Il Re del Grano e la Regina della Primavera, di Naomi Mitchison | La recensione

Il re del grano e la regina della primavera

Il Re del Grano e la Regina della Primavera di Naomi Mitchison è un romanzo fantasy-storico ambientato in Età ellenistica.

La maggior parte di quei greci continentali erano rimasti indietro, non avevano avuto il buonsenso di muoversi con il resto del mondo. Le loro città erano morte, Atene, Sparta… tutti rami secchi ! Il mondo stava crescendo come un albero che tende i rami verso il sole, e le foglie e i fiori sbocciavano ai margini, ad Alessandria, a Gerusalemme, a Cartagine, persino a Rodi, forse in Macedonia; addirittura in Siria, perché bisognava concedere la palma della civiltà anche ai nemici.

(Naomi Mitchison, Il Re del Grano e la Regina della Primavera, Fazi Editore, Roma, 2022, p. 1024)

Il Re del Grano e la Regina della Primavera è un romanzo fantasy-storico scritto da Naomi Mitchison, pubblicato in Gran Bretagna nel 1931 e in Italia nel 2022, presso la collana Lainya di Fazi Editori. La scrittrice e poetessa scozzese, che era stata (come riporta il sito della casa editrice italiana) una grande amica e ammiratrice di J.R.R. Tolkien, il celeberrimo autore de Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, è ricordata per essere l’autrice di romanzi young-adult, fantastici e storici come Grame and the Dragon (1960) e The Young Alexander the Great (1960).

Il Re del Grano e la Regina della Primavera, la trama del romanzo di Naomi Mitchison

La vicenda de Il Re del Grano e la Regina della Primavera è ambientata in Età ellenistica, coinvolge personaggi realmente esistiti e altri immaginari. Erif Der è una bellissima fanciulla scita, originaria del Regno di Marob (situato sulle coste del Mar Nero, nei pressi della Crimea), ma anche una maga inesperta. Erif, essendo figlia del capo locale Harn Der e avendo anche poteri magici, viene eletta “regina della primavera”; invece, a suo marito Tarrik toccherà il ruolo di “Re del grano”. Grazie alla magia e alla forze vitale dei due, il raccolto annuale si presenta abbondante contribuendo al benessere del loro popolo. 

Nonostante la possibilità di una vita idilliaca, a Marob giunge un filosofo stoico di nome Sfero. Costui convince Berris, il fratello minore di Erif Der, ad abbandonare gli Sciti per essere accolto tra i Greci, i quali possono comprendere e apprezzare la sua vena artistica. In seguito, con l’arrivo a Sparta di Berris e di Erif, incontriamo gli altri personaggi de Il Re del grano e la Regina della Primavera: Cleomene III, il re di Sparta che vuole combattere le disuguaglianze e inaugurare un’era di rinascita per la città dorica e poi  Fillila, ragazzina spartana dedita all’attività sportiva e alla lotta. La coppia scita si troverà coinvolta in numerosi intrighi politici tra Greci, Macedoni e Alessandrini, lotte di potere e cambi di alleanze che riguardano un mondo in decadenza…

La Grecia de Il Re del Grano e la Regina della Primavera: una civiltà in decadenza dopo secoli di gloria ed egemonia

L’autrice presenta al lettore un’immagine diversa della Grecia antica. Non siamo più ai tempi dei re-guerrieri omerici, e neanche durante le Guerre persiane o nell’Età di Pericle: la Grecia descritta ne Il Re del Grano e la Regina della Primavera è decadente, sconfitta, vittima del suo glorioso passato terminato con la morte di Alessandro Magno. Un mondo in decadenza, un’area del Mediterraneo che non conosce più alcun privilegio storico, dal momento che è iniziata l’ascesa dell’Egitto tolemaico, dell’Impero dei Seleucidi e l’espansione di Roma nel Mediterraneo orientale. Sembra che i “barbari sciti” siano i portatori di una nuova energia vitale che manca ai personaggi ellenici.

Mitchinson non ci presenta il classico romanzo storico ottocentesco come l’epico (e celebrativo) Ivanhoé di Walter Scott, oppure il picaresco Le memorie di Barry Lyndon di William Makepeace Thackeray. La scrittrice de Il Re del Grano e la Regina della Primavera sembra sperimentare piuttosto uno stile “post-moderno” riscontrabile in Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar. Si tratta di manifestare il desiderio di conoscere i tormenti e le paure dei personaggi in merito alle proprie scelte o azioni, anche se la scrittrice scozzese recupera il modello del narratore onnisciente, rispetto alla focalizzazione interna (nei confronti di Adriano) usata dalla collega francofona.

La presenza di un elemento fantastico ne Il Re del Grano e la Regina della Primavera

L’altro aspetto innovativo di questo romanzo è la presenza dell’elemento fantastico. Il romanzo narra l’esistenza di una duplice realtà: un mondo reale, dove si svolgono i maggiori fatti storici dell’epoca (come la Rivoluzione sociale e Sparta o l’alleanza tra i cittadini spartani e la corte egizio-macedone di Tolomeo) e un mondo fantastico fatto di sogni, apparizioni, previsioni e riti folklorici. La reincarnazione della madre di Erif in un fenicottero, la fecondità della terra di Marob, i riti misterici praticati dalla corte tolemaica dove le divinità egizie incontrano quelle greco-macedoni. Si tratta di un mondo fantastico che ha origini arcaiche e misteriose, ma che si scontra con la quotidianità dei protagonisti. La figura che sconvolge questo mondo è il filosofo stoico Sfero. Egli ha aderito in parte agli ideali epicurei e sostiene l’idea di un mondo soltanto materiale, dove non c’è posto per l’interesse degli dei nelle  faccende umane. 

 Una lettura che potrebbe non coinvolgere i lettori del fantasy

Formulare un unico giudizio su Il Re del Grano e la Regina della Primavera è piuttosto difficile. L’opera della Mitchison sembrerebbe essere adatta a un pubblico ampio e variegato: dagli amanti della storia antica fino ai lettori del romanzo fantasy. In realtà, è una lettura adatta al primo tipo di lettori (dal momento che il romanzo ci mostra la Grecia verso la decadenza politica del Mediterraneo orientale prima dell’arrivo dei Romani), mentre per gli appassionati della letteratura fantastica potrebbe essere sconsigliato, dal momento che l’elemento magico, fantastico, onirico o divino ha solo un lieve impatto sulla storia (come se si trattasse più di “un realismo magico ante litteram che di un vero romanzo fantasy”). 

Fonte immagine di copertina: Fazi Editori

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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