Romanzi di formazione: 5 titoli da leggere nel 2024

Romanzi di formazione: 5 titoli da leggere nel 2024

Il romanzo di formazione è un genere letterario incentrato sulla crescita personale del protagonista e la sua evoluzione dall’età infantile o adolescenziale all’età adulta, attraverso viaggi, prove da superare ed esperienze di vita. Quello dei romanzi di formazione è un genere che nasce in Germania alla fine del Settecento e il cui capostipite è Goethe, con il romanzo Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister del 1795; a partire dagli inizi dell’Ottocento, si è poi diffuso in tutta Europa, soprattutto in Gran Bretagna, con C. Brönte e Dickens, e in Francia, con Stendhal e Flaubert.

I protagonisti dei romanzi di formazione sono giovani uomini e donne le cui avventure ed esperienze vengono raccontate -in prima o in terza persona- con l’obiettivo principale di indurre il lettore a riflettere su temi come l’amore, le amicizie, la scoperta di sé, la società, il rapporto con il mondo esterno. Proprio per i temi che affronta e per l’evoluzione psicologica dei personaggi, il romanzo di formazione è uno dei generi letterari più apprezzati dai lettori.

Ecco, quindi, 5 romanzi di formazione da leggere assolutamente nel 2024

1. Piccole donne di Louisa May Alcott (1868)

Piccole donne, tra i romanzi di formazione più conosciuti e amati di sempre, è un classico intramontabile, che racconta le avventure delle sorelle March, Meg, Jo, Beth e Amy, che vivono con la madre in attesa del ritorno del padre, un cappellano partito per il fronte nella Guerra di secessione. Il romanzo si incentra sulla quotidianità delle quattro sorelle e segue il loro percorso di crescita, tra difficoltà economiche, sociali e problemi di cuore. Ognuna di loro ha sogni, aspirazioni e tratti caratteriali diversi: Meg, la maggiore, è la più responsabile delle quattro; Jo ha un’indole ribelle e sogna di diventare una scrittrice; Beth, amante della musica, è la più timida, mentre Amy ama dipingere. Nonostante le loro diversità, Meg, Jo, Beth e Amy sono molto unite e insieme imparano ad affrontare le sfide della vita, sempre sostenendosi l’un l’altra.

Piccole donne è uno di quei romanzi da leggere almeno una volta nella vita, per la varietà dei temi che affronta e degli spunti di riflessione che offre: l’amicizia, l’amore, la famiglia, la conoscenza di sé, ma soprattutto la forza e il coraggio di credere nei propri sogni e di sfidare le convenzioni sociali.

2. Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino (1947)

Romanzo d’esordio di Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno è ambientato in Liguria negli anni della Seconda guerra mondiale e della Resistenza, e ciò che lo rende un libro geniale, considerando l’epoca in cui è stato scritto, è il punto di vista mediante il quale l’autore racconta il conflitto, ovvero quello di un bambino. È Pin, infatti, il protagonista del romanzo, un bimbo di 10 anni che vive con sua sorella in condizioni economiche precarie e che, dopo aver rubato la pistola ad un soldato tedesco e averla nascosta in un luogo segreto, dove i ragni fanno il nido, finisce per unirsi a una brigata di partigiani, uomini normali, ben lontani dall’essere degli eroi.

Il sentiero dei nidi di ragno è annoverato, a tutti gli effetti, tra i romanzi di formazione in quanto segue le vicende di un ragazzino, che si sente un po’ fuori posto perché troppo maturo per l’età che ha, ma troppo giovane per far parte del mondo degli adulti. E questo si riflette anche nello stile e nella scrittura del romanzo: le scene di guerra più crude, a cui Pin è costretto ad assistere, si alternano a descrizioni di luoghi, personaggi e situazioni quasi fiabesche. Ciò che rende Il sentiero dei nidi di ragno un libro interessante è proprio la prospettiva del tutto inedita che Calvino adopera per parlare della realtà difficile e terribile della guerra di resistenza e affrontare temi come la condizione umana e le contraddizioni dell’uomo.

3. L’isola di Arturo, Elsa Morante (1957)

Tra i 5 romanzi di formazione da leggere c’è anche L’isola di Arturo, di Elsa Morante, ambientato sull’isola di Procida tra gli anni ’30 e gli anni ’40.

Il protagonista è Arturo Gerace, un ragazzino orfano di madre, morta quando lo ha dato alla luce, e con un padre molto spesso assente. Arturo cresce con l’affetto e le cure del suo amico Silvestro, ma sente costantemente la mancanza di una figura femminile e soprattutto dell’amore materno. Quando il padre torna a Procida con Nunziatella, la sua nuova sposa di soli 16 anni, Arturo è accecato dalla gelosia e teme che la giovane possa sostituire la madre defunta. È a partire da questo momento che inizia il percorso di crescita di Arturo, un percorso fatto di abbandono, solitudine, paura, scoperta di sé, rapporti familiari difficili. Ad un certo punto della sua vita, Arturo si rende conto che Procida, quel paradiso terrestre che tanto aveva amato da piccolo, inizia a stargli stretta e decide che è arrivato il momento di trovare il suo posto nel mondo, di scoprire la propria identità. Arturo abbandona, così, l’isola di Procida, che in senso metaforico rappresenta la sua infanzia, e si arruola nell’esercito, dando inizio alla sua vita da adulto.

L’isola di Arturo è sicuramente uno dei romanzi di formazione più intensi e significativi della letteratura italiana, un vero capolavoro, frutto della scrittura evocativa di Elsa Morante.

4. Norwegian Wood, Haruki Murakami (1987)

Norwegian Wood, scritto da Murakami nel 1987, è una delle opere più amate di sempre dell’autore giapponese. Annoverato tra i migliori romanzi di formazione del secolo scorso, il libro narra la storia -in prima persona- di Watanabe Toru che ripercorre tutta la sua giovinezza: gli anni difficili dell’università, l’amicizia con Kizuki, morto suicida, la storia d’amore con Naoko, l’incontro con Midori. In un lungo flashback, Watanabe rende il lettore partecipe del proprio percorso di crescita, ricordando tutte le esperienze di vita che lo hanno segnato, come l’amore, la morte, la malattia e la solitudine. Norwegian Wood è un libro introspettivo, realistico e a tratti crudo, i cui personaggi mettono a nudo le proprie emozioni e debolezze, personaggi che affrontano situazioni difficili che, irrimediabilmente, li cambiano per sempre: depressione, fragilità emotiva, lutto.

Il titolo stesso del libro è simbolico, in quanto si riferisce alla canzone Norwegian Wood dei Beatles, quella che Watanabe ascolta quando inizia a ripercorrere la sua adolescenza, con uno sguardo malinconico verso il passato.

5. L’ombra del vento, Carlos Ruiz Zafón (2001)

Quando si pensa ai romanzi di formazione, L’ombra del vento non è proprio il primo libro che viene in mente, perché, nonostante ne faccia parte, in realtà è una fusione di più generi letterari: thriller, gotico, romanzo di formazione, e per certi versi anche romanzo storico.

Ambientato nella Barcellona del 1945, durante la dittatura di Francisco Franco, instaurata alla fine della guerra civile spagnola, L’ombra del vento ruota attorno alla vita di Daniel Sempere -voce narrante-, un ragazzino figlio del proprietario di un negozio di libri usati e orfano di madre. A dieci anni il padre lo porta nel Cimitero dei Libri Dimenticati, un’immensa biblioteca in cui vengono custoditi tutti i libri «che più nessuno ricorda, i libri perduti nell’oblio». È qui che Daniel si imbatte in un libro misterioso, dal titolo L’ombra del vento, dell’autore sconosciuto Julián Carax e se ne innamora perdutamente. A questo punto, inizia la sua missione: ricostruire la vita di questo scrittore misterioso, di cui nessuno sembra sapere nulla, un’impresa che si rivelerà estremamente complessa e che porterà la vita di Daniel ad intrecciarsi con quella di altri personaggi. Tra misteri, segreti inconfessabili e amori proibiti, si assiste alla crescita di Daniel, che affronta il lutto, il dolore, il tradimento, ma sperimenta anche l’amicizia, l’amore e la lealtà.

L’ombra del vento è un libro i cui personaggi vengono raccontati poco per volta, come se fossero i pezzi di un puzzle da ricostruire e con la sua scrittura Zafón riesce a mescolare realtà e fantasia: da un lato l’ambientazione storica, in una Barcellona cupa e oppressa, dall’altro il Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo magico in cui i libri prendono vita.

Fonte immagine in evidenza: Freepik

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