Navigare in sicurezza: meglio proxy o vpn?

proxy online

Navigare sul web in sicurezza è, oggi più che mai, una necessità. Esistono vari modi, tra protocolli e app, per farlo al meglio. Vediamone due tra i più conosciuti: proxy e le super pubblicizzate vpn (qui un  nordvpn coupon). Ringraziamo gli esperti di Cybernews per averci guidato in questa ardua impresa! 

Un proxy online, o più semplicemente proxy, è un server che agisce come una sorta di bypass, di intermediario in una comunicazione di rete. Si frappone tra il dispositivo di un utente (client) e il server di destinazione, inoltrando le richieste e le risposte. In questo modo, il client e il server non comunicano mai direttamente. Un server proxy ha, quindi, molteplici utilizzi strategici, tra cui:

  • Protezione e filtro: un proxy non fa altro che analizzare i dati in entrata, bloccando contenuti sospetti o pericolosi come malware, agendo di fatto come un primo livello di firewall (di scudo)nper proteggere i client o i server.

  • Gestione della banda: può distribuire il traffico di rete in modo più efficiente tra diverse macchine (load balancing) e controllare l’uso della banda.

  • Migliora le prestazioni: può salvare una copia in locale dei dati richiesti con maggiore frequenza. In questo modo, le richieste che seguiranno per gli stessi dati vengono soddisfatte direttamente dal proxy, riducendo così i tempi di caricamento e il carico sul server di origine.

  • Identità occultata: mascherano l’indirizzo IP originale dell’utente. Le richieste quindi sembreranno provenire dall’indirizzo IP del proxy, una funzione utile per accedere a contenuti con restrizioni di natura geografica o eventuali censure. 

Utilizzare proxy online, sia chiaro, non rende la connessione completamente anonima. Il gestore del server proxy può sempre visualizzare e registrare tutto il traffico, conoscendo sia l’IP del mittente che quello del destinatario.

Schema di funzionamento di un proxy online

Forward proxy vs reverse proxy: le due tipologie principali

Qui andiamo sul complesso: i server proxy si dividono sostanzialmente in due macrocategorie, forward proxy e reverse proxy, a seconda che agiscano agli “ordini” del client o del server.

Il forward proxy: l’intermediario per i client

Al centro tra un utente (o una rete di utenti) e Internet. Così si posiziona il cosidetto forward proxy. È la tipologia più comune, quella a cui si pensa quando si parla di “proxy”. Si utilizza sovente per inoltrare le richieste dei client verso il web, facendo da filtro i contenuti e nascondendo l’IP dell’utente. Un esempio classico? La rete aziendale, dove un forward proxy può bloccare l’accesso a siti non autorizzati e proteggere la rete interna da minacce esterne. Dall’esterno, tutto il traffico sembra provenire dal solo indirizzo IP del proxy. Geniale! 

Schema di un forward proxy online

Il reverse proxy: uno scudo per i server

Si trova di fronte a uno o più server web e agisce per loro conto. Ecco cos’è il reverse proxy. Quando un utente (o un impiegato nel caso di una azienda) si connette a un sito web protetto da un reverse proxy, la sua richiesta viene intercettata da quest’ultimo, che poi la inoltra al server appropriato. Questo offre vantaggi enormi in termini di sicurezza, bilanciamento del carico (distribuendo le richieste su più server per evitare sovraccarichi) e caching. Molti dei più grandi siti web al mondo usano reverse proxy come Cloudflare o software come NGINX per proteggere la loro infrastruttura.

Schema di un reverse proxy online

Proxy online, navigazione e livelli di anonimato

Una delle applicazioni più comuni di un proxy online è la navigazione web tramite protocollo HTTP. Utilizzando un web proxy, il server di destinazione visualizza l’indirizzo IP del proxy e non quello dell’utente reale. Questo, come accennato, permette di superare restrizioni geografiche. Ad esempio, un utente fuori dall’Italia può usare un proxy online italiano per accedere a un servizio disponibile solo nel nostro paese. A seconda del grado di anonimato fornito, i proxy si classificano in:

  • Transparent proxy: si identifica come proxy e inoltra l’IP originale del client.
  • Anonymous proxy: si identifica come proxy ma non inoltra l’IP del client.
  • Distorting proxy: si identifica come proxy ma inoltra un indirizzo IP falso.
  • High anonimity proxy: non si identifica come proxy e non inoltra l’IP originale.

Proxy online vs VPN: qual è la scelta giusta?

Spesso si fa confusione tra proxy online e VPN. Entrambi possono nascondere il tuo indirizzo IP, ma funzionano in modo diverso. Un proxy agisce a livello di singola applicazione (ad esempio, solo per il traffico del tuo browser). Una VPN (Virtual Private Network), invece, crea un tunnel crittografato (indecifrabile senza una chiave) per tutto il traffico internet del tuo dispositivo. Questo significa che una VPN offre un livello di sicurezza e privacy molto più elevato, proteggendo non solo la navigazione ma anche altre applicazioni. Per attività sensibili, una VPN è quasi sempre la scelta migliore.

I rischi dei proxy online gratuiti: cosa sapere prima di usarli

Una rapida ricerca online rivela innumerevoli liste di proxy online gratuiti. Sebbene possano sembrare una soluzione allettante, è fondamentale usarli con estrema cautela. Gestire un server ha dei costi, e se il servizio è gratuito, il prodotto sei probabilmente tu. I rischi includono: la raccolta e la vendita dei tuoi dati personali e di navigazione, l’iniezione (sì, è questo il termine tecnico) di malware o annunci pubblicitari nelle pagine che visiti, e peggiori prestazioni di navigazione. Se si necessita di privacy e sicurezza, è consigliabile optare per servizi a pagamento o software affidabili. Valutare attentamente i rischi è un passo fondamentale prima di affidare i propri dati a un intermediario sconosciuto.

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