Prince of Persia ha ispirato un racconto di Pelevin?

Prince of Persia: ha ispirato un racconto di Pelevin?

Prince of Persia ha ispirato un racconto fantastico e postmoderno dell’autore russo Viktor Olegovič Pelevin?

Prince of Persia è un celebre videogioco platform realizzato da Jordan Mechner per computer Apple II e distribuito nel 1989. Il giocatore controlla un misterioso personaggio (che in seguito diviene un principe) e deve compiere la seguente missione in un’ora: salvare una principessa dal perfido visir Jaffar, il quale ha cercato di usurpare il trono dello scià persiano, approfittando del coinvolgimento del sovrano in guerra. Lo sviluppatore della Brøderbund si ispirò alla raccolta di fiabe Le mille e una notte per l’ambientazione, mentre ulteriori spunti furono forniti anche dal film Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta (Indiana Jones and the Raiders of the Lost Ark, 1981) di Steven Spielberg, come riportato da IGN in un articolo che ne ripercorre la genesi.

Il successo di Prince of Persia

Negli anni seguenti Prince of Persia divenne un vero e proprio cult e convinse il proprio sviluppatore a realizzare delle versioni apposite per i nuovi computer (come Amiga) oppure i neonati Gameboy. In seguito, la casa sviluppatrice francese Ubisoft acquisì i diritti della trilogia originaria di Mechner per realizzare la famosa trilogia delle Sabbie del Tempo (dalla quale la Walt Disney trasse ispirazione per il  film omonimo con Jake Gyllenhaal), un remake pubblicato nel 2008 e un recente videogame dal titolo Prince of Persia: The Forgotten Crown, nel quale il protagonista non è il principe  ma una sua guardia del corpo. Il successo Prince of Persia si diffuse anche oltre paesi del blocco occidentale (Stati Uniti ed Europa occidentale) per approdare anche nella neonata Russia e paesi del CIS e divenire fonte di ispirazione per il racconto surrealista e postmoderno Il principe del Gosplan (Принц Госплана).

Viktor Olegovič Pelevin e la letteratura russa dopo la fine dell’URSS

Il principe del Gosplan è un racconto di Viktor Olegovič Pelevin, romanziere e saggista russo, nonché autore della raccolta di racconti Un problema di lupi mannari nella Russia centrale (Проблема верволка в средней полосе, 1991). Pelevin visse in un contesto politico-culturale piuttosto particolare: erano gli anni delle Perestrojka, della caduta del Muro di Berlino e della fine dell’URSS. Mentre nella neonata Russia di Boris Él’cin arrivarono le catene di fastfood statunitensi (come McDonald’s) e nasceva una cerchia di persone ricche al potere (gli attuali oligarchi), il letterato decise di raccontare questa improvvisa svolta dal comunismo al capitalismo e di offrirci un ritratto satirico della precedente amministrazione rivelatasi corrotta.

Per esempio, nel romanzo La vita degli insetti (Жизнь насекомых) è possibile avvertire echi provenienti dalla scrittura fantastica di Karel Čapek; invece, il racconto L’eremita e sei-dita (Затворник и Шестипалый) illustra un viaggio picaresco alla scoperta dei diversi regimi totalitari nel mondo. Il narratore non identifica subito i protagonisti; bensì, si limita ad offrire diversi indizi sul loro aspetto fisico. Soltanto in conclusione, il lettore scoprirà che essi sono dei polli parlanti, un curioso omaggio al breve romanzo La fattoria degli animali (Animal Farm, 1945) di George Orwell.

Prince of Persia e la vicenda del giovane Sasha

Il protagonista del racconto Il principe del Gosplan è il giovane Sasha, un impiegato pubblico nella decadente burocrazia sovietica (ma della neonata Russia); il quale, a differenza dei suoi colleghi, è un grande sognatore ed amante dei videogiochi, tra cui Prince of Persia. Nel frattempo, alcuni collaboratori gli chiedono di svolgere diverse mansioni nello staff del Gosplan. Come riportato dall’Enciclopedia Britannica, il Gosplan è l’organo supervisore dell’economia sovietica dal febbraio del 1921; invece, dal 1928, divenne il fautore di un piano quinquennale per l’industrializzazione della nazione. La struttura aveva la sua sede a Mosca ed era considerato il simbolo dell’economia pianificata sovietica, la quale si oppone al modello economico liberista euro-americano. Mentre si legge il racconto, è impossibile distinguere il protagonista dal personaggio videoludico. Il lettore immagina la vicenda di Sasha come quella del personaggio di Mechner: ogni piano del Gosplan è un livello di un videogioco platform e i burocrati corrotti sono i nemici da sconfiggere, proprio come in Prince of Persia.

Tra realtà e cyber-verso, la peculiarità del racconto di Pelevin 

Lo studioso Vitaly Chernetsky, nel suo volume Mapping Postcommunist Culture. Russia and Ukraine in the Context of Globalization, studia il caso letterario di Pelevin. Costui è l’autore di opere satiriche di genere fantasy o fantascientifico, uno scrittore che vuole combinare la descrizione del cyber-verso e mondi cyberpunk ad un “realismo sporco e crudele”, nonché alla volontà di deridere la nuova Russia “convertitasi” al capitalismo solo per convenienza. Chernetsky descrive la sua scrittura come postmoderna, ispirata alla sceneggiatura di un videogioco piuttosto che ad un romanzo russo della tradizione. In realtà, come la tradizione russa di Viktor Šklovskij, Pelevin adotta un’ottica straniante nelle sue opere ed una scrittura ludica ispirata a quella di Vladmir Nabokov (il famoso autore di Lolita). Il lettore non riesce a distinguere la realtà dall’immaginazione: Sasha diviene un avatar del protagonista di Prince of Persia nella realtà, oppure, è il guerriero persiano ad essere un suo avatar nel videogioco? In questo modo, la vicenda di Sasha si muove tra realtà e finzione, il lettore non riesce a distinguere facilmente i due piani.

I ricercatori Marina Balina, Nancy Condee ed Evnegy Dobrenko, nel volume di studi Endquote. Sots-art litterature and soviet grand style, sostengono che i limiti tra realtà e gioco non sono ben chiari. Infatti, in questo modo, il lettore può liberamente immaginare la vera identità del protagonista: un giovanissimo assistente d’ufficio che è solito sognare a occhi aperti oppure un bidimensionale principe orientale che salta da un’edifico all’altro, che combatte con una scimitarra.

 Insomma, il successo di Prince of Persia nella cultura popolare degli anni Novanta arrivò anche in uno stato che da poco si era aperto alle novità del mondo occidentale. 

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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