Sono nata dal piombo, un romanzo di Simona Mannucci

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Sono nata dal piombo è un romanzo di Simona Mannucci, edito da Lit Edizioni.

Anna vive un’infanzia felice nel paese in cui è nata, Gaeta, che per lei è il posto più bello del mondo, perché c’è il mare. Cresce in una famiglia povera, intessuta di relazioni affettive conflittuali. Il romanzo ripercorre i primi passi della giovane nella sua adolescenza fresca e vivace, fino a toccare i punti di una vita adulta fatta di cambiamenti e sorprese.

Simona Mannucci e Sono nata dal piombo: i temi più importanti

Il romanzo di Simona Mannucci si apre da subito con la presentazione del personaggio di Anna. La protagonista appare dapprima una ragazza forte, che è apparsa, dopo tanto dolore, nella vita dei suoi genitori, per restituire un po’ di luce alle zone d’ombra.
La sua nascita, visto come evento positivo, sembrerà intrecciarsi da subito ad eventi spiacevoli. Vita e morte sembrano tenersi per mano tutto il tempo, legati da un sottile principio di coesistenza.

Di sottofondo – ma non di minor importanza – alle varie vicende, è di certo il tema storico del Nazismo, e delle deportazioni. Il padre di Anna infatti, era stato vittima di tali soprusi, eventi che hanno cambiato l’uomo per sempre.

Numerosi soprannomi all’interno del romanzo evidenziano come la narrazione riguardi eventi semplici, appartenenti alla vita di paese, alla semplicità delle persone comuni.

La bellezza di Gaeta fa da padrona in numerose scene: il suo mare cristallino, i paesaggi tranquilli, il profumo dei vicoli, e la buona cucina delle donne di paese. Elemento paesaggistico che rende il romanzo di maggiore fruibilità.

In numerosi passi è presente il cosiddetto concetto “di arrangiarsi” tipico del Meridione e di quegli anni. Vigeva il baratto, le promesse di pagare con ritardo, manifestazioni popolari che permettevano ai paesani di poter continuare a vivere.

Interessante è il rapporto di Anna con i suoi due fratelli: se durante la giovinezza sembrava proprio suo fratello Angelo a rendere le sue giornate migliori, col passare degli anni, sarà proprio sua sorella la sua alleata migliore.

La violenza leggera che ha suo padre nei confronti di sua madre non sarà mai affrontata con toni caldi e aspri: le loro divergenze saranno viste come leggeri battibecchi familiari nati per motivi futili.

Il rapporto con Augusto Gelasio sarà di vitale importanza per tutta la durata del romanzo. Esso porterà la giovane a cambiare, a diventare più forte, a farsi delle domande e spingersi al di là dei suoi concetti morali.
A sedici anni, infatti, Anna si innamorerà di Augusto, suo compagno di giochi storico. I loro giochi quasi fraterni si macchieranno di note di malizia, ci saranno i primi baci, i primi sguardi romantici, e la promessa di una vita da trascorrere insieme. Augusto per Anna sarà tutto ciò che di bello la tiene ancorata a terra, soprattutto dopo un brutto accadimento. L’uno sarà la forza dell’altra, e l’amore adolescenziale sembrerà avvicinarsi sempre di più ad un amore adulto e duraturo. Il loro sarà un amore equilibrato, mai troppo spensierato, e mai troppo pesante. I loro sentimenti resteranno stabili per gran parte delle vicende. Ciò darà al lettore una sensazione di pace e tranquillità, senza esagerare con note al miele.

La tranquillità però, sarà spezzata in più punti, in seguito ad un evento traumatico che investirà la vita di tutte e due le famiglie. Il lutto imbruttirà le case, renderà grigi i discorsi, e l’amore dei due giovani sembrerà risentirne.

Sui temi del sogno Americano, questo romanzo avrà la sua parte. Ci sarà la voglia di fare fortuna, quella di cambiare vita, ma anche il dolore di lasciare le cose che si amano, e l’incertezza che tutto tornerà come prima.

Il mare, elemento che unirà Anna alle cose che ama, sembrerà quindi trasformarsi prima in un mostro cattivo capace di uccidere, e poi in una distesa infinita incapace di essere coperta con la sola forza del pensiero.

Ci sarà un salto avanti improvviso, che sbalordirà il lettore, con un evento sia positivo che negativo. Anna si troverà combattuta con le sue scelte, con la sua morale, fino a fare i conti con una solitudine improvvisa e profonda.

Interessanti e per niente banali gli scambi epistolari, soprattutto per quanto riguarda le lettere mancate.

Proprio per ciò che concerne i malintesi, verso la fine del romanzo, sembrerà di assistere ad una sorta di “felicità rubata”. A causa di una serie di eventi Anna scoprirà di essere stata derubata della sua gioia, delle sue opportunità, persino di una vita che poteva essere ma non è stata.

Emblematico è il titolo del romanzo. Anna sembrerà proprio essere nata dal piombo, come le ripete spesso sua madre, perché suo padre è scampato alla guerra, perché lei è nata dopo la guerra risentendo degli strascichi del dolore, e perché per tutto il tempo sembrerà dover essere dura e resistente come piombo.

Il libro di Simona Mannucci è un romanzo che intrattiene con la sua leggerezza, con le sue vicende di vita quotidiana, senza però lasciare vuoti morali o spazi in cui riflettere. Un romanzo adatto a chi vuole leggere di una Gaeta che si sta riprendendo, di una guerra ormai infinita, di un amore rubato, e di una famiglia semplice, che si stringe dentro il dolore e si allarga per fare spazio a cose belle che sanno di nuovo.

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