simona, 24 anni. Nata a Napoli ma vive a Ferrara. Appassionata di lingue orientali, studia coreano e giapponese all'Università degli studi di Napoli l'Orientale. Nella musica, teatro e cinema, cerca sempre di trovare l'innovazione e profondi insegnamenti morali da cui prendere spunto. Nel tempo libero, si dedica al ruolo di traduttrice sulla piattaforma streaming video Viki, che conta un vasto catalogo di film e serie tv asiatiche.

Vedi tutti gli articoli di Simona Cimmino

Commenta