Le avventure di Telemaco | Fénelon | Recensione

Le avventure di Telemaco di Fénelon

Le avventure di Telemaco (Les aventures de Télémaque) è un romanzo pedagogico di François de Fénelon, pubblicato nel 1699. Scritto mentre Fénelon era precettore del Duca di Borgogna, nipote di Luigi XIV, il libro era destinato a educare il futuro re di Francia. Tuttavia, l’opera divenne rapidamente uno dei più grandi successi letterari del suo tempo e una potente critica all’assolutismo, influenzando profondamente il pensiero illuminista.

Contesto letterario: tra classicismo e meraviglioso moderno

Fénelon si inserisce nel dibattito culturale di fine Seicento, la “Querelle degli Antichi e dei Moderni”. Pur rifacendosi ai modelli classici, l’autore cerca di innovare il genere epico. Rifiutando l’etichetta di “romanzo”, definisce la sua opera “una narrazione favolosa sotto forma di poema eroico”, un tentativo di creare un’epica moderna che potesse sia divertire che insegnare, come facevano i romanzi filosofici dell’epoca, ad esempio quelli di Cyrano de Bergerac.

Trama: il viaggio formativo di Telemaco

La trama riprende là dove Omero aveva interrotto le vicende di Telemaco, il figlio di Ulisse. Accompagnato dal suo saggio precettore, Mentore (che si rivelerà essere la dea Atena sotto mentite spoglie), Telemaco intraprende un lungo viaggio nel Mediterraneo alla ricerca del padre. Durante le sue peregrinazioni, visita regni ideali e corrotti, affronta pericoli e tentazioni, come la passione amorosa della ninfa Calipso. Ogni avventura diventa una lezione di morale, politica ed economia, trasformando il viaggio in un percorso di formazione per diventare un re giusto e saggio.

I modelli classici de “Le avventure di Telemaco”

Fénelon attinge a piene mani dall’epica classica per costruire la sua narrazione.

Modello classico Elementi ripresi da Fénelon
Omero (Odissea) La struttura del viaggio, i personaggi (Telemaco, Mentore, Calipso) e l’inizio della narrazione in medias res, proseguendo dal IV libro dell’Odissea.
Virgilio (Eneide) La passione di Calipso per Telemaco, modellata su quella di Didone per Enea, e la discesa agli Inferi. Soprattutto, il modello di un’epica con un forte intento didattico e celebrativo.

Il significato politico: una critica al Re Sole

Dietro la favola mitologica, Le avventure di Telemaco nasconde una potente critica politica all’assolutismo di Luigi XIV. Attraverso le lezioni di Mentore, Fénelon condanna le guerre di conquista, il lusso sfrenato della corte di Versailles, il protezionismo economico e la tirannia. Al contrario, propone il modello di un re illuminato che governa per la pace e la felicità del suo popolo, promuovendo l’agricoltura e il libero commercio. Queste idee, considerate sovversive, causarono a Fénelon la disgrazia a corte, ma resero il suo libro, come sottolineato da fonti autorevoli quali l’Encyclopædia Britannica, un testo fondamentale per lo sviluppo del pensiero illuminista del Settecento.

L’importanza per la lingua francese

L’opera ebbe un’importanza fondamentale anche per la lingua. Scritta in una prosa elegante, chiara e armoniosa, divenne un modello stilistico per generazioni di scrittori. In un’epoca in cui l’Académie Française stava codificando il francese moderno, il Telemaco ne rappresentò uno degli esempi più alti, contribuendo a renderlo la lingua della diplomazia e della cultura europea. Il successo fu enorme: divenne una lettura obbligatoria nelle scuole francesi per tutto il XVIII secolo. Per approfondimenti, è possibile consultare fonti come l’Enciclopedia Treccani.

Immagine di copertina – fonte: Wikimedia Commons

Articolo aggiornato il: 25/09/2025

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