I femminicidi che hanno sconvolto l’Italia, De Stefano | Recensione

I femminicidi che hanno sconvolto l'Italia

I femminicidi che hanno sconvolto l’Italia è l’ultima opera del giornalista Bruno De Stefano. Edito da Newton Compton (collana I volti della storia) ed uscito lo scorso luglio, I femminicidi che hanno sconvolto l’Italia è la raccolta dei 100 casi di femminicidi che sono avvenuti in Italia negli ultimi anni e che hanno destato più clamore, a partire da Sarah Scazzi e concludendo con Giulia Tramontano, uno dei casi più recenti. 

Bruno De Stefano è un giornalista napoletano e ha lavorato per diversi quotidiani come  Paese SeraIl Giornale di Napoli,  il Corriere del Mezzogiorno, City e il Corriere della Sera. Oltre a I femminicidi che hanno sconvolto l’Italia, De Stefano ha scritto altre opere sulla cronaca nera: Napoli criminale, I boss della camorra, La casta della monnezza, La penisola dei mafiosi e 101 storie di camorra che non ti hanno mai raccontato, tutti editi da Newton Compton. Ha vinto il Premio Siani  con il libro Giancarlo Siani. Passione e morte di un giornalista scomodo (Perrone, 2015). 

I 100 femminicidi che hanno sconvolto l’Italia

Sarah, Giulia, Chiara, Anna, Luigia e tanti altri nomi di donne compaiono nel libro di Bruno De Stefano, vittime di femminicidio che hanno sconvolto l’opinione pubblica per la loro crudeltà ed efferatezza. Tante le città dove tali delitti sono avvenuti. Tanti gli uomini autori, italiani e stranieri; anche qualche donna contro un’altra donna. La violenza non ha nazione, né genere. Vengono raccontate nel libro le  storie di tante donne, un capitolo per ogni vita spezzata: poche righe per raccontare la loro vita e il loro incontro con uomini possessivi, in alcuni casi, approfittatori che le hanno portate alla morte. Storie di donne che sono state uccise malgrado abbiano denunciato i loro carnefici, portando alla luce dei vuoti legislativi in Italia in merito al reato di femminicidio. Malgrado la normativa sia cambiata e molto è stato fatto in questi anni affinché le donne siano tutelate da uomini violenti, i femminicidi sono ancora tanti, troppi. 

Ne I femminicidi che hanno sconvolto l’Italia si parla anche di femminicidi dettati non dalla violenza, bensì dalla volontà di lenire le sofferenze di qualcuno – è più giusto forse parlare di “eutanasia” – che si è amato per tanti anni e forse la loro presenza nell’elenco di coloro che hanno usato l’amore solo come alibi può apparire impropria. 

Con I femminicidi che hanno sconvolto l’Italia, torniamo a parlare di violenza di genere.  L’opera, scritta in chiave giornalistica, vuole denunciare quanto il fenomeno del femminicidio sia ancora molto diffuso e quanto ancora bisogna fare affinché la violenza non sia più la base affinché sia costruisca una storia d’amore. La consapevolezza delle donne sulla violenza di genere è cresciuta molto, come affermano gli ultimi dati Istat, grazie a campagne di sensibilizzazione e informative, ma persiste ancora una cultura maschilista che alimenta il perpetuarsi di comportamenti violenti nei riguardi delle donne.  

I femminicidi che hanno sconvolto l’Italia mostrano un quadro della società italiana poco confortante: oltre a coloro che usano la violenza come principale modalità di interazione, ci sono anche tante persone depresse colte da raptus di violenza inaspettati che ci mostrano una comunità fatte di persone sole e tristi, dove non è possibile aggrapparsi a reti familiari e amicali. 

Alcuni stralci de I femminicidi che hanno sconvolto l’Italia
«Antonio resta in caso almeno un giorno con la moglie dilaniata nel letto. Solo il 5 ottobre chiama una vicina di casa, alla quale racconta di aver ucciso Cristina e che vuole suicidarsi».

Fonte immagine: Feltrinelli 

A proposito di Rita Giordano

Sono laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche e mi occupo di progettazione sociale per il No Profit. Mi definisco curiosa e appassionata verso l’arte in tutte le sue forme: amo scrivere, dipingere ma soprattutto leggere, tanto da andare in astinenza se non leggo per più di un una settimana. Ho collaborato con varie riviste specializzate (Storie, Cevitasumarte, Guerra e Pace, Eco delle città).

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