Anime e muscoli: quando le serie giapponesi diventano ispirazione

Anime e muscoli: quando le serie giapponesi diventano ispirazione

Anime e muscoli: quando le serie giapponesi diventano ispirazione

La sottocultura delle animazioni giapponesi, così come per i manga su cui molto spesso viene realizzata una trasposizione animata, si è presentata fortemente rivoluzionaria, contribuendo a quello che potremmo definire fenomeno nipponico, per cui c’è stato un notevole e piacevole avvicinamento alla cultura del Sol Levante con un conseguente esotismo. Il gusto per la bellezza giapponese e i modelli spesso proposti sono divenuti matrice di interesse per chi si affaccia su un mondo ricco di stimoli e scenari ammirevoli. Ciò a cui si assiste molto spesso lo si vorrebbe, per quanto difficile, rendere proprio. Gli anime, con forti originalità e varietà nella progettazione dei personaggi, hanno trasmesso, anche inconsapevolmente, dei canoni di intenso gusto e ambizione che son giunti dritti nel cuore dei fan.

Oltre al profondo spessore morale ed etico, vien promossa una struttura fisica all’insegna di potenza e dirompente virilità. La cultura ginnica ha trovato terreno fertile, e cercheremo di osservare in che modo anime e muscoli hanno formato un sempre più evidente sinolo che congiunge le due parti.

Naturalmente, ciò non si estende al solo pubblico maschile: anche multipli esempi femminili sono presenti nelle opere rilasciate fino ad oggi.

Non si tratta di qualcosa che si rilega esclusivamente alla cultura anime, manga o videoludica, per la precisione, perché anche indagando il vastissimo mondo della fumettistica americana possiamo venire a conoscenza di una pletora di personaggi pronti a divenire impulso personale per puntare a fare di meglio o, semplicemente, raggiungere qualcosa a noi caro.

C’è chi ha deciso di integrare la disciplina sportiva con il mondo seriale giapponese: su Instagram si è da un po’ di tempo affermato un esperto nel settore del management dello sport, che ha saputo fondere alcune delle pose più emblematiche dei personaggi anime nei propri esercizi a corpo libero, proponendo al pubblico tecniche di allenamento ricche d’inventiva ed intrattenimento. Per cercarlo, basta digitare kunihirokojima_official sul suddetto social media.

Vediamo insieme in che altro modo le serie di animazione hanno contribuito ad avvicinare e rinforzare il legame fra anime e muscoli.

Cosplay

Con il termine cosplay (dalla fusione di costume più play) si intende la moda o forma d’arte dell’impersonificazione di un personaggio attraverso travestimenti.

È un fenomeno diffusosi in tutto il mondo ed aperto a tutti. Ognuno ha la possibilità di poter finalmente sentirsi come colui o colei che più si ammira o  si vorrebbe essere. Provare a mettersi nei panni altrui si rivela un’esperienza divertente e ricca di soddisfazioni. Si pensi a numerosi festival del fumetto che si realizzano intorno al globo, a cui prendono parte esperti che hanno reso il cosplay la propria carriera. Spesso in occasione dell’uscita di nuovi videogiochi ad opera di importanti case di produzione, quali la Square Enix, vengono ingaggiati cosplayer professionali che contribuiscono alla promozione dell’opera videoludica. Anche in Italia possiamo vantare di professionisti di fama internazionale, quali Leon Chiro e Taryn Cosplay, rispettivamente leonchiro e taryn_cosplay su Instagram.

Al di là della breve digressione, parlare del fenomeno cosplay è importante in quanto ulteriore spunto di riflessione in merito al topic in esame, ovvero anime e muscoli. Ma in che modo?

Abbiamo citato più volte il concetto di ammirazione. L’ammirazione difficilmente resta fine a sé stessa, soprattutto se si parla in termine di comfort character, ovvero un personaggio in cui ci si rivede e con cui si pensa di condividere un legame speciale. Scopo ultimo è somigliargli il più possibile, ed è qui che rientra il fattore muscolare o più generalmente fisico. Sono molti gli aspiranti cosplayer o esperti che fanno ciò che è nelle loro potenzialità per un aspetto fisico che si avvicini al loro target, e qui si rafforza l’idea che la cultura ginnica abbia ottenuto un ulteriore sviluppo grazie al supporto dell’universo animato.

C’è un capolavoro giapponese che sicuramente tutti conosceranno e che fino ad oggi vanta di alti posti in classica, confermando la sua posizione di uno dei bestseller sul mercato: dalla mano esperta di Toriyama Akira, anno 1984, debutta Dragon Ball.

Oltre al suo contenuto originale con una trama in continua espansione, Dragon Ball ha influenzato la cultura di massa. Soprattutto a partire dalla seconda parte, Dragon Ball Z, muscolosità ed elemento pump dei personaggi diventano cardinali e rivoluzionari.

Molteplici le produzioni che potremmo annoverare:

Dal 1979 in cui debuttò Kinnikuman キン肉マン (“Uomo muscolo”); il 1991 con Baki the Grappler, fino al recente Golden Kamuy (2014). Sono serie la cui trama non volge certamente sull’acquisizione di muscoli, però la rappresentazione dei personaggi con una struttura muscolare ben definita non poteva non saltare all’occhio.

VTubers

Per chiudere il cerchio riguardante anime e muscoli, vale la pena citare anche i VTubers, ovvero Virtual Youtubers.

Sono streamer che trasmettono live attraverso l’impiego di un avatar personalizzato, di solito in stile anime, a fine di intrattenere gli spettatori in diretta, a cui ideatori fanno da prestavoce, doppiandoli. Questo fenomeno nasce in Giappone e spopola grazie alla VTuber Kizuna AI. Il suo avatar era riccamente in 3D e più che di streammare si trattava di clips, ma c’è chi ha pensato di adoperare invece modelli in 2D, come nel caso del gruppo Nijisanji, che hanno inoltre realizzato veri e propri programmi di streaming, prendendo le distanze dall’idea originale della prima.

I VTuber sono frutto dell’originalità di persone reali, ed è facile imboccare in avatar dalle sembianze seducenti volte a soddisfare ulteriormente il pubblico di fruitori. È dunque un altro modo per dar sfogo ai propri desideri e presentare sé stessi come si vorrebbe.

Il desiderio di muscoli non è da pensare, naturalmente, come soltanto rivolto alla propria persona. Può essere una fantasia che si vorrebbe tanto rivedere su qualcun altro.

Molti fanartists realizzano tavole in cui il personaggio presentato abbandona il suo aspetto canonico e lo si rappresenta secondo i propri gusti. Ad esempio riccamente muscolosi, con tratti fortemente marcati, di frequente inclini allo stile bara.

È pertinente parlare, in aggiunta, di muscle kink o fetish.

Fonte immagine in evidenza: immagine personale – screenshot dal trailer ufficiale di Jujutsu Kaisen

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