Fabrizio De André è stato uno dei più grandi cantautori della musica italiana, poeta dall’animo sensibile, capace di dare voce a chi era ai margini della società, racchiudendo nelle sue canzoni tematiche importanti, capaci di emozionare chiunque.
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Le canzoni più belle di De André: una selezione
Di seguito presentiamo una selezione di 5 canzoni che rappresentano la poetica e i temi cari al grande cantautore genovese, come spiegato anche sul sito della Fondazione Fabrizio De André.
Canzone | Tema centrale | Frase iconica |
---|---|---|
La canzone di Marinella | Femminicidio, riscatto poetico | “Vivesti solo un giorno come le rose.” |
La guerra di Piero | Antimilitarismo, disumanità della guerra | “Ma sono mille papaveri rossi.” |
Il pescatore | Carità, assenza di giudizio | “Ma versò il vino e spezzò il pane.” |
Bocca di Rosa | Amore libero contro l’ipocrisia morale | “L’amore sacro e l’amor profano.” |
Via del Campo | La dignità degli emarginati | “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.” |
1. La canzone di Marinella
Scritta nel 1962, è una delle canzoni che hanno donato a De André la popolarità. Si basa su un episodio di cronaca nera, il femminicidio di una ragazza di 16 anni ritrovata in un fiume. L’autore racconta la storia in chiave fiabesca, ricca di metafore. La morte di Marinella viene addolcita con l’immagine della ragazza che scivola nel fiume e che il vento porta su una stella. È una ballata senza tempo, volta a raccontare non solo un episodio, ma la condizione che accomuna Marinella a tante altre donne.
2. La guerra di Piero
Pubblicata nel 1966, La guerra di Piero riprende la condizione dei soldati. Racchiude gli ultimi momenti di un soldato che, mandato al fronte, è costretto a uccidere. De André spiega le atrocità della guerra, una lotta alla sopravvivenza priva di sentimenti. Un momento di debolezza costa la vita a Piero: vedendo il nemico, temporeggia perché riconosce in lui sé stesso, «con la divisa di un altro colore». Quest’esitazione permette all’avversario di sparare per primo. La canzone si chiude con l’immagine di un campo di grano coperto da mille papaveri rossi.
3. Il pescatore
Pubblicata nel 1970, Il Pescatore è una delle canzoni più emblematiche di De André. Ha come protagonisti un vecchio pescatore e un assassino. La canzone tratta il tema della carità: l’anziano, nonostante l’uomo si riveli un assassino, non giudica e decide di aiutarlo, spezzando per lui del pane e offrendogli del vino. Il finale aperto lascia spazio a diverse interpretazioni sulla sorte del pescatore.
4. Bocca di Rosa
Pubblicata nel 1967, questa canzone è un manifesto della poetica di De André. Racconta la storia di una prostituta che arriva nel piccolo paese di Sant’Ilario, sconvolgendone l’ordine morale con il suo modo libero di vivere l’amore. Il brano è una critica feroce all’ipocrisia dei “benpensanti”, che la condannano pubblicamente ma la cercano in privato. “Bocca di Rosa” celebra l’amore libero e la superiorità morale di chi lo pratica con passione rispetto a chi lo giudica per invidia.
5. Via del Campo
Un’altra canzone del 1967, considerata uno dei vertici della sua produzione. Il testo, ambientato in una via del centro storico di Genova, descrive un mondo di emarginati: una “graziosa” prostituta e un “illuso” che le chiede amore. La canzone è una riflessione sulla dignità che si può trovare anche negli strati più bassi della società. La frase finale, “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”, è diventata un vero e proprio aforisma che riassume la filosofia di De André: la vera bellezza e vitalità si trovano spesso ai margini, non nel lusso sterile.
Queste canzoni racchiudono la poetica di un artista che ha marcato una generazione e che viene ascoltato, ancora oggi, anche dai più giovani. La musica, quella profonda, capace di toccare le corde dell’anima, non ha tempo, è semplicemente immortale. Così come lo è e lo sarà, per sempre, De André.
Fonte immagine: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 06/09/2025