Unfriended (Film, 2014) | Recensione

Unfriended (Film, 2014) | Recensione

Unfriended è un film horror del 2014 diretto da Levan Gabriadze: attore e regista georgiano-russo. Il film è stato comprato dalla Universal Pictures e dalla Blumhouse Productions di Jason Blum, casa di produzione di vari successi, tra cui: Paranormal Activity, Insidious, Sinister, Ouija, La notte del giudizio e molti altri. Unfriended, girato in forma di mockumentary, è una variazione del sottogenere horror found footage, in quanto non è ripreso da una telecamera manuale, ma ciò che lo spettatore vede è ambientato completamente nello schermo di un MacBook Air. Nel film Blaire è interpretata dall’attrice Shelley Catherine Hennig, nota per il ruolo di Tate/Hale in Teen Wolf, Mitch è interpretato da Moses Jacob Storm, Jess da Renee Olstead, che ha intrapreso anche una carriera musicale con cinque album in studio di stile jazz, e Adam è interpretato dall’attore Will Peltz, che ha partecipato ad un episodio della serie TV Euphoria.

Trama di Unfriended

Unfriended narra la tragica storia di un gruppo di amici, composto dai ragazzi Blaire, Mitch, Jess, Adam, Ken e Val, che fa una videochiamata su Skype il 12 aprile del 2014, il giorno del primo anniversario del suicidio della loro amica Laura Barns, vittima di cyberbullismo. Durante la chiamata, avviene qualcosa di strano: un utente misterioso e sconosciuto entra nella chat, ma sembra essere proprio Laura stessa. L’account inizia a mandare messaggi molto inquietanti, cercando di scoprire chi sia il colpevole della pubblicazione del video a causa del quale è stata bullizzata, dato che tra quei ragazzi è presente il colpevole. Il gruppo si spaventa molto quando capisce che l’utente cerca vendetta, e tentano di eliminarlo dalla chat, ma senza riuscirci. Quella che sembra essere Laura costringe il gruppo di amici a giocare al gioco “Non ho mai”, obbligandoli a rivelare i loro segreti più oscuri. Inoltre, l’account inizia a caricare una serie di foto imbarazzanti sui loro profili Facebook, causando litigi tra gli amici. Ad un certo punto di Unfriended, Val appare su Skype in stato catatonico, seduta e con gli occhi sbarrati a fissare la videocamera, e accanto una bottiglia aperta di candeggina. La sua morte viene etichettata come suicidio. Il film prosegue con i membri del gruppo che devono fare i conti con questa spaventosa presenza soprannaturale, cercando di sopravvivere.

Recensione del film

Unfriended ha una grande particolarità: anziché mostrare gli eventi passati tramite delle scene che li mostrino visivamente, racconta la storia interamente attraverso lo schermo di un McBook Air, utilizzando diverse forme di comunicazione digitale, ottenendo come risultato un’esperienza immersiva e inquietante. Grazie al modo in cui è girato questo film, lo spettatore ha la sensazione di prendere parte alla videochiamata, come se partecipasse davvero alla storia. La pellicola si concentra su un tema molto importante per il regista Leo Gabriadze: il cyberbullismo e gli effetti a cui può portare, un problema molto attuale, e lo fonde con l’elemento horror. Inoltre, questo film risulta molto interessante anche per l’utilizzo dei social: presentando questa storia tramite i social network, Unfriended mostra il lato oscuro di questi ultimi e tutti i pericoli che si possono incontrare. Nonostante si utilizzi una sola inquadratura fissa sul computer della protagonista, la dinamicità non manca; questa è garantita dall’utilizzo dei social, dalla tensione delle scene e dall’interpretazione degli attori.

 

Fonte immagine dell’articolo: rottentomatoes.com

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