Whiplash e il potere della musica

Whiplash e il potere della musica

Che cosa vuol dire Whiplash?

È interessante definire questo titolo, poiché l’espressione “Whiplash” ha molti significati diversi in vari ambiti. In primo luogo, Whiplash è una parola inglese che significa ”colpo di frusta”. In campo medico ci si riferisce ad un tipo di lesione spinale causata da un movimento improvviso del collo, ad esempio in un incidente stradale. Tuttavia, il termine ‘’colpo di frusta’’ può essere usato anche in senso figurato per descrivere una situazione o un evento che ha un effetto simile a quello di un colpo di frusta, come un cambiamento improvviso e violento o una situazione stressante e caotica. Ancora, in musica, Whiplash può anche riferirsi ad una canzone o ad un album, ma in generale ci si riferisce principalmente alla canzone Whiplash dei Metallica, contenuta nell’album di debutto “Kill ‘Em All” del 1983.
È una delle canzoni più famose dei Metallica e il testo parla della passione per la musica e della determinazione a perseguire i propri sogni nonostante gli ostacoli. Sempre in ambito musicale, Whiplash è anche il titolo di un album del 1996 del gruppo jazz fusion americano Chick Corea e della sua band, la Elektra Band. L’album presenta composizioni altamente ritmiche con un’enfasi sui cambi di tempo e sull’improvvisazione. Anche in questo caso, il titolo si riferisce alla sensazione di essere “schiacciati” dalla potenza della musica, come se fosse un colpo di frusta.
Riassumendo, non è quindi un caso che il regista Chazelle abbia deciso per il suo film di utilizzare come titolo proprio questa espressione, in quanto si riferisce alle difficoltà e alle prove che il protagonista dovrà affrontare per diventare un grande musicista.

Damien Chazelle e l’amore per la musica

Damien Chazelle è un regista e sceneggiatore americano, noto soprattutto per il suo stretto rapporto con la musica, che spesso costituisce una parte importante e poetica dei suoi film. Chazelle è infatti un musicista fin dall’infanzia, suona il pianoforte e la batteria; questo si riflette nella sua sensibilità musicale e nella scelta accurata delle colonne sonore dei suoi film. Con film come Whiplash (2014), Chazelle ha ottenuto un grande successo, vincendo tre premi Oscar. Il film si è distinto per le intense e viscerali scene di batteria, che hanno messo in luce la passione e la determinazione del suo protagonista.
Il film successivo di Chazelle, “La La Land” del 2016, ha continuato ad esplorare il rapporto tra musica e vita, raccontando la storia di una giovane attrice e di un pianista jazz che cercano di realizzare i loro sogni a Los Angeles. Anche questo film è stato vincitore di ben sei premi Oscar, tra cui miglior colonna sonora originale e miglior canzone originale per la canzone “City of Stars”. Nel 2018, Chazelle infine ha diretto “First Man – Il primo uomo”, un film sulla vita e la missione di Neil Armstrong per diventare il primo uomo sulla luna. Anche in questo caso, la musica è stata un elemento importante della narrazione, con una colonna sonora originale di Justin Hurwitz che cattura la grandezza e l’intensità del viaggio nello spazio.

Whiplash, il potere della musica

Whiplash racconta la storia di Andrew Neiman (interpretato da Miles Teller), un giovane batterista che si iscrive al Conservatorio Shaffer con l’obiettivo di diventare il miglior batterista jazz del mondo. Il film si concentra sul rapporto di Andrew con il suo spietato insegnante di batteria Terence Fletcher (interpretato da J.K. Simmons).
La dualità dei due personaggi è espressa in modo molto complesso e sottile: inizialmente, Andrew considera Fletcher come un mentore e cerca di imparare il più possibile da lui. Tuttavia, con il procedere del film, il loro rapporto diventa sempre più teso e complicato e Andrew si rende conto che Fletcher non è quello che sembra. Da un lato, Fletcher emerge quindi come un mentore severo e autorevole che spinge Andrew ai suoi limiti e mette in discussione le sue capacità e la sua preparazione ma dall’altro lato, egli appare come un manipolatore, usa la paura e l’umiliazione per controllare i suoi studenti, spingendosi spesso oltre i limiti della decenza.

Il personaggio di Fletcher rappresenta il rovescio della medaglia, mostrando come la musica possa essere usata come strumento di potere e controllo: egli usa insulti, umiliazioni e manipolazioni psicologiche per demotivare i suoi studenti, creando un ambiente altamente competitivo e stressante, che spesso porta alla depressione e all’ansia. Anche se Fletcher sembra avere una grande passione per la musica ed il jazz, il suo comportamento crudele e manipolativo mostra una mancanza di rispetto per gli altri e una grande insicurezza personale; Fletcher sembra quindi soffrire di un disturbo narcisistico della personalità, alla costante ricerca di controllo e approvazione da parte degli altri.
La ragazza di Andrew (personaggio secondario), Nicole, è in netto contrasto con il personaggio di Fletcher; questa è una studentessa di teatro che cerca di mantenere un equilibrio tra lavoro e vita sociale, mostrando una grande empatia e comprensione nei confronti del suo ragazzo Andrew.
I genitori di Andrew sono un altro esempio di personaggi secondari che contribuiscono a infittire la trama: la madre appare preoccupata e protettiva, spingendo Andrew a cercare l’indipendenza e la libertà per perseguire le sue passioni. Il padre di Andrew, invece, è un ex scrittore che ha rinunciato ai suoi sogni per diventare insegnante, illustrando la necessità di bilanciare passione e responsabilità.

Oltre al rapporto duale tra i due personaggi principali, il film esplora anche il potere della musica e il modo in cui questa influenza le nostre vite, evidenziando come la passione per la musica possa portare alla determinazione e alla perseveranza per superare qualsiasi ostacolo.
Andrew è infatti disposto a lavorare duramente per raggiungere i suoi obiettivi, anche se ciò significa sacrificare il sonno, le relazioni e la propria salute. Il rapporto del potere della musica va chiaramente a pari passo con la messa in evidenza e l’importanza delle performance dal vivo: Andrew cerca costantemente di migliorarsi attraverso le performance dal vivo e l’interazione con altri musicisti, dimostrando che il feedback è essenziale per lo sviluppo artistico e personale. L’esibizione dal vivo è chiaramente anche un momento di grande euforia e cambiamento emotivo, che dimostra come la musica possa unire le persone e trasmettere emozioni a livello universale.

La musica come strumento del piacere: Jaques Lacan

Jacques Lacan, uno dei principali psicoanalisti e filosofi del XX secolo, sebbene non venga citato direttamente in Whiplash, sembra presentare molte questioni che riguardano la sua psicologia. In particolare, la relazione tra Andrew e Fletcher può essere vista come un esempio di ciò che Lacan definiva il “grande altro”. Secondo Lacan, il “grande altro” è un simbolo dell’autorità, dell’ordine e della legge, e ha il potere di dettare ciò che è o non è accettabile nella società; nel caso di Whiplash, Fletcher simboleggia questo “grande altro” per Andrew, che cerca di ottenere la sua approvazione e il suo riconoscimento attraverso una pratica estrema ed il sacrificio di sé stesso. Ancora, il personaggio di Andrew presenta anche caratteristiche che ricordano la teoria di Lacan sullo “stadio dell’immagine speculare”.
Secondo questa teoria, i bambini si identificano con il loro riflesso nello specchio e creano una sorta di immagine ideale, che diventa man mano un punto di riferimento per la costruzione dell’identità propria. Nel caso di Andrew, l’ossessione per la perfezione musicale sembra derivare dalla costruzione di una “immagine ideale” di sé come musicista perfetto.
Infine, i temi del desiderio e della castrazione, centrali nella teoria di Lacan, possono essere confermati nel personaggio di Andrew in quanto la sua ossessione per la musica sembra derivare da un desiderio inestinguibile di eccellenza e perfezione, che lo spinge a sacrificare tutto per questo fine.

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Fonte immagine in evidenza: tratta dal film di Damien Chazelle ‘’Whiplash’’ (2014) Wikipedia

A proposito di Martina Barone

Laureata in Lingue e Culture Comparate presso l'Università degli Studi di Napoli L'Orientale. Appassionata di cultura giapponese, letteratura, arte, teatro e cinematografia.

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