La verità sul caso Harry Quebert di Joël Dicker | Recensione

La verità sul caso harry Quebert di Joë Dicker

La verità sul caso Harry Quebert di Joël Dicker è un romanzo che segue la vicenda di un “grande” scrittore, venuto da New York che si innamora di una ragazzina di quindici anni e che, non contento di aver già commesso un crimine, ne commette un altro, rubando il manoscritto di un ragazzo, Le origini del male, il quale aveva confidato ingenuamente nella bravura di questo grande scrittore per ricevere critiche costruttive, che lo spaccia per proprio.

Questo articolo contiene spoiler

Un romanzo che si presenta con più di settecento pagine può essere già di per sé intimidatorio.
I lettori esperti sanno che ciò può significare due cose: o una moltitudine di informazioni che si susseguono in una interessante evoluzione, oppure tante scene “tappabuchi” che allungano un po’ il brodo prima della grande rivelazione.
Possiamo dire che questo romanzo ricade in entrambe.

Questo romanzo è intriso di ogni sentimento negativo possibile. Dall’omertà, alle bugie gratuite, dall’invidia all’avarizia. Insomma non mancherà di tenervi incollati, anche se con un leggero sentimento di rabbia e fastidio che monta dentro.

La verità sul caso Harry Quebert: la trama

Il giovane ed ex “Formidabile” Marcus Goldman, uomo che insegue ancora i sogni di gloria del suo passato da studente, dopo aver pubblicato un romanzo di successo, si ritrova a dover fare i conti con la realtà della vita vera. Avendo sperperato la sua fortuna in lungo e in largo, data dalle vendite del libro, si ritrova a dover produrre un romanzo in pochissimo tempo – date le condizioni contrattuali.
Per fortuna, il suo maestro e mentore Harry Quebert arriva in soccorso e gli propone di passare qualche settimana lontano dalla vita rumorosa e frenetica della Grande Mela, invitandolo a casa sua, sita in una piccola e tranquilla periferia del New Hampshire.
La sindrome da pagina bianca del giovane non viene curata, ma c’è di meglio ad intrattenerlo: una scatola nascosta nella libreria del grande scrittore, che rivela la figura mistica di Nola, il grande amore di Harry Quebert. Scoperto a frugare nelle sue cose e sentendosi a disagio, Marcus riparte per new York, ancora pieno di dubbi riguardo a quella misteriosa scoperta.
Lì, però, non tarda ad arrivare una chiamata che dà il via a tutte le vicende interessanti del romanzo: Harry Quebert viene arrestato, dopo lo spaventoso ritrovamento dei resti di Nola Kellergan, nel giardino di casa sua.
Marcus, dapprima convinto ciecamente dell’innocenza dell’amico, si lascia trascinare nelle indagini (alquanto surreali) in cui è lui stesso a fare scoperte interessanti, al posto dello stesso sergente incaricato Perry Gahalowood.

I fatti antecedenti, su cui indagano i due, si svolgono nell’estate del 1975.
Nola era una ragazzina tranquilla, spensierata e che amava cantare e danzare, sognava di debuttare nel cinema e, in questi sogni, ben presto include un futuro con il misterioso scrittore Harry Quebert.
In un pomeriggio di pioggia, sulla spiaggia su cui Harry si rintanava per scrivere appunti sparsi per un romanzo che valesse la pena leggere, incontra lei, Nola e dalla breve conversazione tra i due scaturisce tutta una situazione scabrosa ed illegale.
Harry si invaghisce a tal punto da passare tutti i sabati nel Diner di zona, accumulando un debito di più di cinquecento dollari di cibo, pur di stare vicino a lei, Nola, la donna dei suoi sogni.

Ben presto però, addentrandoci nel vivo del romanzo, capiamo che non è oro tutto ciò che luccica:

Harry non era affatto il grande scrittore che faceva credere di essere, ma bensì aveva mentito fin dall’inizio sulla sua identità. L’unico suo romanzo era stato auto pubblicato attraverso una tipografia di New York.

Nola non era né felice né spensierata, bensì fin da subito si notano lividi ed abrasioni che le laceravano il corpo e che lo stesso Harry questiona, credendo dapprima il padre, e poi la madre, fautori di tale abuso.

Tutta la cittadina non era affatto tranquilla come sembrava. Vi era il ricco mecenate della zona che girava con il suo autista personale, Luther Caleb, uomo sfregiato durante una rissa da una banda di ragazzini ubriachi, quando era solo un giovane ragazzo. La giovane collega e amica di Nola, Jenny, anch’essa invaghita di Harry Quebert nascondeva dentro di sé i sentimenti repressi, dato il rifiuto plateale dello scrittore. Il giovane Travis Dawn, poliziotto alle prime armi e invaghito di Jenny, che lentamente precipita nel baratro della violenza gratuita nei confronti dapprima di Luther – credendo che egli fosse innamorato della “sua” Jenny – e successivamente della stessa Nola. E infine il capitano della polizia Pratt, il quale viene inizialmente reso un criminale dalla stessa Nola, che gli pratica una fellatio nel suo ufficio e che, successivamente abuserà di lei.

Tutte le faccende più scabrose vengono lentamente srotolate come un rotolo di pergamena disteso sul tavolo e, allo stesso tempo, non fanno altro che ingarbugliare ancora di più le indagini.

Tutto porta a credere che Luther Caleb, giovane protetto dal mecenate ricco di zona, sia stato così invaghito verso la bella Nola, a tal punto da inseguirla nella foresta, ucciderla con un colpo alla nuca, uccidere anche una povera anziana che aveva assistito all’inseguimento ed insabbiare poi il cadavere di Nola nel luogo più comodo al momento: il giardino di Quebert.

Ma la verità, la verità sul caso Harry Quebert, così come ogni cosa, giaceva altrove.

Luther era sì invaghito di Nola, ma non le avrebbe mai fatto del male. Osservandola da lontano aveva scoperto della sua relazione con Quebert e sognando di essere al suo posto arriva a scrivere il suo romanzo per Nola, Le origini del male. Sfortunatamente, la vera vittima di tutta questa faccenda, si può decretare, è proprio lui. Harry Quebert gli ruba il manoscritto e la donna amata, i ragazzini che lo sfregiarono gli rubarono il futuro e la possibilità di vivere normalmente ed il ricco mecenate che lo aveva preso sotto la sua ala protettiva, arriva a rubargli la verità: era stato proprio lui, anni prima, a prenderlo a calci in faccia in quella sera, insieme al resto della banda.

Il corpo di Luther viene ritrovato a distanza di poche settimane dall’omicidio di Nola, nel fondo di un dirupo, in una macchina dello stesso modello e della stessa marca di quella vista sulla scena del crimine di Nola.

Marcus ed il sergente vagliano ogni ipotesi, avvalendosi sia di indizi che di ciò che gli confidava la gente del posto. Proprio da una di queste confessioni, accuratamente registrate da Marcus, viene fuori in maniera errata, che la madre di Nola era l’artefice delle violenze sulla figlia. Ben presto però si capirà che Nola aveva perso la madre in Alabama, anni prima, in un incendio appiccato da lei stessa e insabbiato abilmente dal padre e dal parroco di zona.

In seguito a questo evento, invece di sottoporre la piccola a cure e visite specialistiche, le viene invece offerto un esorcismo coronato da abusi e penitenze che Nola porterà con sé per tutta la vita. Nola era affetta da disturbo dissociativo e immaginava ancora la madre, viva, che ad ogni errore la puniva con le stesse torture che l’esorcismo le aveva inflitto.

A questo punto la verità è vicina e viene a galla sommando lentamente gli indizi:

– Il capitano Pratt era stato più volte informato di strane cose che lui stesso avrebbe potuto perseguire, ma che per motivi vari (principalmente la molestia sessuale a Nola), non aveva portato avanti;

– Sulla scena del crimine, oltre a Nola e Luther vi era inizialmente anche Travis Dawn, il più vicino e il più veloce a rispondere alla chiamata della signora anziana che aveva denunciato la scena dei due che correvano nella foresta e della presenza di una giovane donna inseguita.

– Successivamente arriva Pratt, il quale, insieme a Travis, il quale credeva che Luther fosse un criminale e che voleva fare del male a Nola, lo inseguono all’interno della foresta, con la precisa intenzione di fermarlo una volta per tutte.

– Luther fa scappare Nola, la quale però viene invasa dall’ennesima crisi dissociativa in cui la madre le ordina di tornare a casa e di non proseguire nel tentativo di fuga che stava architettando insieme ad Harry Quebert.

E qui, infine, si consumano gli omicidi. Luther viene picchiato a morte, Nola tornando sui suoi passi lo trova senza vita circondato dai due poliziotti e fugge in casa dell’anziana, cercando riparo. L’anziana telefona nuovamente alle forze dell’ordine, denunciando che ora la giovane inseguita era lì con lei, ma vengono entrambe raggiunte dai due e nel momento in cui Nola inizia ad urlare ciò che aveva visto, i due poliziotti prontamente uccidono l’anziana e trascinano Nola fuori. Lei cerca di fuggire ma viene colpita a morte.

Velocemente escogitano un piano d’azione e, da lì insabbiano il tutto, nascondendo ogni avvenimento di quella sera per più di trent’anni.

Harry viene rilasciato, nonostante la gogna mediatica subita e, folle di rabbia e angoscia per tutto ciò che gli è capitato, si allontana definitivamente da Marcus, forse consapevole di non avere più nulla da insegnargli ora che era stato smascherato dal suo studente prediletto.

Il romanzo originale di Quebert viene infine pubblicato, postumo, a nome di Luther, I gabbiani di Aurora.

Marcus riesce a scrivere il nuovo romanzo che è già in lizza per una trasposizione hollywoodiana.

Conclusioni

“La verità sul caso Harry Quebert” resta comunque valido, per una bella lettura estiva che tiene incollati sotto l’ombrellone e che ti causa quel po’ d’ansia, giustificabile visto il thriller che si ha da sfogliare.

L’impostazione altamente cinematografica data da Dicker è però sicuramente interessante e ben impostata per una vera trasposizione cinematografica, che su Prime si è tramutata in una miniserie.

 

Fonte dell’immagine: archivio personale

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