The Haunting Of Bly Manor (serie TV) | Recensione

The Haunting Of Bly Manor (serie TV) Recensione

The Haunting Of Bly Manor è una serie televisiva antologica statunitense di genere paranormale creata da Mike Flanagan. Ogni stagione è ispirata a un differente romanzo o racconto dell’orrore. 

The Haunting Of Bly Manor non è un sequel, ma una stagione totalmente indipendente, ed è importante partire da quest’informazione. Si tratta di una specie di secondo volume di un progetto molto ambizioso che si propone di adattare, per ogni stagione, un nuovo classico della letteratura horror. La storia questa volta è ispirata ad un’altra celebre novella gotica, Il giro di vite, di Henry James. In questa serie troveremo qualcosa di molto differente da Hill House, serie diretta sempre da Mike Flanagan uscita precedentemente a The Haunting Of Bly Manor.

Trama di The Hounting Of Bly Manor

Siamo nell’Inghilterra degli anni ’80, una giovane istruttrice di nome Dani viene assunta da un ricco avvocato per occuparsi dei suoi nipoti, rimasti orfani dopo un terribile incidente, che vivono in una grande dimora di campagna. Ovviamente a Bly non ci sono solo Miles e Flora o il resto della servitù, il cuoco Owen, la giardiniera Jamie e la signora Grose, ma anche molte presenze inquietanti che Dani finirà per incontrare molto frequentemente e a sue spese.

Questa serie riesce ad avvolgere lo spettatore in una spirale fatta non solo di tensione ma anche di confusione, privilegiando al terrore proprio una sensazione di spaesamento che cattura il pubblico sin dai primi episodi della serie. Ci troviamo di fronte ad una narrazione più frammentata, perché se in Hill House Flanagan aveva posto l’attenzione sui colpi di scena davvero spaventosi e d’impatto, in The Haunting Of Bly Manor si sofferma di più su un costante avvicendarsi di ricordi, emozioni e sensazioni. 

Con Bly Manor si passa dall’horror ad un dramma psicologico sull’elaborazione di un lutto. In questa serie troviamo la narrazione di amori eccitanti e difficili, contrastati da un destino avverso, i cui terrificanti segreti sono rimasti avvolti nel mistero per troppo tempo. Potremmo dire che The Haunting Of Bly Manor è una sofferente metafora dei ricordi e degli amori che svaniscono. Di questo passo la serie prende una direzione molto interessante, soprattutto perché dopo l’enorme successo di Hill House era molto difficile per Mike Flanagan ripetersi. Difatti, con questa non eguaglia l’impattante horror della serie tv che l’ha preceduta, ma riesce comunque a produrre un ottimo lavoro grazie anche a degli attori fantastici. Da questo punto divista va un enorme plauso a tutti i membri del cast che erano già presenti in Hill House e che in questa nuova serie si sono rimessi in gioco con personaggi molto differenti: è il caso di Victoria Pedretti, la protagonista Dani, e Oliver Jackson-Cohen, l’inquietante Peter Quint, in primis, ma anche Henry Thomas, lo zio ricco, e Kate Siegel. Di grande livello anche le new entry, su tutti i due bambini Benjamin Evan Ainsworth e Amelie Bea Smith, entrambi capaci di essere tanto dolci e amorevoli quanto inquietanti, come del resto tutta la serie.

In conclusione potremmo dire che The Haunting Of Bly Manor è stata una bella scoperta, soprattutto per chi aveva delle grandi aspettative nei confronti di Mike Flanagan dopo il grande successo di Hill House. La trama è molto intrigante, le varie storie raccontate hanno tutte la giusta attenzione e la sceneggiatura da molti spunti, in una serie che parla soprattutto di fantasmi, i quali infatti diventano quasi i veri protagonisti della storia.

Fonte immagine in evidenza: Netflix

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