La serie Parasite Eve è una serie a tema fantascientifico e horror composta da un libro, un film, videogiochi e manga. I videogiochi, prodotti e sviluppati da Squaresoft (oggi Square-Enix), sono un ibrido tra giochi di ruolo, giochi d’azione e sopravvivenza d’orrore (survival horror). Il primo videogioco, Parasite Eve, si pone come sequel al romanzo omonimo scritto dallo scrittore e farmacologo Hideaki Sena, che all’interno di Square ha assunto il ruolo di scrittore effettivo della trama del videogioco. In Giappone, il romanzo ha riscosso tantissimo successo, tanto da essere accostato a opere come Ringu (The Ring) del filone J-Horror. Anche il film è stato così popolare che i cittadini giapponesi rispondevano nei sondaggi che il colore dei mitocondri era verde proprio com’è presentato nel film.
Parlando di mitocondri, nella serie Parasite Eve questi assumono il ruolo di antagonisti, separandosi dagli esseri eucarioti e vivendo per conto proprio come esseri viventi. Essendo vissuti per milioni di anni come schiavi delle cellule eucariotiche per produrre energia, i mitocondri complottano la loro ribellione per vendicarsi degli organismi eucarioti, in particolare degli esseri umani. I mitocondri, all’interno degli esseri umani provocano una combustione interna dell’organismo. Nella storia, Eve, il mitocondrio che prende il controllo di diverse donne, è il cattivo principale della serie. Eve ha diversi tipi di poteri, ma quello principale è quello di provocare telepaticamente la combustione negli esseri viventi, uccidendoli o trasformandoli in creature neo-mitocondriali.
Il primo videogioco della serie Parasite Eve vede la protagonista Aya Brea, una poliziotta a New York, che è capace di resistere ai poteri di Eve, sviluppando anche lei dei poteri mitocondriali per combatterla. Aya deve scongiurare il pericolo causato dai mostri neo-mitocondriali, cercando di fermare Eve e la sua sete di vendetta verso la razza umana. Parasite Eve è come detto in precedenza, un videogioco di ruolo in cui Aya aumenta di livello e usa magie, ma ha un taglio da Survival Horror molto simile a quello di Resident Evil. Quando Aya si muove nei vari sfondi pre-renderizzati, può far scattare delle battaglie simile nel modo in cui avviene nei giochi della serie Final Fantasy, in cui deve schivare gli attacchi nemici muovendosi liberamente nello scenario. Quando si carica la barra AT (Active Time), Aya può eseguire attacchi o magie (qui chiamati Poteri parassiti).
Il secondo capitolo della serie, Parasite Eve II ha una struttura simile al primo capitolo, con un sistema molto più simile a Resident Evil per come il giocatore controlla Aya (con i comandi a stile carrarmato, chiamati così perché il personaggio può muoversi in avanti e indietro e per cambiare direzione deve ruotare sul posto) e per le inquadrature degli sfondi pre-renderizzati. A livello di gioco, non c’è più la barra AT e Aya può eseguire gli attacchi liberamente, rendendo il gioco più action rispetto al primo.
L’ultimo capitolo della saga e il più atipico, è chiamato The 3rd Birthday e si pone sia come spin-off che come sequel, ed è stato pubblicato su PlayStation Portable (PSP). The 3rd Birthday è un ibrido tra gioco di ruolo e sparatutto in terza persona, di cui la peculiarità è il sistema Overdive, con cui Aya può controllare il corpo e la mente dei vari soldati compagni durante le missioni. Il gioco è stato un mezzo fallimento, in quanto ha venduto poco e i fan si aspettavano di meglio da un capitolo della serie Parasite Eve.
A 27 anni dalla sua prima pubblicazione, i fan chiedono a gran voce un remake del primo capitolo della serie Parasite Eve, soprattutto dopo il successo riscosso dai remake di Resident Evil e dallo stesso progetto di rifacimento di Final Fantasy VII di Square-Enix, che al momento conta due titoli, con il secondo capitolo Final Fantasy VII Rebirth rilasciato a Febbraio di quest’anno e un terzo capitolo attualmente in produzione. Parasite Eve è stato inoltre omaggiato dai Bring Me The Horizon con la loro canzone omonima, inclusa nell’album Post Human: Survival Horror.
Fonte immagine in evidenza: Demento Liszt Art su Twitter/X