La Sonatina di Rubén Darío | Recensione

La Sonatina di Rubén Darío | Recensione

La Sonatina di Rubén Darío è uno dei componimenti più famosi della principale raccolta di poemi del poeta nicaraguense, padre fondatore del Modernismo in Spagna e in America Latina

L’autore de la Sonatina, Rubén Darío (1867-1916) è stata una figura di spicco dell’America Latina, che ha svolto e ricoperto vari ruoli, infatti non è stato solo un poeta ed uno scrittore, ma anche un diplomatico ed un giornalista. Rubén Darío è uno dei primi autori a giocare con il modernismo, sia per quanto riguarda le forme, sia per quanto riguarda i contenuti. Il suo stile è il suo marchio distintivo, estremamente peculiare, rendendolo riconoscibile. Infatti, le sue poesie seguono un ritmo musicale, sono melodiche ed armoniose; il lessico è ricercato, ampolloso, barocco, elegante; la sintassi è complessa, arzigogolata; inoltre, è abbondante l’uso di figure retoriche, giochi di parole e molto altro ancora. 

La Sonatina di Rubén Darío, contenuta in Prosas profanas y otros poemas del 1896, rispecchia perfettamente i canoni stilistici e contenutistici dell’autore, padre fondatore del Modernismo; infatti, il poema, suggestivo ed impressionante, è di una bellezza unica e dirompente, grazie al rigore formale e alla complessità stilistica.

Il testo è composto da otto strofe da sei versi alessandrini (ovvero, un verso costituito da 14 posizioni metriche) e abbondano le figure retoriche: epiteto; anafora; allitterazione; metafora; sinestesia; iperbato. Tutte queste figure retoriche condensano i significati, li caricano, li intensificano e li enfatizzano, cercando di creano un contatto, di pathos, con il lettore, che così restano aggrappati fino alla fine del componimento, in attesa di conoscere il destino della voce narrante.

Il poema rappresenta la voce di una principessa chiusa nel proprio castello e tratta la brama di amore e di libertà; infatti, dalla sua cella d’oro sogna altri mondi, altri paesaggi, un altro contesto. La principessa non fa altro che sognare anche che un giovane uomo, un principe o un cavaliere, possa salvarla, possa liberarla dalla sua prigionia. Così, attraverso questo desiderio, Darío anche nella Sonatina introduce uno dei suoi tipici temi, quello dell’evasione da un mondo scontato, angosciante, privo di gioia e di felicità, oscuro, mediocre, distruttore di sogni.

L’immaginazione della principessa costruisce un mondo fantastico, è la caratteristica che rappresenta non solo un desiderio ardente, ma anche una vera e propria fuga più o meno temporanea, che almeno per un tempo più o meno ridotto la distrae dalla tristezza e dall’infelicità del castello. Questi mondi lontani che lei evoca sono in linea, talvolta, con il classico Romanticismo, infatti, la principessa fantastica su questi luoghi esotici, colorati, su tempi storici ormai lontani.

In definitiva, il viaggio di fuga della principessa, descritto da Rubén Darío, è un viaggio tra fiori e profumi di altri tempi, che indica un certo malessere nei confronti della brutalità dell’epoca contemporanea, troppo veloce e meccanica e indica anche il senso di inadeguatezza a vivere in una vita che non sembra aderire ai propri desideri più reconditi. 

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