Gatti neri: perché si dice che portino sfortuna?

gatti neri

I gatti neri sono tra i felini più eleganti e maestosi, ma sono ancora in molti oggigiorno che non riescono a godere della loro compagnia. Infatti, sin dal Medioevo sono stati oggetto di superstizioni fasulle che ancora oggi scoraggiano molti dall’adottarli. 

Caratteristiche dei gatti neri 

Un gatto per essere considerato di razza nera deve avere un manto del tutto privo di macchie di altri colori. I loro occhi sono di solito di un color giallo ambrato, colore dovuto all’alta concentrazione di melanina, ed hanno una vista molto acuta e sviluppata, soprattutto di notte. Differentemente da quello che si pensa, amano essere circondati dai propri umani preferiti, sono estremamente propensi a socializzare ma, al tempo stesso, amano profondamente la loro indipendenza e libertà, non è raro quindi vederli scorrazzare in solitudine. 

Gatti neri e superstizione: da dove si origina? 

Purtroppo la superstizione legata ai gatti neri non è cosa recente; risale, infatti, al Medioevo quando, a causa del loro colore, i felini di colore nero erano soliti essere bruciati sotto ordine del clero. Quest’usanza trovava attuazione soprattutto durante il giorno dedicato a San Giovanni Battista, il 24 giugno. Successivamente, nel corso del Seicento quando la caccia alle streghe raggiunse il suo culmine, i gatti neri vennero affiancati alla stregoneria e al demonio e, proprio per questo, uccisi. Si assisté ad un vero e proprio sterminio che portò alla progressiva scomparsa dei gatti neri dal territorio europeo che li rende, ancora oggi, sono esemplari abbastanza rari. 

Sono ancora molti i Paesi in cui i gatti neri hanno, generalmente, un’accezione negativa. In Italia, come è ben risaputo, vedere un felino nero che attraversa la strada si dice che porti sfortuna, tradizione diffusa anche in Germania. Qui, però, vedere un gatto nero che attraversa la strada non è buon segno solo se il felino attraversa da destra verso sinistra, viceversa è segno di buon auspicio. Questa credenza nasce dal fatto che, anticamente, i cavalli che circolavano per le strade molto spesso venivano spaventati dal tipico colore giallo degli occhi dei gatti neri. Imbizzarrendosi potevano provocare anche incidenti mortali.  Ancora, in Europa meridionale si ha la convinzione che i gatti neri fiutino morte e fantasmi e qualora un gatto nero si arrampicasse sul letto di una persona malata, si pensa che questa sia prossima alla morte

Tuttavia, non tutte le leggende legano indissolubilmente i gatti neri a presagi funesti, come dimostra la Leggenda della Befana. Si dice che nella notte dell’Epifania, un gatto tigrato stesse accompagnando la Befana sulla sua scopa. Sporgendosi troppo da quest’ultima, però, cadde in un caminetto della casa di una famiglia, divenendo nero. La Befana non lo recuperò, ma lo lasciò come regalo alla famiglia portando alla presenza sulla terra anche di gatti dal manto nero.  Sono anche molte le culture che apprezzano i gatti neri, come quella anglosassone, che li ritiene essere dei doni della fortuna, tant’è che le navi inglesi ne avevano sempre uno che scorrazzava a bordo e che le liberava dai piccoli topolini da stiva. In Scozia, similmente, i gatti neri sono simbolo di buon auspicio, mentre in Lettonia preannunciano un raccolto abbondante. Proprio per questo stesso motivo, nella Roma antica, quando un gatto nero moriva veniva cremato e le sue ceneri sparse per favorire il raccolto. 

Sarebbe ora, dunque, che si abbandonassero le false credenze e le superstizioni, per accogliere finalmente questi tanto maestosi quando dolci felini nelle nostre vite. Vi assicuriamo che ne beneficerete sia voi che loro, in fondo è risaputo quanto bene faccia la pet therapy!

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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