Momenti trash di Sanremo negli anni: i 13 più esilaranti

Momenti trash di Sanremo negli anni: i 13 più esilaranti

Il trash che ci regala il Festival della Canzone Italiana è da sempre ineguagliabile: sono ormai 74 anni che Sanremo colleziona trash a palate e alcuni di questi momenti memorabili sono entrati nella storia del nostro paese! Ripercorriamo alcuni dei momenti trash di Sanremo che ancora oggi ricordiamo assieme ad altri meno conosciuti ma che vale la pena conoscere.

I 13 momenti trash di Sanremo più memorabili degli ultimi anni:

1. Pippo Baudo il supereroe (Sanremo 1995)

Uno dei momenti trash di Sanremo che ricorderanno sia i più grandi che i più piccoli è il finto tentato suicidio di Pino Pagano, un ragazzo pagato ben 20 milioni di lire per fingere di buttarsi dalla balconata dell’Ariston perché disoccupato. Quando Pippo Baudo si accorge di Pino, corre a salvarlo… letteralmente! Le forze dell’ordine non si muovono perché aspettano che Pippo convinca la vittima a non suicidarsi: con un «ti do la mia parola d’onore», Pippo riesce a portare Pino in salvo. Beh, molto credibile! Talmente credibile che il pubblico si è addirittura messo a gioire felicemente urlando: «e bravo Pippo!». Recentemente, però, Pino Pagano ha rivelato a Vanity Fair di essere stato pagato profumatamente per quella scenetta e che «non ero disoccupato, facevo consegne in Emilia. Se ero disperato andavo al primo ponte mica a Sanremo». Comunque, questo momento indimenticabile ha portato un’impennata di share al programma e qualche invito retribuito in denaro nei locali a Pagano, niente male!

2. La farfallina di Belen (Sanremo 2012)

Grandissimo scalpore si scatenò quando Belen, scendendo dalla scalinata principale del palco dell’Ariston, mostrò ai quattro venti il suo tatuaggio inguinale ritraente una piccola farfalla. A Sanremo 2012 vinse Emma con la canzone «Non è l’inferno», ma la vincitrice dell’attenzione mediatica fu nientemeno che Belen. Questo è uno dei momenti trash di Sanremo più memorabili della storia della TV italiana poiché del tatuaggio di Belen se ne parlò per giorni e per mesi, senza dare giusta attenzione al resto… che annata!

3. L’orchestra in rivolta (Sanremo 2010)

Come dimenticare il famosissimo lancio degli spartiti? Uno dei momenti trash di Sanremo che ricorda qualsiasi italiano è sicuramente questo. Dopo l’eliminazione di Malika Ayane – che all’epoca gareggiava col brano «Ricomincio da qui» – e di Noemi – con la meravigliosa «Per tutta la vita» – l’orchestra esplose in un’indimenticabile rivolta: urli, fischi e spartiti accartocciati e lanciati sul palco. E come dar loro torto: immaginate eliminare Malika Ayane e Noemi per far salire sul podio Pupo ed Emanuele Filiberto… ma dai! Il grido degli orchestrali, «vergogna, vergogna!», riassume in modo sublime tutta la faccenda.

4. Piero scippatore di vecchiette (Sanremo 2020)

Ma vogliamo parlare del rocker Piero Pelù che, durante la sua esibizione al Festival, scende tra il pubblico e ruba la borsetta di una signora? Questo sì che è uno dei momenti trash di Sanremo tra i più divertenti: immaginate la sorpresa della povera vittima nel vedere il rocker che non solo le ruba la borsetta, ma gliela fa roteare per metà esibizione. Alla fine della canzone, Pelù lascia la borsetta sul gradino della breve scalinata che divide il palco dalla prima fila del pubblico e così la signora riesce a riappropriarsi della borsetta scippata. Grazie per questo momento iconico, Piero!

5. Ghali, grazie per l’infarto! (Sanremo 2020)

Ma del finto Ghali che cade dalle scale vogliamo parlare? Durante la quarta serata della settantesima edizione del Festival, Ghali si presenta come ospite a Sanremo, ma quando scende le scale… casca come una pera cotta! Il pubblico si spaventa e Fiorello – come ha raccontato in seguito – ignaro dello scherzo sta per salire sul palco per aiutarlo: ma niente paura, è solo uno stuntman ballerino con indosso una maschera di Ghali!

6. Blanco che scatafascia il palco di rose (Sanremo 2023)

Uno dei momenti trash di Sanremo che rimarrà per sempre nella nostra memoria è senza dubbio il disastro provocato da Blanco sul palco dopo un guasto tecnico. Alla presentazione del suo singolo «L’isola delle rose», Blanco non riesce a sentire l’audio in cuffia e così si mette a prendere a calci la scenografia floreale. Il pubblico fischia, Amadeus gli promette di richiamarlo dopo aver risolto il problema tecnico e Gianni Morandi sale sul palco con una scopa. Dopo qualche giorno, la Procura di Imperia apre un’inchiesta a carico del cantante, accusandolo di danneggiamento e di aver fatto «incitamento alla violenza»: la pena prevede la reclusione dai 3 ai 5 anni. Beh, la giustizia del nostro Bel Paese ha le sue priorità come possiamo vedere!

7. Che succede? (Sanremo 2020)

Scritta nell’epocale storia dei momenti trash di Sanremo è la litigata odisseica tra Morgan e Bugo. Da una parte abbiamo Morgan, la testa calda di prima categoria e dall’altra Bugo… che è Bugo. La serata cover per i due artisti non si era prospettata positiva, poiché i due non si erano spartiti nel modo giusto le parti del pezzo; proprio così, il loro dissidio è cominciato. Il giorno dopo la pessima performance, la trasmissione di Castaldo su Radio2 manda in onda la prima lite violenta tra i due artisti, dove Morgan esclama fiero: «senza di me tu qui non saresti mai arrivato». L’apice dello scontro arriva in privato? Figuriamoci: Morgan modifica la parte iniziale della canzone e la trasforma in un dissing contro Bugo… da cantare sul palco in diretta! Da qui, nasce l’iconica e immortale frase: «le brutte intenzioni e la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera». Alla fine, Amadeus è costretto a squalificarli: Morgan, sei unico!

8. Abbiamo fatto un casino, Gianluca! (Sanremo 2023)

Cosa succede quando si uniscono due voci meravigliose che hanno fatto la storia della nostra musica? Il casino, letteralmente. A Sanremo 2023, durante la serata cover, Gianluca Grignani duetta con Arisa nella sua intramontabile «Destinazione paradiso»: tra qualche stonatura e imprecisione, i due riescono a far cantare tutto l’Ariston. Ma il momento più trash arriva quando Arisa, dolcissima come a suo solito, si avvicina al direttore di Rai 1 Stefano Coletta per farlo partecipare alla performance – poiché tutto il pubblico stava cantando festosamente – ma lui rifiuta con un «no» glaciale e diretto. E dai, divertiti un po’ Stefanuccio!

9. Il bacio casto di Rosa Chemical e Fedez (Sanremo 2023)

Il rapper Fedez è oramai dappertutto e non poteva non apparire nella lista dei momenti trash di Sanremo più esilaranti degli ultimi anni. Epico è stato, infatti, il suo bacio provocatorio con il rapper-cantautore Rosa Chemical: durante l’esibizione di quest’ultimo, il cantante si avvicina a Fedez seduto in prima fila e comincia a twerkare su di lui. Così, lo porta sul palco e lo bacia: inutile dire che quest’evento ha alzato un polverone da parte dei conservatori; ma ciò che ha interessato maggiormente l’opinione pubblica è stata la reazione della moglie di Fedez, Chiara Ferragni. Infatti, lei si trovava a Sanremo in veste di co-conduttrice e si dice che Fedez le avesse rubato per l’ennesima volta la scena: per giorni vanno avanti indiscrezioni e teorie, non pubblicano storie per un po’ di tempo ma poi tutto torna normale.

10. Un’edizione totalmente trash: Sanremo 1989

Pochi giovani sanno di quando Renato Pozzetto rifiutò all’ultimissimo momento di condurre Sanremo 1989 destinando a quest’edizione di diventare la più imbarazzante ma iconica di tutte! Qui, i momenti trash di Sanremo non sono due, tre o quattro: bensì tutta l’edizione integrale. Al ritiro inaspettato di Pozzetto, nessun conduttore accettò di preparare il Festival in così poco tempo, perciò la conduzione venne lasciata a quelli che sarebbero dovuti essere, in origine, i valletti figli d’arte di Pozzetto: Danny Quinn figlio di Anthony, Rosita Celentano figlia di Adriano, Gianmarco Tognazzi figlio di Ugo e Paola Dominguin, sorella di Miguel Bosé. A causa della risposta ritardataria di Pozzetto – e aggiungeremmo, irrispettosa – i quattro ragazzi, i quali non avevano nessuna esperienza pregressa nella conduzione, hanno ottenuto il premio come peggiori conduttori di sempre nella storia del Festival. Vi consigliamo di cercare il video che racchiude i momenti trash di Sanremo 1989 fatti di silenzi imbarazzanti, gaffe, sbagli di scaletta e lapsus linguistici indimenticabili!

11. «Vince Fausto Leali!» e invece… (Sanremo 1992)

Un altro momento trash di Sanremo indelebile è quando Mario Appiani – detto Cavallo Pazzo, disturbatore seriale e costante dei programmi in diretta – interruppe la conduzione di Baudo per fare una premonizione sbagliata. Mario, infatti, urlò a gran voce: «questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali!». Conoscendo la messinscena del falso suicidio durante il Festival di Baudo, probabilmente anche questo sketch sarà stato preparato macchinosamente.

12. Dedicare una canzone d’amore al babà (Sanremo 1989)

Il Festival del 1989 non solo ci ha donato grandi soddisfazioni con le varie figure barbine dei conduttori non esperti, ma anche la canzone trash di Marisa Laurito intitolata «Il babà è una cosa seria». Beh, meglio il cibo che l’anima gemella! Contro ogni aspettativa, la canzone della Laurito ottenne discreto successo e modernizzò così le proposte in gara: tra «Ti lascerò» della Oxa e di Leali e «Almeno tu nell’universo» di Mia Martini – posizionata ottava in classifica, scandaloso – la Laurito è entrata nella storia dei momenti trash di Sanremo per aver decantato le lodi della cucina napoletana. Onestamente, la migliore di questa classifica!

13. Tu fai schifo sempre (Sanremo 1979)

Finiamo in bellezza con la canzone che si posizionò decima a Sanremo 1979: «Tu fai schifo sempre» dei Pandemonium, una delle prime canzoni di Sanremo che non trattasse di amore! Il testo è decisamente poetico…

«Certe volte mi chiedo se sto sognando,
possibile che tu abbia scelto me come l’uomo della tua vita
Io, una persona quasi insignificante, vicino a te che sembri una stella
Svegliati una buona volta e smettila di sognare. Sai cosa ti dico?
Tu fai schifo sempre da mattina a sera
Tu si nu’ fiore profumato,
tu si na rosa, tu si nu guaie
Ma pecché nun te vaie»

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons

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