Orphan è il titolo di un film horror del 2009, diretto da Jaume Collet-Serra e terzo lungometraggio del regista.
Orphan: la trama
Orphan racconta la storia di una giovane coppia, composta da Kate e John, con due figli e diversi fantasmi del passato che li perseguitano (alcolismo, adulterio e una figlia morta prematuramente) che decide di adottare una bambina di nove anni di origine russa, in un orfanotrofio. La ragazza in questione risponde al nome di Esther e, dietro il suo aspetto tranquillo, le sue maniere decisamente raffinate, la sua loquacità e la sua spiccata intelligenza, si nasconde una terribile minaccia per tutta la famiglia. Infatti, non appena la ragazzina viene accolta nella sua nuova casa, una serie di eventi allarmanti iniziano a verificarsi, portando Kate a pensare che «qualcosa non va con Esther», e che quella ragazza dall’aspetto apparentemente angelico non è, in realtà, ciò che vuol far credere di essere. Preoccupata per la sicurezza della sua famiglia, Kate cerca di far sì che John e gli altri siano in grado di non farsi ingannare dal dolce viso della bambina. Ma nessuno le dà ascolto, finché non è troppo tardi… per tutti.
Recensione del film (con spoiler)
Basato su una storia reale, Orphan è diventato, col passare del tempo, un cult dal marchio Dark Castle che, in passato, ha rappresentato una delle compagnie di produzione del panorama horror americano più notevoli. Caratterizzato da una serie di apparizioni improvvise e jumpscares, che donano al film un ritmo incalzante, Orphan presenta una trama che, se da un lato si avvale di elementi cinematografici già conosciuti e utilizzati, dall’altro si aggrappa ad una storia vera, quella della criminale Barbora Skrlova, capace di lasciare gli spettatori a bocca aperta per l’incredulità. Infatti, Jaume Collet-Serra, non ha voluto offrire un’altra pellicola destinata a riempire le sale cinematografiche in una settimana per poi essere dimenticata il prima possibile; al contrario, il regista è riuscito a dare ai personaggi la giusta importanza, mantenendo il «mostro» nell’ombra per la maggior parte della durata del film, come se fosse in agguato, pronto ad uscire fuori da un momento all’altro. Per questo motivo, l’obiettivo è quello di far mettere lo spettatore nei panni di Esther, prima di conoscerla per quella che è davvero, invece di mostrarla, fin da subito, come un’orribile minaccia. L’interpretazione di Isabelle Fuhrman (che aveva solo dieci anni durante le riprese del film) nei panni di Esther è memorabile; le sue note capacità attoriali hanno avuto modo, successivamente, di riconfermarsi nel ruolo dello stesso personaggio, Esther, presente nel prequel Orphan: First Kill, un film del 2022, diretto da William Brent Bell.
Fonte dell’immagine in evidenza: Wikimedia.