Gioco del Sinco: la storia e le regole

gioco del sinco

Storia del Sinco, il celebre gioco da tavolo napoletano

Il Sinco (detto anche gioco delle 5 combinazioni) è un gioco da tavolo nato a Napoli per mano di Salvatore Emilio, un commerciante da sempre appassionato dei giochi da tavolo e di tutto ciò che riesce ad unire una famiglia, attraverso il passatempo più semplice e divertente: il gioco. Ma qual è la storia del Sinco?

Come nasce il Sinco, il gioco da tavolo?

Ecco la storia del Sinco! Salvatore Emilio nel 1983 si trovava a giocare con i suoi amici e parenti a giochi da tavolo come la tombola napoletana e il bingo americano, così un giorno, in uno dei tanti incontri a scopo ludico, Salvatore propone il Sinco, da lui creato: secondo lui era il mix perfetto tra la tombola napoletana e il bingo americano. Decide così di produrlo. L’obiettivo dell’uomo è sempre stato quello di lavorare in ambito economico, come affermò tempo fa in un’intervista rilasciata a Fanpage. Per questo motivo decise di confezionare il gioco da tavolo con una copertina originale: i volti della sua famiglia riuniti attorno a un tavolo, proprio come da tradizione. Da allora, la storia del Sinco ha preso una piega diversa: il gioco circola in molti negozi di giocattoli, e così facendo è entrato a far parte di tutte le famiglie napoletane (ma non solo).

Non solo la storia del Sinco: ecco le regole

Oltre alla storia del Sinco, è bene ricordare le sue regole. Lo scopo del gioco da tavolo è quello di arrivare a seguire delle linee presenti sulla cosiddetta cartella, la quale raffigura 25 carte napoletane caratterizzate da linee verticali, rette ed oblique, che se completate arrivano a formare il Sinco. Il Sinco è quindi il completamento della linea verticale o obliqua che determina anche la fine della passata, ovvero della partita. La partita è determinata, poi, da 5 bicchieri con sopra i nomi delle 5 combinazioni, che una volta raggiunte vengono capovolte. Ogni giocatore ha a sua disposizione una cartella e delle pedine che gli serviranno per puntare le carte pronunciate dal mazziere.

Un ulteriore obiettivo del gioco è quello di raggiungere oltre al Sinco anche altre 4 combinazioni: il rombo, il poker, il centro e gli angoli. Il rombo si raggiunge grazie a 4 carte, che sulla cartella sono unite da linee che creano la forma del rombo vera e propria. Il poker, invece, si raggiunge grazie alle prime quattro carte della prima fila della cartella, caratterizzate dall’essere tutte dello stesso numero, ognuna con un segno differente delle carte napoletane, dunque, denaro, spade, coppe e bastoni. Il centro è rappresentato da una carta di denari presente al centro della cartella, la prima carta di denari pronunciata dal mazziere è colei ad aggiudicarsi il premio. Infine, gli angoli, si raggiungono grazie al completamente dei 4 angoli presenti agli estremi della cartella.

Come si comprende dalla storia del Sinco e dalle sue regole, si tratta di un gioco da tavolo tra i più divertenti e competitivi della tradizione napoletana che riesce a unire almeno una volta all’anno tutte le famiglie per trascorrere insieme momenti di spensieratezza e ilarità.

Fonte immagine dell’articolo Gioco del Sinco, il celebre gioco da tavolo napoletano: Wikimedia Commons

A proposito di Floriana Bevilacqua

Vedi tutti gli articoli di Floriana Bevilacqua

Commenta