The Mask: il film più iconico di Jim Carrey

The Mask il film più iconico di Jim Carrey

Jim Carrey è uno dei più grandi attori di sempre del cinema contemporaneo, l’uomo che ha dato vita ai personaggi più stravaganti del cinema hollywoodiano. Bisogna ricordare però che Jim prima di diventare il grande attore che è, ha iniziato la sua carriera come imitatore e cabarettista, e sin dalla giovane età si notava la sua grandissima predilezione per il mondo della comicità. All’età di sedici anni lasciò la scuola per dedicarsi alla carriera di comico nei club imitando celebrità come Michael Landon e James Stewart, fin quando a diciassette anni si trasferì a Los Angeles, dove lavorò nel The Comedy Act, notato dal comico Rodney Dangerfield. Con il passare del tempo Jim continua ad interpretare i suoi personaggi negli sketch comici, e il suo modo di fare davanti alle telecamere non passò inosservato ad Hollywood. Inizia così ad interpretare piccole parti in molti film, tra i quali un film di Francis Ford Coppola, Peggy Sue si è sposata, Scommessa con la morte di Clint Eastwood e Introducing… Janet che fu il suo debutto cinematografico. A partire dal 1994 parte la sua ascesa nel mondo del cinema, con Ace Ventura – L’acchiappanaimali, dopo il quale si sono susseguiti tantissimi altri film attraverso i quali Jim Carrey si è fatto conoscere in tutto il mondo grazie alla sua grande capacità di intrattenere il pubblico con la sua stravagante comicità fuori dagli schemi. Tra i film più iconici di sempre dell’attore canadese bisogna ricordare assolutamente, The Mask – Da zero a mito, Scemo & più scemo Bugiardo bugiardoLa grandezza di questo attore è stata ancora più visibile però nei film in cui non vi era bisogno di recitasse nelle sue solite vesti comiche, film che sono diventati due capisaldi della sua storia cinematografica grazie a delle interpretazioni meravigliose: The Truman Show, e Eternal Sunshine of the Spotless Mind.

Impresa ardua scegliere uno tra questi incredibili film che possa riassumere il genio di questo attore incredibile, ma probabilmente la pellicola che rappresenta al meglio la follia cinematografica di Jim Carrey è stata The Mask – Da zero a mito, anche se meritano una menzione speciale The Truman Show ed Eternal sunshine of the spotless mind. Sembrerà strana la citazione a questi ultimi due film tra tutti, perché magari non inquadrano in pieno il background comico dell’attore canadese, ma in realtà è in questi due film che si nota una parte dell’uomo Jim Carrey da sempre nascosta dalla sua enorme simpatia, la sua bellissima parte malinconica, che in questi film esce totalmente e suggella una carriera strepitosa.

The Mask – Da zero a mito

In The Mask – Da zero a mito, Jim Carrey interpreta Stanley Ipkiss, un impiegato di una banca di Edge City. Stanley è vessato dalla padrona di casa e dal suo capoufficio, e trova assurdo il fatto che una bellissima donna, Tina Carlyle (Cameron Diaz), voglia parlare con lui anziché con il suo collega più affascinante Charlie Schumaker, per aprire un conto in banca. In realtà la donna sta solo filmando l’interno della banca per favorire la rapina del suo fidanzato gangster Dorian Tyrell (Peter Greene), che ha bisogno di soldi per conquistare il trono del suo boss, Nico. Ci addentriamo così nel film, e durante una serata, Stanley viene allontanato dal Coco Bongo Club e, rimasto bloccato su un ponte a causa della rottura della sua macchina, trova nel fiume una maschera antica. Una volta tornato a casa Stanely indossa la maschera e qui abbiamo la celebre trasformazione di Jim Carrey in The Mask, un bizzarro personaggio dalla faccia verde dotato di invulnerabilità fisica, numerosi poteri ed un’instabile sanità mentale. A questo punto Stanley atterrisce la padrona di casa, rapina la banca prima dei gangster, e una volta rapinata la banca balla con Tina al Coco Bongo e ridicolizza i gangster. I poteri della maschera sono incredibili e solo dopo si scoprirà che contiene l’anima del malvagio dio norreno Loki, che permette a chi la indossa di diventare ciò che vuole e nel caso di Stanley, un supereroe dotato di una grande ironia e poteri incredibili. Stanley verrà arrestato e solo grazie al suo cagnolino Milo riuscirà ad evadere dal carcere, ma Dorian si è impossessato della maschera, e con della dinamite vuole liberarsi di Tina e di Nico. Riesce ad uccidere Nico, ma Tina si salva grazie all’intervento, durante la colluttazione tra Stanley e Dorian, del prode Milo, il quale riesce a recuperare la maschera e permettere a Stanley di indossarla giusto in tempo per ingoiare la dinamite e mitigare l’esplosione. Dopodiché Dorian muore risucchiato dallo scarico della piscina e tutti i suoi soci vengono arrestati, con il sindaco che chiede di lasciar andare l’eroico Ipkiss. Alla fine del film ormai certo dell’affetto di Tina, Stanley getta nel fiume la maschera, che l’amico Charlie tenta di recuperare, ma viene preceduto la cagnolino Milo. 

The Mask ha fatto la storia del cinema comico contemporaneo, ogni volta che si pensa ad una maschera verde, il personaggio che torna in mente è sempre quello interpretato da Jim Carrey. Si sta parlando ovviamente di un film leggero e di disimpegno, difatti l’iconicità non è legata alla storia della pellicola in sé, ma al modo super stravagante di interpretare questo personaggio da parte di Jim Carrey, e soprattutto all’oggetto che è il fulcro del film, cioè la maschera che, grazie a tutti i poteri surreali che conferisce a chi la indossa, contribuisce alla creazione di un personaggio che è rimasto nella storia. Questo film è una sorta di viaggio in un mondo di fantascienza, in cui il protagonista, che all’inizio della pellicola era un uomo  poco considerato e sottovalutato da tutti, alla fine riesce a trovare non solo l’affetto di una donna, ma si prende anche una piccola rivincita su chi lo aveva sempre trattato con superiorità. 

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

A proposito di Francesco Sorrentino

Vedi tutti gli articoli di Francesco Sorrentino

One Comment on “The Mask: il film più iconico di Jim Carrey”

Commenta