Il caso di Edgardo Mortara, un martire per Papa Pio IX

Il caso di Edgardo Mortara, un martire per Papa Pio IX

Siamo nell’Italia del 1858; mancano esattamente tre anni alla proclamazione di uno Stato unitario, e il potere temporale è guidato dalla temuta figura di Papa Pio IX, un caposaldo della storia ecclesiastica con i suoi ben 31 anni di carica pontificia. Promulgatore di riforme essenziali note, come l’introduzione della libertà di stampa, il capo della Chiesa cattolica ha guadagnato tanta mal disposizione verso la sua immensa influenza simbolica. A compromettere la sua reputazione, tuttavia, saranno delle vignette caricaturali (disegni satirici) di stampa straniera, pronte a promuovere il pontefice con una precisi appellativi: «Il papa rapitore» e «Il predatore di bambini», diffondendo inoltre il caso di Edgardo Mortara. Cosa c’entra un uomo dedito alla vita misericordiosa con tali accuse? Il famigerato fatto può sicuramente delucidare alcuni dubbi sulla correlazione, portando avanti una storia di rapimenti, benedizioni, religioni ed emarginazione sociale.

Un mandato riprovevole macchia il caso di Edgardo Mortara

23 giugno 1858, Bologna: il corpo dei gendarmi vaticani irrompe nella casa dei coniugi ebrei Momolo Mortara e Marianna Padovani. Quello che sembra una semplice visita di controllo anagrafico diventerà invece una sottrazione di minore, per volere di Papa Pio IX e dei funzionari dello Stato Pontificio. La vittima in questione è Edgardo, bambino di sei anni che sarà brutalmente separato dai genitori e portato a condurre un capitolo di vita completamente diverso da quello sperato. Il caso di Edgardo Mortara darà il via ad una processo di misteri, colpevoli, capri espiatori e tanto altro. Il piccolo affronta un lungo viaggio verso Roma, il cuore dei cristiani e del potere temporale, e la sua nuova casa diventa il Collegio dei Catecumeni, seminario cattolico costruito per ospitare i convertiti dall’ebraismo, dell’islamismo e altre religioni.

Preghiere, messe, sacerdoti e confessione dei peccati: questa è la quotidianità di Mortara, troppo piccolo per capire il destino assegnatogli con la forza. Tale fatto sarà difficile da accettare anche per i genitori, disperati ed incapaci di dare una chiara spiegazione a quello che era un incubo. La motivazione arriva a galla anni dopo: il battesimo. Ebbene sì, il caso di Edgardo Mortara incomincia con un singolo sacramento, impossibile da annullare. Ciò ha reso il fanciullo ufficialmente cristiano cattolico, quindi allontanato dalla religione ebraica e dai costumi che la caratterizzano. Ma chi è stato? Confessando dopo anni il misfatto, Anna Morisi si è scoperta come la malfattrice della vicenda, balia della famiglia Mortara. La ragazza manifesta quella che è stata la sua necessità di battezzare il bambino, sospettando una probabile malattia che gli avrebbe stroncato la vita. Secondo la tradizione cristiana cattolica, infatti, la cerimonia avviene nell’eventualità di morte precoce infantile, al fine di evitare il limbo e l’inferno oscuro. 

Malgrado ciò, i tentativi dei genitori di riportare il figlio a casa saranno inconclusivi, nonostante l’aiuto della comunità ebraica a Roma e dei governi esteri. Il caso di Edgardo Mortara non darà pace a nessuno, tutti impauriti di ciò che lo Stato Pontificio è in grado di compiere e temendo un usurpamento smisurato di potere. Edgardo, infatti, non avrà il suo lieto fine: diventando prete, si dimostra un uomo totalmente diverso da quel bambino di sei anni. Il suo spirito, ora, è completamente nelle mani dell’ideologia cattolica. 

L’immagine deturpata

La situazione, ad ogni modo, peggiora per Papa Pio IX quando la vicenda scala i giornali dei paesi esteri ed incentiva le ribellioni ed insurrezioni da parte dei sudditi dello Stato religioso. Alla Presa di Porta Pia, con le annessioni delle città al nuovo Regno d’Italia, la famiglia Mortara compie un ulteriore tentativo di riscatto, ma questa volta è lo stesso figlio a rifiutare. Il caso di Edgardo Mortara segna lo sviluppo e la fine del potere temporale del “Papa rapitore“, morto in un clima accusatorio di antisemitismo e privazione di diritti umani, esercitati dispoticamente dalla Chiesa cattolica.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia (la fotografia era stata esposta nel “Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea” di Milano, l’autore è sconosciuto)

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