“Ehi, ti faccio vedere i sorci verdi!“
Indubbiamente, quando vogliamo pavoneggiarci prima di gareggiare con qualche amico o anche con qualche acerrimo nemico, non c’è frase più azzeccata di questo famoso modo di dire. Nella nostra lingua italiana, non è facile sostituire questa frase con un’altra che abbia la stessa forza, lo stesso valore di spettro agonistico che oramai si conforma con la visione quasi allucinata di fantasiosi e quasi lisergici topi verdi, che raffigurano lo spavento, il quadro di una imminente sconfitta per l’avversario.
“Vedere i sorci verdi“: il significato di un modo di dire carico di sfida
La visione fantastica di sorci dal pelo verde richiama quasi il mondo infantile, conferendo un’immagine profondamente paradossale al significato di questa espressione. Tuttavia, sarebbe interessante capire cosa si nasconde dietro questi simpatici animaletti che metaforicamente vivono negli umori inconsolabili dei perdenti. Dunque, qual è la vera storia che ha dato origine a questi sorci verdi e li ha catapultati nell’immaginario e nei modi di dire degli italiani? Questo modo di dire implica una minaccia di difficoltà estreme o di una batosta memorabile.
L’origine storica: la 205ª Squadriglia da bombardamento
Pare che i sorci verdi siano apparsi per la prima volta negli anni trenta del secolo scorso, stampati sulla fusoliera di un aeroplano adibito al bombardamento. Erano tre, ritti sulle zampe posteriori, con un’espressione allegra e due di loro intenti a conversare. Gli aerei erano quelli della 205ª Squadriglia da bombardamento della Regia Aeronautica, appartenente al 41º Gruppo BT (bombardamento terrestre) del 12º Stormo, inquadrato nella Terza Squadra aerea. L’origine di questo modo di dire è da ricercare proprio in questa storica squadriglia di bombardieri, il cui distintivo erano appunto tre topi verdi.
Guerra Civile Spagnola: la nascita del simbolo
L’idea di utilizzare tre sorci verdi da parte della 205ª Squadriglia, come distintivo di reparto, pare che risalga ai tempi della Guerra Civile Spagnola. Il sottotenente Aurelio Pozzi disegnò il famoso simbolo dopo aver ascoltato un sottufficiale tuonare con arroganza: «Domani annamo su Barcellona e la famiglia vede li sorci verdi!», espressione che voleva significare il risultato di uno spavento estremo inflitto al nemico. L’immagine dei sorci verdi divenne così sinonimo di imprese audaci e pericolose.
Il contesto storico e l’arroganza dietro il modo di dire “vedere i sorci verdi“
La competizione può essere intesa anche come battaglia, odio, guerra o essere profondamente insana. Alle origini del nostro detto, “vedere i sorci verdi”, vi è anche una certa arroganza nazionale tipica del periodo fascista, un contesto bellico in cui la sopraffazione dell’avversario era esaltata. L’importante è che da ora in poi, quando tireremo in ballo i sorci verdi in piena boria agonistica, ci lasceremo forse assalire da un po’ d’inquietudine, essendo consapevoli delle loro famose trasvolate e, soprattutto, dei grigiori e delle nefandezze della guerra che ne hanno caratterizzato l’origine. Comprendere il significato storico di questo modo di dire aggiunge profondità al suo uso nella lingua italiana.
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Fonte immagine copertina: Wikipedia