L’ultimo treno per Berlino di Melanie Hudson: Recensione

L'ultimo treno per Berlino di Melanie Hudson: Recensione

L’ultimo treno per Berlino è il nuovo romanzo di Melanie Hudson edito da Newton Compton.

Trama

Stazione di Paddington, oggi. Una donna sale su un treno notturno diretto verso la Cornovaglia. Con sé ha solo un bellissimo abito da sera di seta verde e un vecchio diario colmo di schizzi, bozze e disegni. Ellie Nightingale, è una timida violinista, la cui musica è così intensa e vibrante da riuscire a toccare le note più profonde dell’animo umano.
Su quel treno potrebbe esserci la seconda occasione in cui Ellie non ha mai osato sperare…
Stazione di Paddington, 1944. La guerra imperversa in Europa quando Alex ed Eliza si incontrano. Lei è una pittrice coraggiosa che vuole raggiungere il fronte. Lui un pilota della raf ferito, che dopo il congedo è diventato un corrispondente di guerra.
In un’epoca in cui riuscire a mantenere la parola data è un’impresa quasi impossibile, la speranza è l’unico sostegno a cui aggrapparsi”.

Una storia intensa e decisamente avvincente, che proprio come uno spartito musicale, riesce a coinvolgere come una suggestiva melodia.
Infondo le parole che compongono L’ultimo treno di Berlino sono proprio tutto ciò e al contempo anche tutto ciò che riesce a trasformarle in qualcosa di più profondo.

Ciò che più colpisce sono le vicende nelle quali sono coinvolte le due protagoniste; storie che potrebbero rappresentare il presente di ogni persona.

L’ultimo treno per Berlino: suggestioni, emozioni ed immedesimazione

Il nocciolo della narrazione è in continua evoluzione e s’intreccia con episodi e ambientazioni tra loro differenti, senza mai perdersi. È come se il lettore fosse catapultato all’interno della storia, alimentando la speranza che guida anche i personaggi e che “colora” e dà spessore a quanto accade e si legge.
Proprio le emozioni, tra le quali la sopra citata speranza, dà voce ad un – corpus narrativo – delicato ma intenso al tempo stesso; può sembrare strano ma, L’ultimo treno per Berlino è tutto questo ed altro ancora.
Descriverlo non è facile, ma sicuramente denotando quella serie di elementi relazionali che contraddistinguono la trama, si riesce a designare il profilo di un romanzo da leggere tutto d’un fiato, fino all’ultima pagina.

Un ruolo di particolare interesse è dato anche dall’ambientazione, dettagliata e ricca di elementi che la contraddistinguono, donandole in un certo senso una vera e propria identità.
Con il trascorrere del tempo, gli studiosi ed i letterati hanno sottolineato quanto sia importante creare la giusta ambientazione, affinché il romanzo in questione risulti chiaro e ancor più suggestivo e coinvolgente.
Se pensiamo ai grandi romanzi della letteratura, non solo italiana, come ad esempio L’ombra del vento, oppure il nostrano Buzzati con Un amore, si comprende quanto gli spazi in cui “prende piede” l’intreccio narrativo, sia di fondamentale importanza. Ricreare la giusta ambientazione con le parole non è solo una descrizione estetica del luogo, ma significa evocare un’atmosfera, e sottolineare come questa interagisca con l’umore dei protagonisti del romanzo o del racconto, con la loro personalità, il loro stile di vita.

Dunque, ambientazione, sentimenti e personaggi, sono le chiavi di lettura del romanzo. L’ultimo treno per Berlino è un viaggio nel passato all’interno del quale però, si susseguono una serie di elementi emotivamente vicini a chi legge.
L’autrice Melanie Hudson riesce a dare speranza a tutto ciò che scrive, condensando e concretizzando un susseguirsi di eventi, sentimenti, ambientazioni, conversazioni, in qualcosa di penetrante ed irrefrenabilmente snodato.

 

Immagine in evidenza: Newton Compton Editori

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