Il Gua Sha è un’antica pratica della medicina tradizionale cinese che consiste in un massaggio, eseguito con una pietra levigata, per favorire il benessere della pelle. Ma quali sono i reali benefici della pietra Gua Sha e come si utilizza correttamente? Già il nome ci può far capire qualcosa: Gua significa “strofinare”, mentre Sha “calore” o “rossore”, in riferimento alla temporanea iperemia che stimola la circolazione.
Lo scopo principale di questo massaggio è favorire il drenaggio dei fluidi linfatici del viso e del corpo. Sebbene oggi sia un trend beauty, le sue origini risalgono alla dinastia Tang in Cina (618-907 d.C.).
Indice dei contenuti
I 5 principali benefici della pietra Gua Sha
Ecco i principali benefici che si possono ottenere con un uso costante del Gua Sha:
Beneficio | Meccanismo d’azione |
---|---|
1. Riduce gonfiori e occhiaie | Stimola il drenaggio linfatico, favorendo l’eliminazione dei liquidi in eccesso e delle tossine che causano borse e ristagni. |
2. Distende le rughe e tonifica | Il massaggio rilassa la muscolatura facciale, attenua le rughe d’espressione e migliora l’elasticità della pelle. |
3. Migliora la circolazione sanguigna | Aumenta l’afflusso di sangue, ossigeno e nutrienti ai tessuti, donando alla pelle un aspetto più luminoso e sano. |
4. Scolpisce e definisce i contorni | Se usato con costanza, aiuta a ridefinire la linea della mascella e a sollevare visibilmente gli zigomi. |
5. Aumenta l’assorbimento dei prodotti | Prepara la pelle a ricevere i trattamenti successivi, migliorando la penetrazione di sieri e creme. |
Come si usa la pietra Gua Sha: guida pratica
1. Preparazione della pelle: cosa mettere prima del Gua Sha
Prima di utilizzare la pietra è fondamentale applicare un olio, un siero o una crema idratante sul viso pulito. Questo passaggio è essenziale per permettere alla pietra di scivolare dolcemente sulla pelle senza creare attrito o irritazioni. L’olio di Argan, di jojoba o di rosa mosqueta sono ottime opzioni. Successivamente, si può riscaldare la pietra strofinandola tra le mani prima di iniziare.
2. Tecniche di massaggio per le diverse zone del viso
Per un corretto utilizzo, è importante effettuare movimenti lenti, con una pressione media, seguendo sempre una direzione dal centro del viso verso l’esterno e dal basso verso l’alto, per favorire il drenaggio. Ogni movimento va ripetuto per 3-5 volte.
- Collo: movimenti verticali dalla clavicola verso la mascella.
- Mascella: usare la parte a forma di cuore della pietra, partendo dal centro del mento e scorrendo lungo l’osso mandibolare fino all’orecchio.
- Zigomi: utilizzare la parte più lunga e piatta, con movimenti che vanno dal lato del naso verso le tempie.
- Contorno occhi: usare l’angolo più piccolo e arrotondato con estrema delicatezza, muovendosi dall’interno verso l’esterno.
- Fronte: usare il lato lungo e piatto, con movimenti orizzontali dal centro verso le tempie.
3. Frequenza e costanza: quante volte a settimana fare il Gua Sha
Chiaramente, i cambiamenti non saranno immediati. È importante essere costanti, eseguendo il massaggio almeno due o tre volte a settimana. Con pazienza e regolarità, i risultati saranno visibili. Il Gua Sha viene spesso definito un “botox naturale” proprio per i miglioramenti che si possono ottenere nel tempo.
Materiali e forme: dalla giada al quarzo rosa
Sebbene la giada sia il materiale più tradizionale, le pietre Gua Sha possono essere realizzate anche in quarzo rosa (associato a proprietà calmanti), ossidiana nera o ametista. L’efficacia del massaggio dipende soprattutto dalla tecnica e dalla qualità della pietra, che deve essere liscia e ben levigata. Le forme più comuni sono quella a cuore, ideale per i contorni del viso, e il rullo (jade roller), più pratico per aree ampie.
Controindicazioni: quando evitarlo
Chi non può fare il Gua Sha? Sebbene sia una pratica sicura, è sconsigliata in caso di: pelle molto sensibile o con rosacea, acne infiammata o infezioni cutanee, capillari fragili, ferite o abrasioni. È bene evitarlo anche subito dopo iniezioni di filler o botox e se si assumono farmaci anticoagulanti.
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Articolo aggiornato il: 02/09/2025