Nella nostra vita ci sono delle persone che ci accompagneranno lungo il tragitto, ovvero gli amici. Spesso, però, capita di avere interessi e visioni delle cose differenti, e ciò può portare a delle incomprensioni. Per accontentare le persone a cui vogliamo bene, può capitare di fare cose che in realtà odiamo, questa è una delle conseguenza della peer pressure.
L’espressione peer pressure deriva dall’inglese peer, un termine gergale che significa ‘amico’, e pressure, ovvero la ‘pressione’, quindi è un tipo di pressione esercitata dagli amici. Come constatato, ognuno di noi ha interessi diversi, che possono riguardare anche il modo di divertirsi: alcuni vogliono passare la serata a giocare ai videogiochi, altri ad ingegnarsi con i giochi da tavolo, altri vogliono fare una semplice passeggiata e, spesso, alcuni vogliono andare in discoteca a “spaccarsi” e ad ubriacarsi. Sono molti i giovani che passano le loro serate in questo modo e costringono altre persone a seguirle, esercitando così la cosiddetta peer pressure.
Questo fenomeno è molto particolare, perché può essere analizzato sia in modo isolato, magari considerando un gruppo di amici, ma anche in scala più ampia, vedendo quali sono i reali e profondi interessi dei giovani. Fumare, bere, andare in discoteca e avere rapporti sessuali occasionali non sono altro che pressioni che ci fa la società: gli adolescenti, ma anche parecchi adulti, per omologarsi agli altri decidono di passare le loro serate in questo modo, nonostante preferiscano fare altro, vediamo quindi che la peer pressure è un fenomeno più ampio. Questa necessità di seguire il gregge presenta alla base un disagio: se non ci si adatta agli altri si è considerati diversi, e ciò viene visto in modo negativo, quindi per evitare di essere soli, ci si adegua agli altri cambiando la propria identità. Vediamo quindi come la peer pressure porti le persone a fare ciò che in realtà non desiderano solo per essere accettate dagli altri.
Per combattere il fenomeno della peer pressure bisogna avere dell’autostima ed essere assertivi: dire di no ad un evento a cui tutti andranno non equivale ad essere noiosi. Se il vostro ideale di serata è un altro, non dovete preoccuparvi delle opinioni altrui, in quanto avete tutto il diritto di vivere la vostra vita come meglio credete. Ovviamente, non c’è un modo di passare una serata migliore di un altro, l’importante è non diffondere stereotipi e attaccare le persone che la pensano diversamente da voi.
La peer pressure ci fa capire che non bisogna costringere gli amici a fare qualcosa per cui si sentirebbero a disagio. Le persone che vi amano davvero vi capiscono e non vi giudicano per i vostri interessi.
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