John Wick, il successo della saga con protagonista Keanu Reeves

John Wick

John Wick è la saga di film d’azione di maggior successo degli ultimi anni, la quale ha saputo imporsi grazie ad alcune peculiarità

Tra i diversi personaggi interpretati dall’attore canadese Keanu Reeves abbiamo quello del sicario John Wick. Il film d’azione a basso budget distribuito nelle sale cinematografiche da Lionsgate nell’ottobre del 2014 (gennaio 2015 in Italia), si è trasformato in una saga di successo che include ben tre seguiti (John Wick – Capitolo 2, John Wick – Parabellum e John Wick 4), un quinto capitolo in fase di scrittura, una miniserie televisiva disponibile in Italia su Prime Video (The Continental: Dal mondo di John Wick) e uno spin-off al femminile con Ana de Armas previsto il prossimo anno (Ballerina).                                               

Eppure, cosa rende i film di John Wick diversi da altri prodotti cinematografici d’azione degli ultimi anni?

Il cinema d’azione dall’epoca d’oro ai giorni nostri, quali sono le differenze tra il passato e il presente? 

Il cinema d’azione hollywoodiano ha conosciuto  la sua età dell’oro negli anni Ottanta e Novanta, grazie a divi come Sylvester Stallone, Mel Gibson, Bruce Willis, Donald Glover, Steven Seagal, Wesley Snipes, Chuck Norris e altri attori provenienti dall’Europa (come il caso del belga Jean-Claude Van Damme, lo svedese Dolph Lundgren o l’austriaco Arnold Schwarzenegger), oppure dall’Estremo Oriente (i cinesi Jackie Chan e Jet Li). Oggigiorno, anche con film come John Wick, la situazione risulta diversa.

La tetralogia dei Mercenari, ideata da Sylvester Stallone, prova a omaggiare queste vecchie pellicole riproponendo gli eroi di quegli anni, assieme al britannico Jason Statham; invece, la saga di Fast and Furious combina le corse d’automobili con incredibili (ed esagerate) scene d’azione allontanandosi dalle atmosfere poliziesche alla Donnie Brasco del primo capitolo. Liam Neeson, invece, continua a riproporci  la sua figura di uomo rude e severo che torna a combattere per salvare i suoi cari, così come Denzel Washington ha interpretato ben tre volto il ruolo di un ex-agente FBI che decide di reinventarsi come giustiziere nella trilogia The Equalizer. Rispetto a queste pellicole hollywoodiane citate, il percorso di John Wick è diverso.

La saga di John Wick è l’erede delle idee cinematografiche di Bruce Lee?

In primis, quello che caratterizza la saga di John Wick è la volontà di rendere più accurati i combattimenti. Il regista artefice di questo successo è Chad Stahelski, un ex-controfigura che ha scelto di mettersi dietro la cinepresa e non sul set. Grazie al suo bagaglio di esperienze delle funeste riprese del film Il Corvo e alla sua conoscenza delle arti marziali, Stahelski decise che i combattimenti dovevano essere il perno della sua opera.

Secondo Andrea Bedeschi, critico cinematografico sul blog di Badtaste, John Wick recupera un modo di fare cinema pensato da Bruce Lee: gli attori protagonisti devono conoscere una disciplina marziale e realizzare tutte le scene di combattimento senza avvalersi di controfigure. Anziché assumere nomi di punta di Hollywood che garantiscono un maggior successo commerciale, in questo caso è preferibile assumere attori e attrici ben disposti ad allenarsi nelle arti marziali e avvalersi di una notevole quantità di stuntman con ottime doti recitative (come dimostra la presenza di Scott Adkins nell’ultimo capitolo). Keanu Reeves e le arti marziali asiatiche sono un connubio che il cinema ha conosciuto ai tempi di Matrix. Questa saga combina influenze diverse: le pellicole di giustizieri degli anni Settanta, i film di Sergio Leone e le produzioni sino-coreane. 

Da notare che Stahelski è riuscito a creare un vero e proprio mondo immaginario, dove il nostro protagonista agisce assieme a diversi killer. Il mondo di John Wick è dominato dalla Grande Tavola, una misteriosa e antica associazione segreta tra famiglie criminali, e da diversi alberghi (i quali condividono lo stesso nome, ossia The Continental) sparsi per tutto il mondo, che offrono alloggio a tutti questi sicari. Si tratta di una sorta di mondo segreto e occultato ai nostri occhi, nel quale non c’è spazio per la polizia. Infatti, le forze dell’ordine sono assenti in tutti e quattro i capitoli della saga.

Eppure, il modello John Wick non convince tutti.

Un modello di azione che non può piacere a tutti, le critiche di Oliver Stone e di Sylvester Stallone

In occasione dell’uscita del quarto capitolo di John Wick a marzo, il regista Oliver Stone ha criticato la pellicola con protagonista l’ex-interprete di Neo. Come riportato dal quotidiano FanPage, il regista autore di cult del cinema come Platoon, Nato il quattro luglio e JFK- Un caso ancora aperto, nonché sceneggiatore di Scarface di Brian De Palma, ha descritto il film d’azione in questione con le seguenti parole, facendo riferimento anche ai film del Marvel Cinematic Universe e alla saga di Fast and Furious:

«Ho visto John Wick 4 sull’aereo. Penso che il film sia disgustoso oltre ogni immaginazione. Disgustoso. Non so cosa stiano pensando le persone. Keanu Reeves uccide una cosa come tre, quattrocento persone in quel fottuto film. E in qualità di veterano del combattimento, devo dirtelo, nessuno di loro è credibile. Mi rendo conto che è un film, ma è diventato un videogioco più che un film. Ha perso il contatto con la realtà. Al pubblico forse piace il videogioco. Ma io mi annoio.»

Anche Stallone, come riportato da Sky Tg24, ha commentato in maniera negativa i recenti film appartenenti a questo, sottolineando l’eccessivo budget di realizzazione e “un onnipresente CGI” che rende tutto finto, riferendosi indirettamente anche a John Wick stesso:

«C’è un motivo per cui ritengo Rambo il primo film d’azione. Mi sono affidato alla recitazione del corpo per raccontare la storia. Il personaggio non parla praticamente mai, ma sai quello che accade grazie agli altri personaggi. Sono assimilabili ai narratori delle tragedie greche classiche. Il protagonista non si ferma mai ed è questo elemento che contribuisce alla definizione di film d’azione. Non c’è computer grafica. E il pubblico capisce che è qualcosa di davvero speciale.»

John Wick, una saga che ci ha permesso di conoscere i nuovi nomi di registi e sceneggiatori di film d’azione 

Ad oggi, nonostante diverse critiche, quella di John Wick può ritenersi una delle poche saghe nate di recente che è riuscita a conquistare una grande fetta di pubblico. Un vero e proprio successo per la Lionsgate, assieme a quella young-adult e distopica di Hunger Games. Il primo John Wick contribuì alla fama dei suoi creatori.

Stahelski si sta occupando anche di un remake del cult d’azione e fantasy Highlander- L’ultimo immortale, il famoso film degli anni Ottanta reso immortale dalla presenza di Sean Connery e dalla colonna sonora della rock-band dei Queen, e dell’adattamento cinematografico del videogioco Ghost of Tsushima della Sucker Punch.

Invece, David Leitch, colui che aiutò il collega a “far nascere” John Wick, ha realizzato il film d’azione e di spionaggio Atomica Bionda (2017), il cinefumetto Deadpool 2 (2018, sequel di Deadpool) e la commedia d’azione Bullet Train (2022) con Brad Pitt. La sua prossima opera è prevista il prossimo marzo, si tratta del film The Fall Guy con Ryan Gosling nei panni di uno stuntman e di Emily Blunt in quelli di una regista ed ex-moglie del protagonista.

Lo sceneggiatore del primo capitolo di John Wick Derek Kolstand si è occupato  del sceneggiatura di Io sono nessuno (Mr Nobody), un film d’azione con Bob Odenkirk (noto per Saul Goodman in Breaking Bad e Better Call Saul) nei panni di un agente della CIA che aveva abbandonato il suo lavoro. Inoltre, ha lavorato anche alla produzione del film d’azione e fantasy The Princess, diretto da Le-Van Kiet con Joey King nei panni della protagonista, il quale racconta  la vicenda una principessa rinchiusa in una torre che decide di ribellarsi al principe usurpatore del regno. 

Fonte immagine di copertina per l’articolo su John Wick: si ringrazia Wikipedia Italia per la foto (https://it.wikipedia.org/wiki/John_Wick_4#/media/File:John_Wick_4.jpg)

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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