Nell’antico Egitto le donne erano considerate alla pari degli uomini in quasi ogni aspetto, tranne quello dell’occupazione principale. Sebbene l’uomo fosse formalmente il capofamiglia, le donne gestivano la casa e contribuivano alla stabilità della nazione in innumerevoli ruoli. Uno dei valori centrali della civiltà egizia era la ma’at, il concetto di armonia ed equilibrio in tutti gli aspetti della vita, un ideale che si rifletteva anche nello status femminile.
Il rispetto accordato alle donne è evidente in quasi ogni aspetto della civiltà, dalle credenze religiose ai costumi sociali. Le donne nell’antico Egitto potevano sposare chi volevano, divorziare, possedere proprietà e svolgere numerosi lavori, a volte anche con autorità sugli uomini.
Indice dei contenuti
Ambito del diritto | Status e autonomia della donna |
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Matrimonio | Potevano sposare chiunque volessero, senza matrimoni combinati dai parenti maschi. esistevano contratti prematrimoniali a loro favore. |
Divorzio | Potevano avviare il divorzio in qualsiasi momento. in caso di separazione, avevano diritto agli alimenti e i figli restavano con loro. |
Proprietà | Potevano ereditare, possedere e gestire terre e proprietà in modo indipendente, senza la supervisione di un uomo. |
Lavoro | Accesso a numerose professioni, tra cui medico, scriba, sacerdotessa e imprenditrice (es. birraia), con possibilità di supervisionare personale maschile. |
Il divino femminile nella religione e nel mito
La centralità del femminile è evidente fin dai miti della creazione. Anche nelle versioni in cui il dio Atum è protagonista, le acque primordiali sono personificate come Nu e Naunet, un equilibrio di principi maschile e femminile. La storia di Osiride e Iside è ancora più emblematica: dopo l’uccisione di Osiride da parte del fratello Set, è Iside a riportarlo in vita, a ristabilire l’equilibrio e a crescere il figlio Horus, futuro re. Molte altre dee ricoprivano ruoli essenziali:
- Hathor: dea della gioia e dell’amore, protettrice delle donne.
- Tenenet: dea della birra, considerata bevanda degli dei.
- Seshat: dea della scrittura e delle biblioteche.
- Bastet: protettrice della casa, delle donne e dei loro segreti.
Donne e religione: sacerdotesse e interpreti dei sogni
La posizione religiosa più importante per una donna era quella di Moglie del Dio Amon, un titolo che dal Nuovo Regno in poi garantiva un potere quasi pari a quello del faraone, con il governo effettivo dell’Alto Egitto. La più famosa fu la donna-faraone Hatshepsut. Le donne potevano anche essere scriba e sacerdotesse, specialmente nei culti di divinità femminili come quello di Iside. Inoltre, erano spesso consultate come “donne sagge” per l’interpretazione dei sogni, considerati portali di comunicazione con l’aldilà.
Occupazioni e ruoli professionali
Per accedere al sacerdozio o alla professione medica era necessario essere scriba, un percorso di studi lungo e difficile. Le dottoresse egizie erano molto rispettate, tanto che la scuola di medicina di Alessandria attirava studenti da tutto il mondo antico. Tuttavia, la maggior parte delle donne svolgeva altre professioni, come dimostrano le fonti del British Museum:
- Tessitrici, fornaie e birraie (spesso supervisionando lavoratori maschi).
- Musiciste e danzatrici.
- Piangenti professioniste ai funerali.
- Proprietarie o amministratrici di immobili.
Anche le concubine, tenute spesso nell’harem del faraone, non erano semplici prostitute, ma donne colte ed esperte in musica, conversazione e arte.
Amore, sesso e matrimonio
Le donne egizie erano considerate legalmente capaci e non richiedevano l’approvazione di un uomo. Questo valeva anche per il matrimonio, che era monogamo per la maggior parte della popolazione. Le donne potevano accedere al controllo delle nascite e all’aborto. L’esperienza sessuale prima del matrimonio non era motivo di grande preoccupazione; l’unico ammonimento riguardava l’adulterio, poiché minacciava la stabilità della famiglia, nucleo della società.
Le grandi regine e l’influenza al potere
La storia egizia è costellata di figure femminili potentissime. La Regina Tiye, moglie di Amenhotep III, agiva come diplomatica e faceva scrivere il suo nome in un cartiglio, come un re. Nefertiti, moglie di Akhenaton, assunse le responsabilità del marito quando egli si dedicò esclusivamente al suo culto religioso. Da Merneith (c. 3000 a.C.) a Sobeknefru, fino alla grande Hatshepsut, molte donne regnarono come faraoni a pieno titolo. L’ultima regina, Cleopatra VII, è forse il miglior esempio di questa tradizione di potere femminile. Lo status delle donne iniziò a declinare solo dopo che l’Egitto fu annesso a Roma, la cui cultura, unita al successivo avvento del cristianesimo, introdusse una visione più patriarcale della società.
Immagine di copertina: Flickr
Articolo aggiornato il: 11/09/2025