Le opere più spettacolari della poesia giapponese cominciano a nascere grazie al riscontro dei poeti giapponesi con i poeti cinesi durante la Dinastia Tang. In questo periodo, infatti, vennero composte poesie in cinese chiamate kanshi. Nel corso dei secoli la cultura cinese venne sempre più assorbita da quella giapponese, diventandone parte integrante. Molte opere, infatti, presentano sia delle poesie in cinese che delle poesie in giapponese, come ad esempio il Genji Monogatari. A partire dal XIX secolo la poesia giapponese si divise in tanka (o waka), haiku e shi. Il tanka ha una struttura molto versatile, lo haiku invece, ebbe uno sviluppo tematico durante il periodo Edo quando alcuni poeti lo utilizzavano per descrivere la natura. Il panorama poetico contemporaneo è vasto e variegato. Vediamo ora chi sono 5 poeti giapponesi contemporanei da non perdere.
Indice dei contenuti
Poeti e temi distintivi in sintesi
Poeta | Tema distintivo |
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Michiko Ishimure | Impegno sociale e ambientale, la voce dei malati |
Fuzuki Yumi | Vita quotidiana vista con uno sguardo fresco e precoce |
Ooka Makoto | Ponte tra la tradizione lirica giapponese e la modernità |
Yotsumoto Yasuhiro | Uso dell’ironia, del paradosso e dell’umorismo |
Misumi Mizuki | Linguaggio visivo forte, crudo e diretto |
Michiko Ishimure: la poetessa delle malattie e dell’impegno sociale
Il primo tra i nomi dei poeti giapponesi contemporanei da conoscere è quello di Michiko Ishimure. Nata nel 1927, dopo essere stata insegnante, frequenta il gruppo letterario Sakuru Mura, appassionandosi così alla poesia giapponese. Nella sua opera più importante, Kugai Jōdō Waga Minamata byō (Paradiso nel Mare del dolore: la nostra malattia di Minamata), rende omaggio alle vittime della sindrome di Minamata, causata dall’inquinamento industriale. Il suo impegno le è valso il Ramon Magsaysay Award, considerato il Nobel asiatico. Un suo verso emblematico recita:
“Anima mia, / non diventare una sfera perfetta. / Non diventare liscia come una perla. / Resta un’ostrica sgangherata / col fango e la sabbia dentro.”
Fuzuki Yumi: il talento precoce della poesia giapponese
Fuzuki Yumi, nata nel 1991, è nota per il suo talento innato che le ha permesso di ricevere premi importanti prima ancora di terminare gli studi. Ha vinto infatti il prestigioso Gendai Shi Techō Prize quando era ancora alle scuole superiori. I temi che riprende nelle sue composizioni poetiche riguardano soprattutto la vita quotidiana, trattata con uno sguardo fresco e originale. Da “La giusta solitudine”:
“Le parole che non dico / diventano / il mio corpo.”
Ooka Makoto: il poeta e critico tra tradizione e innovazione
Ooka Makoto oltre che ad essere uno dei più importanti poeti giapponesi contemporanei, fu anche un critico. Nato nel 1931, dopo aver lavorato per il periodico Yomiuri Shinbun, si dedicò alla poesia ispirandosi a maestri come Kakinomoto no Hitomaro, Matsuo Bashō e Fujiwara no Teika, ma collaborando anche con poeti occidentali. È stato un punto di riferimento per la poesia giapponese del secondo Novecento, capace di coniugare la tradizione lirica del suo paese con le influenze della poesia occidentale. Un suo verso:
“Sotto la luna piena, / anche l’ombra dell’albero / sembra fiorire.”
Yotsumoto Yasuhiro: la risata come forma poetica
Yotsumoto Yasuhiro nacque nel 1959 e pubblicò la sua prima collezione di poesie nel 1991, intitolata “A Laughing Bug (Un insetto che ride)”. Lo stile di Yotsumoto è caratterizzato da un uso sapiente dell’ironia e del paradosso. La sua poesia è un invito a guardare il mondo con occhi diversi, a cogliere l’assurdo e il comico anche nelle situazioni più drammatiche. Da “Un insetto che ride”:
“Un insetto che ride / nel bel mezzo di un funerale / forse / conosce il segreto / della vita.”
Misumi Mizuki: una voce poetica giapponese di fama internazionale
Tra i poeti giapponesi contemporanei vi è anche Misumi Mizuki, una poetessa nota a livello internazionale, vincitrice del prestigioso Nakahara Chūya Prize. Ha partecipato a festival della poesia in tutto il mondo. La sua prima raccolta di poesie venne pubblicata nel 2004 con il titolo “Overkill”. La sua poetica è caratterizzata da una forte componente visiva e da un linguaggio spesso crudo e diretto. Misumi Mizuki è considerata una delle voci più interessanti della nuova poesia giapponese. Da “Overkill”:
“Nella città in rovina, / un fiore sboccia / tra le macerie. / Un pugno di colore / nel grigiore della morte.”
Fonte immagine in evidenza: Pixabay
Articolo aggiornato il: 07/09/2025