Intervista a Carlo Scatozza, autore di In Bici nei Dintorni della Reggia di Caserta

Carlo Scatozza

Il libro In Bici nei dintorni della Reggia di Caserta, scritto dal giornalista casertano Carlo Scatozza e pubblicato dalla giovane casa editrice Wood&Stein, è un racconto avvincente di 17 escursioni in bicicletta nell’area circostante Caserta, vicino alla famosa Reggia vanvitelliana. Partendo sempre da Piazza Carlo di Borbone, gli itinerari da lui ideati offrono una prospettiva unica del territorio e si pongono come un racconto di viaggio, anziché una guida cicloturistica tradizionale.

Il libro, che non si rivolge solo agli appassionati di cicloturismo, promuove infatti un approccio di turismo lento e responsabile, esplorando le trasformazioni del territorio e analizzando sia gli aspetti positivi che quelli negativi. Si discute, inoltre, della nuova fruizione dei beni culturali, della consapevolezza dei cittadini sulla mobilità sostenibile, dell’importanza dell’agroalimentare e delle iniziative di solidarietà sociale.

Di questo e di tanto altro abbiamo parlato con l’autore, Carlo Scatozza.

Intervista a Carlo Scatozza

1 – Carlo Scatozza, nel tuo libro, hai scelto di raccontare le escursioni in bicicletta non solo come un’esperienza sportiva, ma anche culturale, sociale e di sensibilizzazione alla mobilità sostenibile. Potresti approfondire questa scelta e spiegare come sei riuscito a intrecciare questi aspetti nel tuo lavoro?

Tutti questi aspetti sono necessari sia al visitatore che al cittadino; andare in bici significa guardare di più e meglio ciò che ci circonda, dedicare anche delle riflessioni a quello che si trova lungo i percorsi, quindi non ho fatto altro che raccogliere non solo la morfologia del territorio, ma anche il ruolo dei cittadini che si impegnano e mobilitano o che vivono dei problemi ambientali, oppure le amministrazioni che hanno fatto bene dal punto di vista della fruizione degli spazi. Mi ha colpito particolarmente il progetto di Generazione Libera che ha costruito un percorso di integrazione dei migranti attraverso la gestione di una ciclofficina, ad esempio.

2 – Le 17 escursioni in bicicletta descritte nel libro sembrano abbracciare un’ampia varietà di paesaggi, dal Parco Reale ai monti Tifatini, dalla Ciclovia del Volturno all’acquedotto Carolino. Puoi dirci qual è stata l’escursione che ti ha colpito di più e perché?

Quella lungo l’acquedotto carolino credo sia unica per i paesaggi, le località, i beni culturali attraversati, poi sono legato ad alcuni tratti della Ciclovia del Volturno come quella che mi ritrae in copertina; li sono tra Torcino e Vairano, il top per un viaggio nell’agricoltura della Campania Felix.

3 – Il tuo libro include una sezione “GiroGustando” dedicata all’agroalimentare. Come hai integrato questo aspetto nel racconto delle tue escursioni e quali sono i prodotti o le specialità gastronomiche che i lettori potranno scoprire grazie al tuo libro?

Come sai sono giornalista enogastronomico da molti anni, e questo è un aspetto che non poteva mancare ed è da sempre il corredo di una nuova fruizione escursionistica, a piedi o a pedali, in tutta Italia e non solo. In modo particolare, in questo territorio è impossibile non integrarsi con i protagonisti del nuovo storytelling sul food&wine della Campania, dai leader della rivoluzione della pizza e della storia della ristorazione a contadini e produttori artefici della rinascita di tanti prodotti; ne racconto di noti, come ad esempio il vino del nostro territorio o il conciato romano, ma anche cose ancora sconosciute o rare, pensiamo al tarallo roscianese, la canapa per uso alimentare, gli ammugliatielli, il pane giallo della devozione a Caserta Vecchia, i dolci di Castel Morrone, insomma non troverete banalità, ve lo assicuro.

Carlo Scatozza e gli obiettivi del suo libro

4 – Hai scritto il libro con l’obiettivo di avvicinare sia chi ama andare in bicicletta, sia chi non lo fa. Quali elementi pensi che potrebbero interessare di più a questi ultimi e come ritieni che il tuo libro possa cambiare il loro punto di vista sulla “Campania Felix“?

Si c’è da far prendere coscienza che le strade, asfaltate o sterrate, non solo sono per muoversi per lavoro o con l’auto o con mezzi agricoli, lo sono anche per chi va a piedi, in bici, per svago o benessere, da cittadino o turista che sceglie di restare più a lungo. Conoscendo un punto di vista diverso si può vedere con altro occhio la nostra terra, anche la frazione dove si abita o quel bosco in cui non siamo mai andati o quella chiesa dalla storia che non conosciamo. Di certo chi andrà in bici avrà una maggiore consapevolezza sulle esperienze di visita a sua immediata disposizione, chi non ci va potrà, anche con una passeggiata o una sosta mirata dell’auto, valutare meglio e prestare più attenzione alla nostra bellissima terra. E forse anche rispettarla maggiormente.

5 – Infine, il tuo libro è un’opera che promuove il turismo lento e responsabile. Cosa significa per te il turismo lento e in che modo ritieni che esso possa contribuire al rispetto e alla valorizzazione del territorio casertano?

Turismo lento è per tutti, non solo per sportivi. Il cicloturismo, a mio avviso, non sono le gare di amatori e nemmeno lo possono esaurire le belle randonnée che appassionano tanti in grado comunque di fare oltre 100 km in un giorno. Il cicloturismo che fa bene ai territori nel quotidiano è il nonno e la nipote che fittano una ebike per 2 ore e vanno nei colli tifatini ad esempio, magari con guide che ora ci sono nel territorio, è il turista non “fisicato” che dopo aver provato il Parco Reale in bici decide di scoprire fino ai vigneti del Pallagrello del Casavecchia e fermarsi in cantina. E poi cammini, escursioni, bello vedere tanti casertani e campani anche sempre in maniera crescente a piedi nei nostri sentieri con rispetto e consapevolezza.

6 – Oltre a questo progetto, Carlo Scatozza quali sono i tuoi progetti futuri? Hai in mente di scrivere un altro libro o di esplorare nuove mete con la tua bicicletta?

Ora per un po’ di mesi sarò impegnato ad andare con questo libro in ogni comune, borgo, azienda agricola, di cui parlo, ci tengo molto a queste presentazioni piccole, grandi, tradizionali o del tutto inusuali. Poi si, viviamo in un territorio in cui c’è ancora molto da raccontare per una migliore fruizione escursionistica. La bici elettrica cambierà il futuro della fruizione turistica, in meglio. Per le persone e i territori.

Fonte immagine per l’intervista a Carlo Scatozza: Ufficio Stampa

A proposito di Marcello Affuso

Direttore di Eroica Fenice | Docente di italiano e latino | Autore di "A un passo da te" (Linee infinite), "Tramonti di cartone" (GM Press), "Cortocircuito", "Cavallucci e cotton fioc" e "Ribut" (Guida editore)

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